Personaggi ed Eventi

Ciao Assu’, ce lo sai che so’ romano…

di Dante Taddia

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Ciao Assu’,
ce lo sai che so’ romano e te saluto come se saluteno l’amichi quanno che parteno pe’ ’n viaggio, e tu er viaggio ’o stai a fa’!

Ciai lassati come sempre co’ quer soriso che è stato pe’ tutti e che ciai connito li mejio piatti che ciai cucinato.
Io so’ annato ’n giro pe’ ’r monno ’n sacco d’anni e a Ponza nun s’amio rivisti, ma drento ar core ce sei rimasta sempre come qua’ stupenna “Luisella” ch’hai portato ar treato in “Sabbeto, domenica e lunedì”.

Già er treato, ’a passione che te pijia e che nun te lassa mai, mai, mai…
E come a quer giorno – io c’ero ar treato -, proprio come a quer giorno t’abbraccio co’ la stessa commozzione che m’hai dato e connita come ’n piatto prelibato da tutti l’antri rigazzi de Ponza che staveno co’ te a recita’.

M’ariccomanno, nun te rimette subbito a cucina’… l’angioletti nun ponno magna’ troppo sinno’ se ’ngrasseno e nun voleno bene.
Dante

Un pensierino della Redazione, per Assunta
Nella scelta dell’immagine da associare al ricordo in romanesco di Dante, ci è venuto naturale proporre i famosi angioletti di Raffaello.
Sono diventati, nell’immaginario popolare, più famosi dell’opera che li contiene, il grande dipinto de Madonna di San Sisto, dipinta da Raffaello tra il 1512 e il 1514, un capolavoro del Rinascimento italiano realizzato su commissione da parte di Giulio II, in onore di papa Sisto IV, ossia suo zio e rappresenta la Vergine Maria con il bambino Gesù, tra Papa Sisto e Santa Barbara [il grande dipinto – olio su tela 265×196 cm – è attualmente conservato al Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda].

Questi due adorabili putti alati, con le loro espressioni divertenti, catturano l’attenzione dal lato inferiore del dipinto: sembrano affacciarsi proprio dalla cornice, quasi “demistificando” il tono solenne dell’opera. Sembrano pensierosi e anche incuriositi, oppure annoiati, ma divertiti al tempo stesso. Capire a cosa stanno pensando, in sostanza, rende complice anche chi guarda. Un enigma, quest’ultimo, simile a quello di un altro celebre sorriso, capace d’intrigare generazioni intere.
Ecco la nostra associazione: con il sorriso aperto e solare di Assunta, che aveva dentro, sfumate, anche le espressioni dei due angioletti.

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