Turismo

Un turismo sostenibile per Ponza: ne parliamo con Marco Di Folco (1)

di Rosanna Conte

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Marco Di Folco si è laureato in Economia presso la Sapienza a Roma con la tesi Ponza: laboratorio per un turismo sostenibile.

E’ una consolazione  sapere che un giovane ha scelto come oggetto di studio la nostra isola, specie se è ponzese o figlio di ponzesi. Ma se il suo lavoro riguarda le condizioni socio-economiche dell’isola, la consolazione apre la via alla speranza.

 

Le attuali condizioni di vita sull’isola sono povere di reali prospettive per il futuro per i giovani che volessero rimanervi. I percorsi lavorativi sono intasati perché pochi e quasi tutti orientati verso il turismo estivo di mare e non c’è spazio per tutti, specie per chi non ha capitali.

E’ per questo che, appena ho saputo della tesi di Marco De Falco, più che darne l’immediata notizia sul sito, ho preferito contattare lui. Il titolo “Ponza: per un turismo sostenibile” non può prescindere da questa visione e volevo sapere cosa suggeriva, in quanto giovane, per affrontare il problema.

Domanda: Marco da quali motivazioni è nato il tuo interesse per un tema così vicino alla vita di Ponza?
Risposta: Conosco Ponza praticamente da sempre, ci vengo da quando sono nato, proprio per via delle mie origini. Mia madre è Elisabetta Mazzella, figlia di Francesco, nipote del Maresciallo di Frontone, e i suoi fratelli vivono a Ponza tutto l’anno.

D: Allora qui hai molti amici?
R: Certo. I miei amici più stretti sono di Ponza, con loro passo tutte le estati e anche periodi invernali, li potrei tranquillamente considerare la mia seconda famiglia.

D: Anche il tuo rapporto col mare è nato e si è sviluppato qui, vero?
R: Tutto ciò che ho appreso sul mare l’ho imparato qui, ho iniziato a portare barche quando ero un bambino, a sedici anni ho iniziato a fare escursioni dell’isola con i turisti.

D: Ponza è, quindi, parte della tua infanzia e della tua adolescenza
R: Ponza ce l’ho nel sangue; il suo mare, le sue coste affascinanti, i suoi panorami, le albe, i tramonti

D: E’ stato quindi questo amore che ti ha portato a renderla protagonista della tua tesi di laurea?
R: Certo. Ponza vive di turismo e, studiando economia, non potevo non pensare alla centralità delle attività ad essa connesse che incidono profondamente sugli aspetti sociali ed economici dell’isola. E’ un tema molto interessante tanto più che nella mia tesi ho incontrato una Ponza diversa, di altri tempi, dove fino a pochi decenni fa non c’erano turisti. Questo mi ha sorpreso molto perché sono cresciuto in una Ponza colma di turisti…

D: Quindi hai scoperto diverse cose che non sapevi? Forse anche noi possiamo scoprire qualcosa di nuovo in quello che hai scritto.
R: Beh, questo non lo so, ma lo spero. Sicuramente sarà però interessante leggere i diversi punti di vista di coloro che ho avuto il piacere di intervistare durante questo lavoro.

D: Credo proprio di sì. Se ho ben capito dando uno sguardo alla tua tesi lo sviluppo è abbastanza lineare, ma si articola su contenuti che vanno dal contesto storico-geografico, alle testimonianze su come è nato e si è sviluppato il turismo, ai caratteri del turismo ponzese e alle prospettive che potrebbe darsi.
R: Si, e le interviste sono la parte centrale del lavoro.

D: Prima di parlarne forse è il caso di sottolineare i caratteri fondamentali del turismo di oggi
R: Certo. Intanto è l’idea di vacanza che è cambiata. Oggi non è più semplicemente riposo o svago, ma si è caricata di una forte richiesta di nuove emozioni e nuove esperienze. Questo significa che le località turistiche, oltre alle bellezze naturali, alle strutture ricettive e a mezzi di trasporto efficienti, devono offrire anche aspetti particolarmente coinvolgenti in modo da soddisfare le nuove esigenze

D: Per fare questo si dovrebbero utilizzare sistemi di indagine per individuare i propri punti di forza e rafforzarli  e lavorare per risolvere  i punti deboli.
R: Bisogna tener presente che all’offerta turistica concorrono diversi elementi da quelli territoriali a quelli culturali, religiosi, infrastrutturali, sociali e storici. E, inoltre vi sono diverse tipologie di turismo.  tutto questo indica che una forma di turismo unidirezionale come quello ponzese, può presentare diversi punti deboli.

[Un turismo sostenibile per Ponza (1) – Continua]

 

 

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