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Telenovela Laziomar. Parte quarta

la Redazione
traghetto-quirino [1]

 

Purtroppo siamo costretti ancora una volta a dover registrare l’ennesimo fermo della M/N Quirino.

In questo affollatissimo ponte dei SS. Pietro e Paolo per le isole pontine, proprio quando serviva efficienza e qualità dei collegamenti marittimi, il Quirino per non meglio precisate cause tecniche è rimasto fermo nel porto di Formia. Il fermo si protrarrà anche per la giornata di oggi 30 giugno, come si evince dal manifesto affisso nelle biglietterie, ed è probabile che continui ancora per qualche giorno.

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Nella giornata di lunedì,  di rientro in continente di migliaia di turisti che avevano scelto di passare il week end a Ponza e Ventotene, i mezzi utilizzati per i collegamenti ne hanno sofferto e gli orari sulle diverse tratte in buona misura sono stati rivoluzionati. La M/n Tetide ha dovuto servire entrambe le isole, viaggiando a pieno carico, mentre i mezzi veloci hanno fatto la spola tra le isole e la terra erma. In qualche modo sembra che chi avesse acquistato il biglietto per tempo è riuscito a ripartire.

Né possiamo ignorare l’assenza sul sito della Laziomar di quanto accaduto e dei cambiamenti dei mezzi e degli orari.
Le biglietterie hanno svolto il normale orario di lavoro lasciando quindi ignari i passeggeri delle variazioni intervenute. Solo il manifesto di cui sopra e l’altro posto ieri mattina alla biglietteria di Formia, pochi minuti prima della mancata partenza del Quirino, avvisavano di quanto stava succedendo e delle intervenute variazioni.

E’ evidente da tempo che questi mezzi marittimi sono inadeguati e la Laziomar privata (contravvenendo a quanto stabilito nel Contratto di servizio) [3] non appare in grado né di sostituirli (come hanno fatto altre compagnie private nel prendere in carico mezzi dismessi della gestione pubblica marittima) né di intervenire in modo adeguato per la loro sistemazione (qualora ciò fosse ancora possibile). Nel caso del Quirino ricordiamo poi che resta il grave problema del mancato adeguamento della nave alle esigenze delle persone con mobilità ridotta.
Compagnia Laziomar [4]

Ci vengono, a questo punto, spontanee alcune domande.

Come la Laziomar, di cui è stata tanto sbandierata la gestione privata, pensa di poter continuare a servire l’arcipelago ponziano?
– Sta forse cercando qualche strada per ottenere ulteriori finanziamenti pubblici per fronteggiare le esigenze delle nostre isole?

– Cosa fa e dice la nostra amministrazione di fronte a questi ripetuti fermi? Si accontenta del fatto che il problema è stato momentaneamente risolto o fa sentire la sua voce? Ed in quali sedi o con quali argomentazioni?

Per adesso, e come al solito, a subire sono sempre i cittadini (isolani e turisti), con i disservizi e la conseguente caduta di immagine delle isole del nostro arcipelago.