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Guida per riconoscere i propri mostri. Favole e cinema (3)

di Sandro Russo

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Per la puntata precedente, leggi qui [1]

In principio c’erano i miti, le creature mostruose e diaboliche della mitologia che esprimevano la paura degli esseri umani in tempi in cui l’universo era un inconoscibile sottratto a qualunque controllo; da placare con sacrifici e preghiere.

Le religioni ne hanno, ciascuna a suo modo, mutuato la sostanza di base, con le varie personificazioni del bene e del male.

Le favole, più vicine alla storia personale di ciascuno di noi, contengono molti mostri: streghe e orchi cattivi che mangiano i bambini.
Il significato delle creature maligne nelle fiabe per bambini è stato studiato da molti. In aggiunta ai classici studi di Bruno Bettelheim (1), il teologo e psicologo del profondo Eugen Drewermann ipotizza per esse una funzione rassicurante; proprio nei confronti di quell’aggressività che i bambini (e gli uomini) sanno di avere e che spesso rimuovono.
Attraverso la fiaba – e il loro moderno succedaneo, che è il cinema – si liberano di questo loro insidioso senso di colpa.

Nei tempi in cui viviamo è infatti soprattutto il cinema ed evocare i mostri e ad influenzare l’immaginario relativo. Qui gli esempi si fanno sterminati e, per i cultori della materia, il campo è fertile di implicazioni per discipline anche distanti dal cinema.

Mostri cattivi, mostri buoni e mostri così così…

Cattivi, cattivissimi sono sicuramente i primi mostri del Cinema, come quelli riportati delle locandine qui sotto…

CABINET OF DR. CALIGARI [2]

Il gabinetto del dottor Caligari (Das Cabinet des Dr. Caligari) è un film muto del 1920 diretto da Robert Wiene. Film simbolo e antesignano del cinema espressionista tedesco

The_Mummy_1932_film_poster [3]

La mummia (The Mummy) è un film horror del 1932 diretto da Karl Freund

Seguono, nella lista dei “cattivi”, i numerosi filoni e filiazioni del male – vampiri, cannibali, morti viventi, mostri spaziali e congeneri…

Nightmare's Freddy Krueger [4]

Freddy Krueger è il personaggio cinematografico protagonista della saga di film horror, Nightmare. Messo a morte (bruciato) ha contrattato con i demoni una sorta di immortalità nei sogni, nei quali attacca e uccide le sue vittime. Almeno sei film della serie originale più altri quattro, fino al remake del 2010

21. Living Dead [5]
Locandina de ‘La notte dei morti viventi’ – Night of the living dead, film horror Usa (1968), antesignano di tutto un genere, scritto e diretto da George A. Romero 

Alien. Giger [6]

Alien (1979) film di Ridley Scott (…quello di Blade runner, 1982). Alien ha avuto tre sequel, tutti con Sigourney Weaver come protagonista. Film supportato dalla geniale creazione grafica dell’artista svizzero Hans Ruedi Giger che ha rappresentato una fusione ‘oscena’ dell’umano con l’alieno, dell’organico con l’inorganico; poi materialmente realizzato da Carlo Rambaldi

Ma il versante dell’horror ha numerose declinazioni; quella delle entità senza nome, dei mostri dell’inconscio, delle potenze ctonie occulte e dormienti che non conviene andare a disturbare, come in uno dei più famosi film del genere, “L’esorcista” di Friedkin.

Exorcist [7]

L’esorcista (The Exorcist) è un film del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, anche autore della sceneggiatura. L’esorcista II – L’eretico del 1977, L’esorcista III del 1990 e una riedizione della prima in versione integrale del 2000

Tra i film più famosi del genere horror si può includere anche Shining, uno dei capolavori di Kubrick (1980), dal libro omonimo di Stephen King.

Shining [8]

Dove “Shining” è nel film ‘la scintillanza’, una sorta di potere telepatico per cui alcune persone possono prevedere eventi futuri, rivivere quelli passati e comunicare tra loro; l’hotel dove si svolge la vicenda ed esplode la follia di Jack Nicholson – l’Overlook Hotel – era stato costruito su un antico cimitero indiano

A volte il tema si coniuga con la grande avventura spaziale:

20. Star wars [9]

Il tema del doppio, bene e male nello stesso personaggio in età diverse: Anakin Skywalker e Dart Fener: per i cultori della saga di ‘Star wars’ di George Lucas – sei episodi, tra il 1999 e il 2005 – non c’è bisogno di troppe spiegazioni; gli altri… dovranno vederla

C’è poi un filone cinematografico in cui la paura è indotta nello spettatore da una presenza oscura e incombente, senza immagini paurose in sé, con uno sviluppo narrativo sottilmente inquietante e il terrore mostrato sui volti e nei comportamenti dei protagonisti.
The Blair Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il successo internazionale del film giapponese Ring (1998) di Hideo Nakata, lanciò una serie di film horror che si concentravano su temi psicologici piuttosto che sul sangue. Il sesto senso (1999) di M. Night Shyamalan fu un altro esempio di grande successo.

Paranormal_Activity_poster [10]

Negli anni che vanno dal 2007 al 2011 esce la trilogia di Paranormal Activity che utilizza la tecnica del ‘falso documentario’

 

Ma un personaggio ‘mostruoso’ non necessariamente implica paura e terrore; come considerare allora E.T (1998)? E’ un film di Steven Spielberg, campione di incassi al botteghino e notevole per molti aspetti: per la capacità del regista di creare icone (il piccolo alieno perduto sulla Terra da un’astronave di passaggio, con la suo ritornello Telefono… casa… Oltre ad altre tematiche proprie della filmografia di Spielberg; la fascinazione per l’infanzia, l’assenza del padre, il tema del ‘diverso’. Tra le altre ragioni del successo, non ultima, l’intuizione di Carlo Rambaldi (scomparso nel 2012) per l’aspetto e il viso di E.T. (premio Oscar 1983 per i migliori effetti speciali)

E.T. [11]

C’è anche l’orco quasi-buono di Shreck:

Shrek_fierce [12]

Shrek: “orrendi e contenti”Shrek è un film d’animazione del 2001 diretto da Andrew Adamson e Vicky Jenson, basato sulla fiaba omonima del 1990 di William Steig. Prodotto e distribuito dalla DreamWorks nel maggio 2001è stato il primo film a vincere l’Oscar al miglior film d’animazione, categoria introdotta nel 2002.
Il nome Shrek deriva dal termine in lingua tedesca “schreck” e dal termine in yiddish “shreck”, che significano “paura”, “terrore”.

…E la compagnia di mostri di Monster & Co.

22. Allegri mostri.Bis [13]

Monsters & Co. (Monsters, Inc.) è un film d’animazione della Pixar, del 2001 diretto da Pete Docter, Lee Unkrich e David Silverman

Tim_Burtons_Nightmare_Before_Christmas_Wallpapers-8 [14]

Fino all’universo teneramente lugubre e mortuario di Tim Burton, specie in “Vincent”, “Frankenweenie”, “Edward mani di forbice” (1990) “Nightmare before Christmas”(1993), “La sposa cadavere” (2005), “Il Mistero di Sleepy Hollow” (2009), per nominarne solo alcuni…

La sposa cadavere.Bis [15]

 

Interessante il parallelo tra il cinema e la letteratura (a sua volta distinta in ottocentesca e attuale) per i meccanismi che adottano per suscitare paura:
“Cinema e letteratura hanno seguito un percorso inverso nei processi di rappresentazione novecentesca della paura: il cinema ha fatto di tutto per darle una forma; la letteratura l’ha sistematicamente distrutta. Da Lovercraft a Saramago, passando per la lezione imprescindibile di Stephen King, la narrativa del Novecento ha cercato soprattutto di sbarazzarsi della ‘maschere’ ricevute in eredità dal romanzo ottocentesco e penetrate nell’immaginario collettivo come simboli del ‘minaccioso’. Se l’Ottocento aveva generato Frankenstein e Dracula, il Novecento letterario rifiuta di produrre mostri così immediatamente riconoscibili e preferisce invece far emergere dal buio di universi ctoni sconosciuti, il richiamo arcaico di creature senza forma e senza nome (Lovercraft), insieme all’orrore annidato negli angoli del quotidiano (Stephen King) o al timore della perdita della nostra capacità di percepire con gli occhi e con lo sguardo, evocato da Josè Saramago in quel testo epocale delle fobie di fine millennio che è ‘Cecità’. Dai volti pallidi e spettrali usciti dai cunicoli del gotico alle forme spettrali della minacciosità post-moderna, la letteratura ha tenuto in vita la paura come fantasma sociale, negandole ripetutamente la visibilità. (…)
…Quanto più il cinema ha reso la paura visibile, tanto più ha negoziato la sua controllabilità” (2).

 ***

Di fronte alla sterminata produzione artistica di horror – in un mondo dove già ce n’è abbastanza – vengono alla mente molti interrogativi.
Perché questa grande diffusione dell’horror? Quali motivazioni la muovono?
Alcune ipotesi si possono proporre:
– l’abituale lieto fine (almeno nelle fiabe classiche);
– un elemento di gioco e smitizzazione di calamità – come il male e la morte – troppo grandi da affrontare con i mezzi usuali della ragione;
– l’esorcismo di un evento temuto e l’effetto liberatorio della sua rappresentazione;
– una reazione alla bieca utilizzazione che molte religioni fanno delle legioni di diavoli ed esseri maligni per incutere paura e compattare i fedeli
– infine – ma l’elenco potrebbe continuare – la rappresentazione (e la presa d’atto) del mistero, dell’inconoscibile che permea le nostre vite… 

19. Buio [16]

Recente monografia sull’horror americano (guardacaso, il più ricco!) pubblicato da Dino Audino Ed. (2007), casa editrice molto interessata a scritti sul Cinema

 

Ma dal fischio alle orecchie mi par di capire che ancora non ho detto niente dei mostri marini, come avevo promesso.
Il guaio, con i Mostri, è che uno tira l’altro… come le ciliegie!
Coraggio! I mostri marini saranno l’argomento della prossima (e ultima) puntata.

 

Note
(1) –
Bruno Bettelheim. Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe, Feltrinelli, 1982]

(2) – Gianni Canova. “Lo svuotamento del fuoricampo”. Segnocinema n° 100, Cineforum, Vicenza; 1999]

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[Guida per riconoscere i propri mostri. Favole e cinema (3) – Continua qui [17]]