di Bixio
Quel vecchio filmato in bianco e nero…
Fin dal primo momento, fin dalla prima visione mi ha traumatizzato, ha lasciato tracce profonde, nell’infanzia, dalla prima televisione portata sull’isola, dietro la canonica della chiesa.
Sì, è vero per noi ragazzi c’erano le avventure di Rin Tin Tin... ma quello era un film, una favola… Questo no, questo no…
Gli anziani che erano tornati dalla guerra dicevano che era tutto vero. Il gerarca nazista, vicino al vagone merci dei deportati che partivano per i campi, allontanava, strattonava in malo modo la madre che cercava di riabbracciare il figlioletto…
– Siamo noi? Noi siamo questi? – ho pensato.
Non c’eravamo, ma sento che nulla è cambiato… siamo ancora questi! Non c’è stato nessun lascito, quella tragica esperienza non ha prodotto nulla, non ha insegnato niente!
Ma quali democrazie!? Nessuna libertà, per paura ci voltiamo dall’altra parte invece di correre armi in pugno all’estrema difesa dei nostri diritti… – Sì, ripeto armi in pugno! – non ci potrà mai essere un dialogo con Putin, Maduro, Erdogan, Trump. Il cinese, il coreano, l’iraniano e tanti altri dittatori, pura illusione!
Rimpiangeremo di non averlo fatto quando sarà troppo tardi ormai. Le mamme a Kiev, ad Odessa, in Turchia, in Iran a Tel Aviv, in strada con i cartelli cercano e aspettano i propri figli ma il fronte restituirà solo cadaveri senza volto, morti senza motivo per la sete di potere del pazzoide di turno, sui quali versare fiumi di lacrime…
Nooo! Io non sono questo! Non posso essere questo… Non so neanche se riusciremo a sopravvivere ma la nostra dignità di uomini, di esseri umani, è ormai andata perduta per sempre.









