Usi e Costumi

Chiacchiere e tabbacchere ‘i legno…

di Francesco De Luca

 

Lo incontro fuori la pescheria. E’ Carmine Feola, fratello di Amerigo. Di merluzzi non ce ne sono, se non i merluzzielle, piccoli come i rotondi o le vope. Sta parlando con Franco ‘i farcone. Penso stiano commentando la nascita della nipote di Franco, Beatrice. E’ nata a Roma, la figlia di Michele, l’oculista, a sua volta figlio di Franco.

Mi associo agli auguri ma… stavano parlando di altro. Ricordavano quando erano loro ad andare a pesca di merluzzi. Si tratta di sessant’anni anni fa. Entrambi imbarcati sul  ‘gozzo’  di Amerigo. Erano tre fratelli più Franco.

Amerigo era il migliore a ricordare a mente i punti dove pescare – dice Carmine. Stavamo sopra la secca di Gaeta. Un posto prescelto dai merluzzi tanto è vero che non erano i soli ponzesi a pescare lì.

Perché racconto questo? perché Carmine è un chiacchierone. Gli piace intrattenersi, narrare… parlare. E poi… sa che io posso divulgare le sue storie e allora… diventa ancora più ciarliero.

Un uomo cordiale e loquace… tanto che Franco sta per lasciarlo ma poi… sentendosi chiamato in causa, rimane a farmi compagnia.

Quel giorno fu ricco per tutti. Ma il mare stava alzandosi e si decise di tornare in porto. Gli altri ponzesi dissero che sarebbero andati a Formia: più vicina e con poca difficoltà. Amerigo scelse invece di puntare su Ponza. Il timone lo prese Carmine ( lo chiamano tutti Palmino ) che prendeva le onde di tre quarti. Più balletto ma meno botte di prua.

acquerello di Valerie Mafrica – Metz (Francia)

Così fu per poco tempo perché poi… il mare divenne più grosso. Il gozzo era senza cabina. Franco e l’altro andarono sotto prua, Amerigo nel vano motore e Carmine al timone. A prendere l’acqua in faccia… che non vedeva più niente.

A Ponza arrivarono dopo quattro ore di pena. A sera. Era il 13 febbraio e Carmine era fidanzato con la figlia ‘i Fracassa  e ci teneva a festeggiare l’indomani san Valentino, il santo degli innamorati.

Parla… parla Carmine… Franco un po’ assente… un po’ no…

In definitiva  – cerco di concludere io – era meglio aiere o è meglio oggi? “ Franco si butta subito: “meglio aiere pecché eravamo giovani“ . Carmine ci pensa su …

Si avvicina Antonio Cortese. Pure lui per comprare qualche pesce per mezzogiorno. Aspetta la ricorrenza dei Morti e poi volerà a New York dove abita stabilmente.

E’ un ponzese che ha lavorato sodo, da emigrante, per dare un futuro solido alla famiglia. Vorrei infierire spiattellandogli le stravaganze di Trump, ma mi fermo. Antonio è un americano che lì ha trovato la sua fortuna. Il padre – mi confessa –  che era un provetto pescatore, padrone di gozzo a Ponza, non voleva che prendesse il mestiere del mare. E Antonio lo ha accontentato. Oggi si gode, fra Ponza e New York, la pensione.

Ci salutiamo. Tutti e tre. Ognuno contento di aver parlato con l’altro.

Per questo sono orgoglioso dei miei compaesani.

 

 

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