Ischia

Casamicciola e il parco pubblico Bellavista

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Il punto. Casamicciola senza toponomastica e senza parco pubblico alla Bellavista


palazzo Bellavista

Apprendo dal giornale che l’arch. Simona Rubino, responsabile dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Casamicciola, ha dato avvio a due progetti per la riqualificazione del palazzo Bellavista o Napoleon un tempo anche casa comunale per un importo di circa 1 milione e 800mila euro.

Non c’è nei due progetti che diventano uno solo – consolidamento statico e potenziamento antisismico dopo il terremoto del 21 agosto 2017 che ha reso inagibile ed abbandonato senza custodia il palazzo ed il terreno circostante di circa 5mila mq2 – alcun riferimento alla costituzione del “parco pubblico mediterraneo della Villa Comunale della Bellavista” che sarebbe stato un terzo progetto già indicato, da chi scrive, nel 2000 – 25 anni fa – nella qualità di direttore onorario del museo civico.
Ove, proprio in quel palazzo del 1915 che dopo una lite di circa 50 anni veniva acquisito in piena proprietà dal Comune, venne allestita, finanziata dal Governo come centro culturale polivalente, la mostra del terremoto del 28 luglio 1883 fornita dall’allora servizio sismico Nazionale con la splendida monumentale monografia del prof. Giuseppe Luongo.
Allora fu accolta la mia relazione di base per l’allestimento del museo civico con delibera di giunta presieduta dal dott . Arnaldo Ferrandino.

Il museo civico doveva articolarsi in due strutture: l’ex hotel Napoleon e l’Osservatorio geofisico. La nuova denominazione diventava villa comunale della Bellavista in quanto nome più storicamente noto di una costruzione che ebbe tre denominazioni: villa Salesiana, hotel Bellavista, hotel Napoleon. Il terreno circostante di circa 5mila mq. doveva diventare un parco pubblico di cui un primo intervento fu realizzato con piante mediterranee fornite gratuitamente dall’orto botanico di Napoli su mio interessamento e per diretto intervento del funzionario dell’Orto botanico ed esperto Gioacchino Vallariello. Bastava pochissimo allora per completare il parco pubblico ma anche questo fu impossibile realizzare.
Si pensi che con fondi europei furono fatti i lavori di restauro del palazzo ma non furono previsti fondi per la pulizia elementare del terreno circostante. Così l’impresa edile lasciò una bella villa restaurata in un merdaio circostante e deposito di carcasse di macchine. Anche l’Osservatorio geofisico fu, con piccola spesa in economia, ripristinato nella sua funzione di centro culturale e di ripristino della vasca sismica di Grablovitz, della sala della Meridiana e del giardino storico anche esso allestito con piante donate dall’orto botanico. Il funzionario Vallariello scrisse, nella circostanza,  anche una dettagliata relazione con l’indicazione della vegetazione impiantata.

La memoria di quelle realizzazioni è contenuta in due brochure tirate in 5mila esemplari nel 2002 con la presentazione del sindaco Giosy Ferrandino.
Mi stupisco – ma non più di tanto – che il sindaco Giosy Ferrandino, allora sindaco, non abbia memoria di quel disegno di verde pubblico e di primo fondamentale nucleo per la conservazione della memoria storica di Casamicciola di cui probabilmente lui ne è a digiuno.
Quel primo intervento voleva dare a Casamicciola un primo nucleo del museo civico che doveva essere di storia moderna e contemporanea dell’intera isola d’Ischia da affiancare al museo di storia antica che è a Lacco Ameno in Villa Arbusto ed in Santa Restituta.

Iniziava anche una riqualificazione toponomastica – senza oneri finanziari – dei luoghi dando onore a personaggi che hanno dato lustro al paese come il prof. Cristofaro Mennella (1907-1976) al quale fu dedicata l’aula magna dell’Osservatorio geofisico 1885.

Mi auguro che quanto segnalato venga preso in esame dall’arch. Rubino.

Un’altra osservazione finale: il sindaco Ferrandino ha emanato un’ ordinanza da oltre un anno con la quale fa obbligo ai proprietari o possessori di fondi rustici di effettuare la manutenzione ordinaria con l’eliminazione delle orribili erbacce in pieno sole ed in bella vista che, oltre ad offendere il paesaggio già ferito da terremoto ed alluvione, sono un pericolo igienico sanitario perché perfetta abitazione di topi ed affini.
Proprio il Comune tiene in completo abbandono i terreni della villa comunale della Bellavista che doveva essere il parco pubblico in pieno centro abitato!
Restano le belle maioliche dell’artista Franco Calise all’ingresso della villa.
Altrettanto sterpaglie al sole sono bene in vista nei terreni abbandonati in via Ponte della Misericordia – ed è tempo di una nuova toponomastica che ho proposto di dedicare al prof. Mennella – ed in corso Vittorio Emanuele, proprio all’inizio di piazza Bagni, in terreni abbandonati dall’ente Pio Monte della Misericordia in uno con l’orrore delle macerie alle storiche terme Belliazzi, l’ultimo edificio della storia termale di Casamicciola.

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