di Biagio Vitiello
Stasera, alle 19,00, si terrà nella Chiesa di San Silverio e Santa Domitilla, l’evento “Isole di Santi” – Canti e suoni d’eremiti delle Isole Ponziane come dalla locandina qui sotto riportata
Premetto di non essere un esperto di musica ma un appassionato della storia della musica.
Leggendo attentamente il suddetto manifesto e i temi musicali e canori che saranno trattati, tra l’evento di Ponza e quello di domani di Ventotene, ho ricavato la sensazione che ci troviamo di fronte ad una narrazione di fantasia, in quanto non corrispondenti alla “storia della musica”.
Mi permetto, perciò, di fare alcune osservazioni:
- “canti“ di “eremiti” è un non senso, perché al massimo canticchiavano, altrimenti non erano eremiti;
- I monasteri del monte Athos si sono definiti intorno all’anno 1000 (963?), ma le tracce di canti “eremitici” non ci sono nella storia della musica;
- Non esistono strumenti chiamati “lauti”; al massimo liuti o flauti; lauti sono in genere i banchetti;
- Le musiche bizantine (Sparagna), ad andar bene, appaiono parecchio dopo il 1000, mentre San Silverio è morto il 537;
- Rimane interessante capire come si leghino agli eremiti i burattini, le parate e le bande;
- Brecht si chiamava Bertolt (di battesimo Berthold) no Bertol;
- Ho cercato, ma Brecht non aveva connessione con eremiti. Casomai il contrario, troppe frequentazioni;
- Sant’Alfonso era del 1700 e non ha mai avuto a che fare con Ponza, Ventotene ed eremiti, almeno secondo la sua vita ufficiale.
Certi temi, anche se proposti per stimolare momenti di condivisione, andrebbero affrontati, a mio avviso, con maggiore rigore storico.







