Scrittori

La scrittrice de “Il buio oltre la siepe”

segnalato da Sandro Russo, da la Repubblica

Una scena da ‘Il buio oltre la siepe’

 –

Del mondo dei bambini come è mostrato nella letteratura e nel cinema, abbiamo scritto altre volte sul sito (1), (2). Tutte le volte (e anche in altre occasioni) abbiamo citato ‘Il buio oltre la siepe’, di Harper Lee, un romanzo imprescindibile che non è neanche letteratura per l’infanzia, ma un capolavoro tout court.
Torna sul tema Gabriele Romagnoli in occasione della pubblicazione in Italia di un libro di racconti della scrittrice americana
S. R.

Harper Lee, l’eterna ragazza dell’Alabama
di Gabriele Romagnoli – Da la Repubblica del 21 ottobre 2025

Gregory Peck ne ‘Il buio oltre la siepe’, film del 1962 diretto da Robert Mulligan (dal romanzo di Harper Lee)

A quasi dieci anni dalla scomparsa, torna a farsi sentire con otto racconti inediti e altrettanti brevi saggi apparsi su diverse riviste: tutto gira intorno al romanzo che l’ha resa famosa

Una voce oltre la siepe, scavalca la barriera del tempo che è passato. Harper Lee, a quasi dieci anni dalla scomparsa, torna a farsi sentire con otto racconti inediti e altrettanti brevi saggi apparsi su diverse riviste. Tutto gira intorno al romanzo che l’ha resa famosa: alcuni scritti sono confluiti in uno dei capitoli, altri, come quello pubblicato a fianco, contengono considerazioni sul film che ne è stato tratto. Tuttavia, assai più del deludente Va’, metti una sentinella uscito nel 2015 (che fu in realtà il suo primo romanzo) merita leggere questa raccolta. La ragione è nelle prime righe del brano Quando i bambini scoprono l’America.
Scrive: «Wordsworth aveva ragione quando diceva che veniamo al mondo trascinandoci dietro nuvole di splendore e che, alla nascita, siamo dotati di un senso di percezione divino. Quando cresciamo, il mondo si chiude su di noi al punto che, gradualmente, finiamo per perdere la freschezza di visione che avevamo da bambini». Ecco: a Harper Lee questo non è successo. Ha continuato a guardare ogni cosa con gli occhi della bambina dell’Alabama infilata in un costume da prosciutto.

A pensare che: «non ci sia niente come un inno agghiacciante per far sentire uno a casa». A raccontare di una coetanea che si crede incinta per aver abbracciato un ragazzino con le brache calate.

A osservare Manhattan, dove si era trasferita, con lo stesso sguardo sbigottito e innocente, che andasse a un cinema in cui il pubblico dialoga con gli attori o cercasse, non trovando parcheggio, di guidare intorno allo stesso isolato inseguita dallo stesso poliziotto. Ci sono momenti esilaranti come la ricetta del “pane croccante ai ciccioli”, «bastata a mandare in malora gli Stati confederati»: «Per prima cosa acchiappate il maiale».

C’è una struggente definizione dell’amore tratta da un articolo per Vogue: «È un paradosso: per averlo dobbiamo darlo». E «a differenza delle virtù, non è di per sé un premio: il premio dell’amore è la pace interiore e la pace interiore è la fine degli appetiti umani».

Nella sua innocenza Harper Lee non riuscì mai a concepire il razzismo, ebbe fiducia nell’esistenza di una morale non al di fuori ma all’interno dell’uomo, e amò: la sua terra (del dolce domani), gli esseri più teneri e irregolari, l’amico Truman Capote, la musica di Händel, la meraviglia di cose che ci ostiniamo a definire “piccole”. E si rese, riga dopo riga, scrivendo da mezzogiorno all’alba, irresistibilmente amabile.

[Gabriele Romagnoli, da la Repubblica del 21 ottobre 2025]

La prima edizione americana del romanzo

Note (a cura della Redazione)

(1) – Chi sa scrivere dei bambini, Enzo e il racconto dell’Andrea Doria. Annalisa Gaudenzidi Sandro Russo

(2) – Divertissement sull’eroe fantasma nel solco di Benigni critico cinematografico, di Guido Del Gizzo

 

(3) – L’inedito di Harper Lee. Quando Gregory Peck diventò sul set l’eroe che avevo immaginato
di Harper Lee, da la Repubblica del 21 ottobre 2025

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top