Anziani

Pantere grigie alla riscossa

segnalato da Sandro Russo, da la Repubblica

Propongo questo articolo ai lettori di Ponzaracconta sia per i miei trascorsi di medico (sia pure ex-)) sia per essere ‘pantera” grigia in proprio.
La lettura di questa introduzione, come quella dei tre opuscoli in offerta gratuita col giornale, possono essere utili.
S. R.

L’iniziativa
Il sogno della longevità tre libri per imparare a vivere bene e a lungo
di Daniela Minerva – Da la Repubblica di domenica 19 ottobre

Domani, martedì e mercoledì in omaggio con Repubblica le guide per affrontare al meglio l’avanzare degli anni

Ma davvero vorreste vivere fino a 120 anni, come sperava Berlusconi? O a 150 come sono convinti sia possibile Putin e Xi Jinping? A chi su questa Terra ci vive bene, certo può stare stretta la statistica che, oggi, stabilisce la vita media degli italiani a 81,8 anni e delle italiane a 85,7.
Ci scoccia dover porre un limite. Un sessantenne si sente un ragazzo. Un settantenne non si arrende all’idea di avere ancora solo poco più di 10 anni, e spera nella media di Trilussa. Un ottantenne in salute ha ancora tante cose da fare. E anche chi di anni ne ha molti di meno si dibatte tra fregarsene e attendere gli eventi e fare di tutto per allontanare la vecchiaia, cosa più che possibile, al netto della sfortuna e del Dna.

La scommessa, oggi, è quella di vivere bene il più a lungo possibile. E realizzarla può diventare, comunque, un gran bell’obiettivo.
Lo vediamo bene, dopo i cinquanta il corpo cambia; e cambia sempre più rapidamente man mano che passano altri anni. Assistiamo un po’ arrabbiati al giro di boa. Rischiamo di rassegnarci, ma non dovremmo. Perché possiamo, invece, metterci a lavorare seriamente per arrestare il declino. La scienza ci dice che non è mai troppo tardi per perdere peso, fare esercizio fisico, allenare la mente, prevenire le malattie croniche (dal diabete a quelle cardiovascolari a quelle osteoarticolari) e, se serve, curarle. Anche se, certo, prima si comincia a fare le cose per bene meglio è. Già, ma cosa?
Cominciamo col mettere da parte l’idea che basti una bacchetta magica. Invecchiare bene è un lavoro, magari divertente, ma sempre impegnativo. Perché non esiste l’elisir di lunga vita, ma esistono strategie concrete, convalidate dalla scienza. Nessuna si può comprare nel mercato delle illusioni dispensate a piene mani dal marketing di pillole, tisane, decotti, infusi o quant’altro promette di rafforzare muscoli, far perdere peso, addirittura agire sui meccanismi biologici dell’invecchiamento.
Gli anni di vita in salute non ce li vende nessuno, dobbiamo conquistarli. È il modo in cui viviamo a determinare come invecchiamo. Alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, niente fumo, sonno adeguato, esercizio dell’intelligenza.
Elisir di lunga vita è la dieta mediterranea, ricca di verdure, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva, è associata a una riduzione significativa delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
Le abitudini dei paesi dove si vive più a lungo indicano chiaramente che la restrizione calorica aiuta, e quindi mangiar poco e bene è sempre una buona idea; ma non troppo poco perché senza i nutrienti adeguati non funzioniamo, perdiamo massa muscolare, non contrastiamo le aggressioni delle malattie.
Nel primo volume — in edicola domani — della triade in regalo con Repubblica vi diamo qualche idea su come organizzare la dispensa.

Gli studiosi del metabolismo cellulare hanno osservato i malefici effetti degli zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio). Gli epidemiologi ci hanno dimostrato che l’alcol fa male. Che è una sostanza tossica e cancerogena. Non solo: ci imbroglia. Sembra che aiuti a rilassarsi, ma a lungo termine altera la trasmissione dei neurotrasmettitori, danneggia i neuroni e aumenta il rischio di depressione, ansia e deficit cognitivi. Così, il classico “bicchiere di vino rosso” illude e promette di proteggere cuore e vasi, ma così non è. L’alcol aumenta il rischio di fibrillazione atriale, ipertensione e ictus.
Però sono gli stessi scienziati a dirci che le cose buone che mangiamo, quel bicchiere di vino bevuto in compagnia, quel dolcetto fatto ad arte innescano meccanismi di ricompensa che ci aiutano a vivere. Ciò che conta è la moderazione, è fare di una festa una festa e non un’abitudine alimentare, è la continuità delle buone abitudini.

Un’alimentazione equilibrata non deve tradursi in una rinuncia a tutto, essere maniacali a tavola, come al tavolino dell’aperitivo, è la strada maestra per nevrosi e infelicità. A maggior ragione se porta a isolarci, a cancellare la gioia di un incontro. Coltivare legami, nutrire le amicizie, partecipare alla vita della comunità è un vero viatico di longevità. E ben più lo è l’amore, a ogni età e nelle diverse forme che prende col passare del tempo: ma di questo non parliamo, troppo privato e profondo perché ce ne impicciamo.
Parliamo invece del movimento. Riservare all’esercizio uno spazio nelle nostre giornate è il primo comandamento: l’attività fisica stimola la produzione di molecole antinfiammatorie, riduce lo stress ossidativo e favorisce la rigenerazione dei tessuti. Non significa, però, esserne ossessionati: condizione per cui gli psichiatri hanno persino coniato una definizione, “vigoressia”, e non va bene. Si tratta di camminare mezz’ora al giorno, andare in bicicletta, praticare yoga, pilates o nuoto, o una qualunque delle attività che mantengono cuore, muscoli e mente allenati.
La buona notizia è che, anche in questo caso, non è mai troppo tardi. Dunque, alziamoci dal divano (o dalla scrivania) e facciamo qualcosa. Qualcosa di adatto alla nostra età e alle nostre condizioni fisiche.

Come scegliere?
Nel secondo volume di questa triade — in edicola il 21 ottobre — vi guidiamo. Ma l’impegno non finisce qui. Per questo dobbiamo imparare un altro mantra: prevenzione clinica. E nel terzo volume, in omaggio con Repubblicail 22 ottobre, vi raccontiamo di cosa si tratta. A partire dalle vaccinazioni che ci mettono al riparo dalle infezioni. Poi screening periodici, controlli mirati, non per medicalizzare la nostra vita, ma per individuare in tempo patologie che, prese in fase precoce, sono curabili. L’impegno è il vero e possibile elisir di lunga vita. Ma una società longeva deve potersi liberare dei miti ingessati della giovinezza patinata che a vent’anni vola via. Passati gli “anta”, sappiamo che si è belli, felici, attivi, interessanti, innamorati a ogni età; bisogna che la narrazione collettiva rifletta questo sentire dei protagonisti “over”. Protagonisti, appunto. Una narrazione che eviti buonismi e compiacimenti, che eviti di definire bonariamente “pantere grigie” chi non si sente per niente “grigio”; che non spinga a ridicolizzare sé stessi con volti e corpi deturpati dalla chirurgia o dalle costose quanto perniciose diavolerie dell’antiage, che aiuti tutti, a ogni età, a scegliere i giusti stili di vita, mettendo al bando la rassegnazione. In regalo Con Repubblica Domani, martedì e mercoledì, in omaggio con Repubblica, tre libri per vivere bene e più a lungo secondo la scienza. I primi due volumi sono dedicati a un corretto stile di vita. Il terzo racconta gli ultimi progressi della medicina, dai vaccini ai nuovi farmaci

Le copertine dei tre volumi sulla longevità in edicola domani, martedì e mercoledì con Repubblica

In regalo con Repubblica
Domani, martedì e mercoledì – lunedì 20.10, martedì 21 e mercoledì 22, per chi legge in differita – ndr -, in omaggio con Repubblica, tre libri per vivere bene e più a lungo secondo la scienza. I primi due volumi sono dedicati a un corretto stile di vita. Il terzo racconta gli ultimi progressi della medicina, dai vaccini ai nuovi farmaci

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top