di Giuseppe Mazzella di Rurillo
Oggi, sia nel Medio Oriente sia in Ucraina stiamo assistendo a due guerre assurde.
I telegiornali sono occupati per oltre la metà dalle notizie da queste due guerre con spasmodica ripetizione delle stesse notizie, le telefonate di Trump, i viaggi di qua e di là dell’Atlantico dei leader per ripetere lo stesso status quo.
Ho deciso di non vedere più il TG alla sette di Sky, gli unici che vedevo.
A me – cultore di Storia – è chiaro che la guerra tra Russia e Ucraina è un conflitto imperiale per la conquista di territorio.
Se l’Ucraina non rinuncia a parti del suo territorio concesso nel 1991 con la dissoluzione dell’URSS non ci sarà pace.
Putin deve dare un senso alla sua “operazione speciale”: Zelensky deve rinunciare alla Crimea ed al Donbas.
La trattativa se seria è sulla quantità di territorio. Concedere il meno possibile alla Russia da parte dell’Ucraina. Ottenere il più possibile da parte della Russia.
Di una complessità enorme il conflitto in Medio Oriente. Uno Stato di Palestina oggi avrebbe la dimensione dello Stato del Vaticano. I palestinesi non hanno più territorio. Uno Stato non si costruisce senza territorio. Israele deve lasciare Gaza e soprattutto la Cisgiordania. Come può farlo? In Palestina la comunità internazionale dovrebbe imporre con le armi una Confederazione come la svizzera.
Si potranno discutere all’infinito ma non ci saranno soluzioni.
Se non si possono costruire ponti meglio accontentarsi dei muri. Quello di Berlino è durato 50 anni.
