Economia

Le Comunità marine

proposto dalla Redazione, da la Repubblica

Quando sul sito riferiamo di iniziative o progetti nati e/o adottati altrove nel Belpaese, sempre abbiamo in mente le nostre isole, Ponza e Ventotene. Proponiamo un ventaglio di possibilità. Agli Amministratori la scelta se e a quali aderire


Economia
Sull’onda del cambiamento, chiamatele Comunità marine
di Francesca Alliata BronnerDa la Repubblica del 24 settembre 2025

Da Alghero a Vieste sono le località balneari più visitate d’Italia riunite nel G20Spiagge, la rete nazionale dei comuni costieri, che ha proposto una legge su misura per essere più autonomi e per migliorare la vita ai residenti e ai turisti

Le magnifiche 20 crescono sull’onda del cambiamento tra nuove leggi e antiche tradizioni. Sono le località balneari riunite dal 2018 nel G20Spiagge, network nazionale dei 20 comuni costieri con almeno 1 milione di presenze turistiche e meno di 65mila residenti, da Grado a Taormina, da Arzachena a Vieste, a cui si sono aggiunti quest’anno Castagneto Carducci, Senigallia e Piombino: le più visitate d’Italia.
Sette anni fa il loro primo incontro corale (Destination summit) che si svolse in Veneto sul mare di Bibione, grazie a un’iniziativa del comune di San Michele al Tagliamento-Bibione (Venezia), il quale invitò le principali destinazioni marine italiane alla cooperazione condivisa, utile per l’identificazione di problemi comuni. Visto il grande successo i sindaci decisero di dotarsi di un protocollo d’intesa, firmato in Senato nel 2019, per creare un coordinamento permanente e darsi appuntamento di anno in anno in una località diversa.

Con un crescendo di proposte, risposte e riforme, a cominciare dal disegno di legge sulle Comunità marine depositato in Parlamento a luglio scorso. Quest’anno, infatti, durante l’ultimo summit del G20Spiagge di Alghero a maggio (8° edizione dopo Castiglione della Pescaia, Vieste, Jesolo, Riccione, Arzachena, Caorle) è stata annunciata e ottimizzata la proposta di legge che riconosce tutti gli aspetti sostenuti in base alle esperienze dirette dei sindaci dei rispettivi comuni. In particolare, il ruolo strategico per l’Italia dell’economia turistica balneare, il rapporto tra residenti e turisti durante le stagioni di vacanza, il ruolo delle regioni e, infine, la determinazione delle risorse necessarie. Proposta che, da luglio, ha iniziato il suo iter parlamentare. Primi firmatari gli onorevoli Andreuzza, Caramanna, Cavo e Squeri con un gruppo di parlamentari.

Un passo importante che sia presto legge, col riconoscimento dello status speciale di Comunità marine, necessario a riequilibrare le risorse in base alla realtà stagionale di queste località che contano ogni anno complessivamente circa 50 milioni di presenze, ovvero il 12,1% del totale sul suolo italiano: un motore trainante dell’economia turistica. Ma l’elevata disuguaglianza tra residenti stabili e presenze turistiche comporta che in determinati periodi dell’anno i comuni siano chiamati a far fronte a un eccessivo carico antropico che incide direttamente sulla domanda di servizi pubblici con dotazioni organiche e finanziarie che si rivelano inadeguate (secondo le vigenti regole generali) alla popolazione residente. Trovandosi, inoltre, a dover gestire aree importanti di demanio marittimo che, pur rappresentando il principale elemento di attrazione turistica, richiedono una costante e dispendiosa attività di manutenzione e protezione (pensiamo solo ai fenomeni erosivi), in concertazione con le amministrazioni statali e regionali e le agenzie di protezione ambientale.

La spiaggia di Cattolica, in provincia di Rimini 

La legge elaborata dal G20Spiagge intende colmare questo gap tra residenti stabili e afflusso turistico con un modello di gestione su misura, capace di garantire servizi efficienti e una tutela ambientale rigorosa anche nei periodi di alta stagione ed è stata presentata con questo titolo: ‘Istituzione della qualifica di Comunità marina o lacuale e disposizioni per il sostegno all’erogazione dei servizi pubblici nei comuni soggetti a rilevanti variazioni della popolazione conseguenti alla pressione turistica’.

“Anche il Pd sta lavorando a una proposta di legge a sostegno dei nostri territori”, interviene la sindaca di Cattolica Franca Foronchi. “L’impegno del G20Spiagge per il riconoscimento dello status balneare riceve così un’ulteriore spinta decisiva verso il raggiungimento di quegli strumenti normativi snelli e flessibili per consentire ai comuni turistici di operare con maggiore efficacia nella gestione degli spazi, del commercio e della mobilità stagionale. L’obiettivo è di arrivare ad avere finalmente una risposta strutturale a un problema decennale che riguarda località turistiche, non solo balneari, che, come Cattolica, durante il periodo estivo vedono aumentare esponenzialmente il numero dei residenti con ricadute sui servizi, sulla sanità, viabilità, sicurezza e trasporti. Con l’ottenimento dello status i nostri territori potranno raggiungere elevati standard di innovazione, sostenibilità e benessere, a beneficio dei turisti ma anche dei cittadini residenti. Per il conseguimento di questo obiettivo, si è creato un fronte davvero ampio e trasversale. Una grande unità di intenti che rappresenta la forza della nostra sfida e che confidiamo ci porterà al risultato auspicato”.

Franca Foronchi, sindaca di Cattolica

Nel ruolo di amministratori pubblici, vera espressione del territorio, ogni sindaco di queste brillanti e frequentatissime ‘stelle del mare’ sta dimostrando impegno comune e coerenza specifica con esiti positivi evidenti. “Condividiamo da sempre i temi specifici che ci coinvolgono accogliendo le esperienze di altre località”, spiega Roberta Nesto, sindaca di Cavallino-Treporti, coordinatrice nazionale del G20Spiagge, “il turismo ha necessità di risposte qualificate oltre che urgenti, di un’attenzione che non è solo stagionale. Abbiamo bisogno di strategie comuni, di un bagno di realtà: la più grande industria del Paese deve assolutamente entrare tra i temi principali dello sviluppo della nostra nazione”.

Il Faro. Cavallino Treporti, comune della città metropolitana di Venezia, già circoscrizione del comune di Venezia fino al 1999. Il nome deriva da due delle località che compongono il territorio

[Francesca Alliata Bronner,  da la Repubblica del 24 settembre 2025]

 

 

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