Sardegna

Sardegna.2. Ad ogni autunno finiva l’estate

di Teresa Denurra

La vacanza di Teresa con gli amici dal continente
S. R.

Ad ogni autunno finiva l’estate
di Teresa Denurra

“…ma ad ogni autunno finiva l’estate”

Era Canzone per Piero da “Stanze di vita quotidiana” e Francesco Guccini lo scriveva nel 1974. La frase continua a girarmi in testa davanti al mare, nel mese di settembre, ma anche di ottobre. Si è scritto tanto di isole, di vacanze, di mare. Sempre. Argomento sentito.

Inevitabile ritornare col pensiero a giornate di inizio autunno passate in buona compagnia, scrutando il cielo e guardando le previsioni per capire se la spiaggia famosa e turchese scintillante, prenotata con difficoltà per via del legittimo numero chiuso – diversamente solo posti in piedi sulla spiaggia e in acqua – si potrà raggiungere dopo una furibonda tempesta notturna. E poi si è fatto. Parcheggio facile, spiaggia non proprio deserta, ma sicuramente godibile, sole splendente e dopo ristorante quasi vuoto sul mare.
Il mare di settembre e oltre è più limpido, l’orizzonte è chiaro e pulito ed è scomparso il caldo opprimente e il chiasso vacanziero di luglio e agosto.
Si trova il tempo e il modo per camminare lungo il mare al tramonto, il tempo per cercare pesce fresco da cucinare a puntino e mangiare insieme, assaggiando un bicchiere di buon vino, parlando del più e del meno o dei massimi sistemi, a scelta.

Il battello per le escursioni naviga sereno senza folla a bordo, naso e occhi hanno più opportunità per apprezzare l’odore delle erbe spontanee e per osservare la fauna selvatica che nel silenzio si mostra più tranquilla. La musica che in piena estate è ovunque, spesso quasi assordante, si attenua o addirittura scompare e finalmente si sente il rumore delle onde.
Ma è proprio necessario vivere il mare in confusione o è meglio recuperare una dimensione diversa? Si intuisce che io sono per la dimensione diversa che poi, nella mia gioventù ormai lontana era la dimensione usuale. Poi tutto è cambiato e non è facile abituarmi. Mi è invece facile mandare a quel paese il locale di turno che propone, in modo più o meno goffo, i Genesis, ’O sole mio, musica techno, Lucio Dalla, i Police e altro impossibile da elencare perché si sente proprio di tutto, solo l’imbarazzo della scelta. Nel frattempo la parola d’ordine è spremere il turista finché è sull’isola.
Sarà una questione della mia isola? Saranno ormai tutte le isole e tutti i posti di mare in generale?

Porto Torres. Cartolina da Acque Dolci, la sera del 2 ottobre 2025

Mare mio, isola mia, torno a vivere quando tutto questo si spegne. Abbassare il volume per ascoltare il mare e i nostri pensieri.
Ad ogni autunno finiva l’estate… è anche il ritmo che governa l’essere umano e che non si può smettere di seguire, come la macchina degli amici che ci hanno fatto passare giornate belle e che seguiamo con lo sguardo mentre se ne va finché scompare ai nostri occhi e chissà se torneranno, magari un altro settembre. Forse.  Nel frattempo le isole sanno aspettare.

E ancora “Autunno” di Guccini per chiudere:

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Immagine di copertina. Porto Torres, la luna piena del 7 ottobre sulla spiaggia davanti casa

Da ‘L’autunno’ di Guccini

 

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