di Francesco De Luca
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Aniello oramai verrà per l’Immacolata. Le condizioni fisiche non gli permettono di lasciare la capitale per abbeverarsi di ‘isolaitudine’ a Ponza. E qui insistere fino alla noia per acquistare i rutunne’. “Ma comme è possibbile ca nun se ne piglieno…”.
Come fai a fargli capire che il cambiamento ha investito il mare, i pescatori e le condizioni del mercato.
“I rutunne nse piglieno pecché…” – e qui Biagino sciorina teorie miste a sapienza e a pregiudizi.
Aniello verrà per l’8 dicembre. Non può mancare… perché sarebbe come rinnegare la sua fanciullezza, i suoi credo… la sua natura insomma. Verrà e troverà qualcosa di sgradevole. Anzitutto troverà meno volti amici. Il tempo è ladro. E quando rapisce chi ha condiviso con te la crescita, nel riposto dei sentimenti ti senti più povero e più fragile.
Verrà e troverà modo per irritarsi. Con noi che gli siamo accanto perché lasciamo correre, col parroco perché non ripete fedelmente le procedure dei riti… È l’irritazione di chi ama e vuole che l’oggetto della sua predilezione non sia turbata.
Aniello verrà nonostante gli acciacchi. Che non toccano il nocciolo del suo animo, e con i canti allontanerà la vecchiaia.
L’ho costatato anche con Giovanni. Venuto a 80 anni dall’ America. Per risentire il sapido sapore del dialetto. Per bestemmiare benedizioni nel salire le scale dissestate sugli Scotti. Il bastone a far da ausilio alle gambe traballanti.
Eppure il suo animo è aperto a quella realtà, la stessa che lasciò 60 anni fa, e ora gli si presenta più aspra eppure invitante.
Quest’isola ha nella sua natura una maledizione: continui a desiderarla finché c’è vita !







