Editoriale

Epicrisi 550. La bellezza da sola non salverà il mondo… ma può aiutare a farlo

di Enzo Di Fazio 

Non molti articoli questa settimana. Appena 23, contro una media di 35 cui da tempo ci eravamo abituati.
Nonostante il numero contenuto, tanti sono gli spunti di riflessione che derivano dalla lettura di molti di essi. Soprattutto da quelli che trattano di sentimenti e di valori umani che spesso suscitano anche emozioni.

Prima però di avventurarmi nel percorso di sintesi, è il caso di ricordare uno dei fatti più importanti che è accaduto nella settimana.
Mi riferisco all’accordo voluto da Trump, di Sharm el-Sheikh di giovedì scorso che dovrebbe porre fine alla guerra israelo-palestinese dopo 734 giorni di strazi, morti e distruzioni. Il condizionale è d’obbligo perché la strada verso la pace definitiva è tutta in salita. Netanyahu avrebbe voluto la distruzione di Hamas ma è costretto a trattare. Non è forse la pace con la P maiuscola che tutti avrebbero voluto ma è almeno una tregua. Gli ostaggi saranno riconsegnati (forse domani) e molti prigionieri palestinesi liberati (circa 2mila) mentre le truppe israeliane man mano dovranno ritirarsi.
Il futuro di Gaza è molto incerto perché  non è stato ancora disegnato ma se i cannoni tacciono i gazawi smettono di morire, come scriveva venerdì da Gerusalemme l’inviato di Repubblica, Fabio Tonacci.

E ora andiamo a quello che la settimana ci ha riservato.

Facendo leva sulle impressioni suscitate dalla lettura degli articoli, certamente La bellezza e il dolore del presente è quello che si presta più di ogni altro a tutta una serie di riflessioni che attengono alle contraddizioni che vive il nostro tempo fatte di disuguaglianze, di incomprensioni, di distanze siderali (come le chiama Concita De Gregorio) tra un mondo che ha tanto e un mondo che non ha niente. Eppure, quelle distanze bisogna percorrerle per dare un senso a tutti coloro che guardano al futuro e sperano in un cambiamento.

Certo, fa specie assistere a sfilate di moda e tirare in ballo la tragedia di Gaza. È come quando in televisione interrompono uno spettacolo di leggerezze e sorrisi per dare spazio a spot con i quali, facendo leva su immagini di bambini bisognosi, si cerca di smuovere la sensibilità umana per veicolarla verso azioni di sostegno. Quelle immagini, così in contrasto con il contesto che le contiene, lasciano l’amaro in bocca ma non scuotono abbastanza le coscienze al punto da provocare un cambio di passo nei comportamenti e nelle azioni di ciascuno di noi.
Come le notizie di guerra, quelle immagini sono entrate ormai a far parte della nostra quotidianità passiva. Ci impressioniamo, ci pensiamo un po’ ma non facciamo nulla, a volte nemmeno quello che lo spot ci suggerisce di fare, una semplice donazione.

Da qui capiamo l’irritazione di Luigi Dies travasata tutta nel suo articolo Lo specchio del mondo e la provocatoria chiusura che ricorda come i cambiamenti spesso avvengono da chi ha il coraggio e la forza di rompere i modelli convenzionali.

Non fa sconti Luigi, nemmeno nei confronti di chi racconta, come Marigiò Stabile, una vacanza in Sardegna, seppure condita di osservazioni e pensieri profondi.
“La follia salverà il mondo”. Chiude così il suo articolo Luigi ricordando un’affermazione di Steve Jobs, il fondatore di Apple.

Istintivamente il pensiero di Steve Jobs porta ad un’altra frase iconica, quella che Dostoevskij fa dire al principe Myškin nel suo romanzo L’idiota.
Il riferimento è alla bellezza, qualità che suscita ammirazione e che riscontriamo non solo nei comportamenti delle persone ma anche nel mondo che ci circonda e che, per fortuna, non è fatto solo di guerra. Meditare sulla bellezza della natura e impegnarsi per preservarla non significa girare le spalle alla tragedia di Gaza e a tutte le altre tragedie del mondo.

Ritratto di Dostoevskij fatto da Vasily Perov (da Wikipedia)

Per Dostoevskij, la bellezza rappresenta l’espressione più alta dell’anima umana, una fonte di ispirazione e di speranza per l’uomo. Può avere diverse forme, come quella artistica (es. la mostra di Parigi raccontata da Concita), letteraria o musicale, ma anche quella della natura o dell’amore umano. Dostoevskij credeva che la bellezza fosse in grado di suscitare emozioni positive e di trasformare la vita delle persone, portandole a una maggiore comprensione di sé e degli altri.

“La bellezza salverà il mondo” – dice Dostoevskij
Come sito, attraverso gli articoli che pubblichiamo spesso trattiamo della bellezza e lo facciamo per lanciare messaggi positivi. D’altronde in un mondo così complesso e ‘armato’, è il minimo da perseguire nella consapevolezza di non fare del  male.
I Guardiani della Terra. La scomparsa di Jane Goodall e L’uomo della terra e dei boschi, segnalati il primo da Sandro Russo e il secondo da Sandro e Teresa Denurra vanno in quella direzione.

La vita di Jane Goodall è un esempio di dialogo con la natura. Missionaria dell’ambiente si inquietava che i nostri bambini passassero il loro tempo nell’astrazione senza corpo dei social invece che a contatto con le piante e gli animali.  L’esperienza Roots and Shoots (Radici e germogli), il programma educativo del 1991 rivolto ai giovani per educarli alla sostenibilità e alla formazione per l’impegno nelle comunità di appartenenza, aveva lo scopo di rimuovere quel problema.
Sarà per questo che molti di noi, quelli di una certa età, avendo avuto la fortuna da piccoli di vivere a contatto con la natura – chi a Ponza, chi altrove –  hanno maturato – a parte certe conoscenze – un consolidato rispetto per la natura e per l’ambiente.

L’altro articolo, L’uomo della terra e dei  boschi, è la sublimazione di alcuni aspetti della vita come la semplicità, l’essenzialità, la conoscenza tutti racchiusi in un personaggio straordinario, Fèro Valentini, che vive in Trentino in simbiosi con la natura e tutte le erbe che incontra sul suo cammino che ha imparato a conoscere studiandole.

Dall’ambiente e dagli scimpanzé di Jane Goodall al resto del mondo animale, il passo è breve.
Come allora non sostenere l’impegno di 55 associazioni ambientaliste e animaliste scese in campo per sensibilizzare deputati e senatori affinché non passi un disegno di legge che, in discussione alla Camera, prevede importanti modifiche alla legge che attualmente regolamenta la caccia?
I firmatari del DDL affermano che la loro proposta legislativa mira a tutelare gli agricoltori dai danni causati dalla fauna selvatica… ma sembra che i rimedi siano peggiori dei danni.
L’articolo Sensibilizziamoci al problema della caccia proposto da Fabio Labertucci è ricco di informazioni e richiami legislativi. Ponza è stato ed è, da sempre, un paese di cacciatori.  Sarebbe interessante conoscere l’opinione di qualcuno di loro.

Dopo questo excursus sull’ambiente e la natura, come un drone (che oggi va tanto di moda) mi fiondo su Ponza per ricordare le cose scritte nella settimana.

Franco De Luca, interessato alla ricostruzione storica della figura di Raniero da Ponza, prosegue nella partecipazione di notizie riguardanti il travagliato lavoro di questo monaco nel periodo in cui fu Legato pontificio per conto di papa Innocenzo III (1161-1216):
Ricordo che su Raniero da Ponza si sta preparando, su iniziativa del professore Mario Moiraghi, ingegnere e scrittore, ricercatore appassionato di temi e vicende medioevali, un convegno che si terrà a Ponza il prossimo anno. Per saperne di più segnalo il sito: https://ranierodaponza.it/

Martedì 7, Martina annuncia la nascita di Vittoria che presto sbarcherà sull’isola per la gioia di chi non la conosce ancora.
Dalla pagina Facebook del Comune apprendiamo di Ponza Blue Taste, il progetto innovativo promosso dal Fondo europeo per una pesca e un’acquacoltura sostenibili. L’obiettivo del piano è, tra l’altro, quello di valorizzare il pescato e sostenere la pesca artigianale.

Dalla stampa (1 e 2)
notizie su alcune belle iniziative in corso sull’isola, come
l’apertura della prima stazione biologica per la ricerca, la formazione e la tutela della biodiversità dell’Arcipelago;
uno screening gratuito promosso, come medicina preventiva, dall’Avis di Minturno;
un corso per Guardie ambientali organizzato dall’Azienda Speciale Isola di Ponza.

– ma… anche critiche e osservazioni, da parte del Coordinamento di FdI, su posizioni e decisioni assunte dal sindaco Ambrosino.

Ci sono poi tre articoli, molto belli, che hanno a che fare con le tradizioni, il dialetto e i modi di dire isolani. Due sono di Franco De Luca e uno di Sandro Russo.

Franco, spinto dalla passione mai accantonata di ricerca delle origini di alcune parole dialettali, ci intrattiene sui pennecille, le fascine di tralci di viti, e sul mondo passato di cui hanno fatto parte, arricchendo l’argomento già toccato nel 2014 (leggi qui).
Ancora Franco, con argomentazioni, accostamenti e richiami storici, cerca di dare un significato alla denominazione “Isola di Gavi”.

Sandro, invece, approfittando del viaggio fatto a Ponza nella settimana, argomenta sul termine razza secondo i ponzesi. Un’occasione per parlare anche di figure storiche locali e di alcuni modi di dire tanto familiari a chi ha una certa età.

E vengo alla parte finale di questa epicrisi elencando nell’ordine in cui sono stati pubblicati tutti i restanti articoli. I temi trattati, come sempre, vanno dalla politica estera alla finanza, dai viaggi al cinema, dalla storia all’attualità.

L’incontro a 33 anni dal set di “Mediterraneo” di Giuseppe Cederna
Come un film, peraltro premio Oscar, abbia lasciato segni indelebili in due interpreti speciali che, a distanza di 33 anni dalla sua lavorazione, si incontrano e si raccontano.


Appunti di un viaggio in Tunisia di molti anni fa
di Stefania Zerbato. Il racconto di un viaggio, pieno di ricordi  e di emozioni, fatto nell’età dell’incoscienza.

Falcone e Borsellino all’Asinara in quell’ottobre dell’85
, un articolo segnalato da Teresa Denurra che da sarda semi-stanziale a Porto Torres, ha fatto di recente un’escursione all’Asinara con il nostro “inviato speciale” Sandro Russo.
La protezione come esilio diventa per i due magistrati un’occasione unica per vivere la famiglia. I momenti belli e i ricordi di quell’esperienza raccontati oggi da Lucia Borsellino.  

Latina: a lezione di “Risparmio e Investimenti” con Poste Italiane
Interessante l’iniziativa di Poste Italiane, considerata la bassa alfabetizzazione finanziaria degli italiani, con solo il 40% della popolazione che raggiunge la sufficienza e il 12% che è completamente analfabeta finanziariamente. Non è mai troppo tardi per cominciare a trattare la materia anche nelle scuole.

Il punto.
Il caos calmo della Francia verso una nuova Repubblica
Una svolta di sinistra moderna in Francia
, di Giuseppe Mazzella di Ischia
Due articoli sulla complicata crisi politica che attanaglia la Francia da mesi con un’ipotesi di soluzione vista da un grande estimatore della repubblica transalpina da tempi non sospetti.

Orari Laziomar dal 13 ottobre al 31 dicembre 2025
Chi deve viaggiare da e per le isole, ne prenda nota.

In Arretrati e aggiornamenti delle recenti notizie dalla Stampa è acclusa una segnalazione di Silverio Lamonica con l’intervento del nostro sindaco agli “Stati Generali delle Isole minori marine”: tre giorni di confronto a Lipari, presente il ministro Musumeci.

E in chiusura Il Meteo con il tempo ancora clemente e le foto di un’isola che finita l’estate indossa i colori dell’autunno, non meno attraenti per chi la ama.

Buona domenica a tutti

 

 

 

 

1 Comment

1 Comments

  1. Luigi Narducci, “Gruppo Dialettica”

    12 Ottobre 2025 at 06:05

    L’economista britannico John Maynard Keynes denunciò che il Trattato di Versailles (uno dei trattati di pace che posero ufficialmente fine alla prima guerra mondiale, stipulato nell’ambito della conferenza di pace di Parigi del 1919) avrebbe generato nuove guerre anziché la pace.
    Una situazione analoga rischia di ripetersi oggi con il piano Trump: una pace duratura si costruisce sulla giustizia, sulla ricostruzione condivisa e sul riconoscimento dei diritti, non sull’annientamento dei popoli.
    Keynes espresse questa visione nel suo saggio The Economic Consequences of the Peace (Le conseguenze economiche della pace; 1919)

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