di Giuseppe Mazzella di Rurillo
“La Francia viene dalla notte dei tempi. Essa vive, la voce dei secoli la chiama. Ma resta se stessa nel fluire dei tempi“. Questo è l’incipit del primo volume delle “Memorie della speranza” del generale Charles de Gaulle (1890-1970) il grande salvatore della Patria dopo il 1940 e la disfatta con resa ai tedeschi.
De Gaulle è certamente la più grande personalità politica del ventesimo secolo di Francia e della storia contemporanea insieme a Winston Churchill.
Questo inizio delle sue Memorie della speranza dal 1958 al 1962 (le memorie restano incompiute perché de Gaulle morì prima di terminarle e dovevano essere contenute in tre volumi) è meno famoso del celebre inizio delle sue memorie di guerra dal 1940 al 1945 in due volumi dove comincia: “in tutta la mia vita ho avuto una certa idea della Francia“.
Quella espressione di de Gaulle “una certa idea” è diventata mitica .
A de Gaulle ho dedicato uno studio attento della sua vita e della sua opera ed anche una tesi di laurea perché affascinato da un pensiero “Repubblicano” mai così profondamente immerso nella storia civile della Francia. Ecco perché ho sempre visto questo suo “nazionalismo” profondamente legato al moto della storia democratica della Francia e nulla da spartire col fanatismo o l’esasperazione della destra. Studiando l’opera di de Gaulle non l’ho mai considerato un uomo di destra ma neanche di sinistra o di centro. De Gaulle è fuori dagli schemi classici della politica. Così la costituzione della “quinta repubblica” che volle nel 1958 rappresentò uno sforzo di sintesi tra il “presidenzialismo” all’americana ed il “parlamentarismo” all’inglese tenendo conto dell’ estremo frazionamento politico del popolo francese capace di creare 10 o 20 partiti ma non di trovare sintesi per la stabilità del governo della “Repubblica”.
Per de Gaulle il punto fermo è la “Repubblica che alla Francia risponde”.

“La libertà che guida il popolo”
Quadro dipinto da Eugène Delacroix nel 1830 ed esposto al Museo del Louvre
La Repubblica nasce nel 1779 ma impiega anni di passi avanti ed indietro per affermarsi. Ci sono almeno 4 Costituzioni dal 1779 al 1945. La quinta repubblica del 1958 vuole garantire un’ efficienza di governo e mantenere un’ampia e continua partecipazione popolare . Questa quinta repubblica ha funzionato fino ad oggi dal 1958 cioè per 67 anni. Oggi è in crisi perché il presidente della repubblica non ha più una maggioranza politica nell’Assemblea Nazionale. Macron non riesce a fare un governo ed è costretto ai rituali della “quarta repubblica” che va dal 1946 al 1958 con due capi di stato e decine di coalizioni. Credo che è in atto in Francia un braccio di ferro tra capo dello stato e parlamento e quindi un forte ritorno al Parlamentarismo. Proprio quello che non voleva de Gaulle. Non vedo vie di uscita da questo caos calmo.
Emmanuel Macron
Forse Macron scioglierà il parlamento e indire nuove elezioni. Lo può fare. Ne hai i poteri. Forse deve dare ad un socialista la guida del governo per almeno due anni. Certamente non si dimetterà. Ma comunque la Francia si avvia verso una nuova Repubblica.








