Botanica

La rivoluzione degli alberi

segnalato da Sandro Russo

 

Più leggiamo Concita De Gregorio, più ne apprezziamo gli aspetti di consonanza con il sito; sull’apprezzamento delle tesi di Stefano Mancuso (Catanzaro, 1965) per esempio, che seguiamo e apprezziamo non da ora.
Da
la Repubblica una recente nota dalla sua rubrica “Invece Concita”.
Qui sotto una schermata dell’indice del sito con alcuni pezzi in cui lo studioso di “Neurobiologia vegetale” è citato:

Invece Concita
Facciamo la rivoluzione degli alberi
di Concita De Gregorio – Da la Repubblica del 28 giugno 2025

“Gli alberi: condizionatori naturali necessari nelle città”

Uno dei motivi per cui amo Stefano Mancuso è che dice cose di lampante evidenza, le dice con il candore di un bambino ma con la consapevolezza e gli studi di un neuroscienziato. È evidente che ha ragione. È così evidente che si irrita a morte chi dovrebbe pendere dalle sue labbra. In ordine crescente, elenco non completo, gli amministratori locali, gli urbanisti e/o paesaggisti eventualmente consulenti comunali e nazionali, il governo.
L’irritazione è proporzionale all’evidenza di essere semplici manutentori di un presente scadente e mai di un futuro migliore.
Nell’intervista a Valentina Desalvo, Mancuso spiega quel che ciascuno sa, dalla semplice esperienza: sotto un albero si sta più freschi che sotto una tenda. La tenda fa cappa, moltiplica il caldo. L’albero refrigera, perché traspira acqua e assorbe calore. È un condizionatore naturale che per giunta non si rompe dopo due anni, appena è scaduta la garanzia, come accade ai più celebri e costosi per non parlare degli altri.
Ora. Siccome di caldo si muore, ma non in Africa nel deserto, proprio qui nelle nostre città: 16mila 500 persone sono morte di caldo in Italia nel 2022. 65mila in Europa.
Siccome la situazione peggiorerà (negli anni Ottanta i giorni di caldo superiore a 27 gradi erano due o tre ogni estate, oggi sono trenta/trentadue giorni nello stesso periodo) con buona pace di chi “ha sempre fatto caldo, il cambiamento climatico non esiste”.
Ecco. Dice Mancuso. Bisognerebbe piantare alberi in città. Ma non cinque o sei stecchi al parchetto. Migliaia di alberi. Non è adorabile?
Purtroppo, aggiunge, nelle città non c’è posto. Bisognerebbe togliere una strada su cinque.
Eliminare le macchine e piantare alberi. Poi fa l’esempio della strada dove viveva mia nonna (commozione) Consell de Cent a Barcellona. All’inizio c’è stata una rivolta, racconta, ora vanno tutti lì a passeggiare perché fa fresco, i commercianti sono contenti.
Mancuso, la prego. Si sacrifichi.
Si metta alla guida della rivolta.
Facciamo la rivoluzione. 

[Concita De Gregorio, da la Repubblica del 28 giugno 2025]

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