riceviamo in redazione da un lettore, Adriano Draghi, e volentieri pubblichiamo
Amo Ponza e la frequento da anni. Il suo mare e il paesaggio hanno sempre esercitato su di me un fascino particolare, anche se a volte alcuni elementi artificiali contrastano con la bellezza naturale, forse per inconsapevolezza o scarsa sensibilità di chi li inserisce.
Tra questi, mi ha colpito un “faro blu” nell’insenatura di Cala Feola, molto visibile di notte. Osservando meglio, si tratta di una linea orizzontale di una ventina di metri di potenti e aliene luci blu, che sovrastano il panorama. Non riesco a comprenderne la necessità: un tempo, questa baia era avvolta dalle luci calde e accoglienti delle case, che si riflettevano sull’acqua tra le barche, creando un’atmosfera magica. Oggi, invece, quella luce artificiale domina tutto, oscurando persino le stelle. L’impatto paesaggistico è veramente importante anche se si tratta “solo di una luce” perché è completamente fuori contesto.
Ho chiesto se avesse una funzione pratica, come la segnalazione marittima per i naviganti provenienti dal Circeo, ma mi è stato detto che serve solo a promuovere un’attività turistica. Peccato che chi ammiri la baia dall’esterno non possa esprimere un parere: dubito che gli assegnerebbe cinque stelle.
Per questo ho sentito l’urgenza di segnalarlo agli architetti locali, che in altre zone dell’isola stanno già lavorando per preservarne l’armonia. Spero che l’amministrazione intervenga anche su questi dettagli, perché sono proprio le piccole cose a fare la differenza tra “bellezza autentica” e degrado, come accade in altre perle del Tirreno.
