Politica

Incongruenze (2)

di Francesco De Luca

per la prima parte, leggi qui

Chi fa politica deve dimostrare d’ essere moralmente superiore agli altri.

L’affermazione del titolo l’ho fatta nel precedente articolo, ruotante sempre intorno alle incongruenze logiche. Oggi voglio chiarire, anzitutto a me, se questa affermazione è valida logicamente.

Chiaro è che il Parlamentare ( o il funzionario pubblico ) goda dei diritti e dei doveri come qualsivoglia cittadino. In modo assolutamente paritetico. Epperò, nell’art. 54 la nostra Costituzione attribuisce a chi svolge  ‘funzioni pubbliche‘  un dovere ulteriore.

Cita l’articolo: I cittadini cui sono affidati funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando  giuramento…. Omissis.

E’ un dovere, e dunque attiene alla sfera morale. Non a quella giudiziaria, per cui scatta una sanzione in caso di inadempienza. E’ un dovere morale, e l’autorità che lo presiede e disciplina, alberga all’interno della coscienza del soggetto.

Sono poi chiamate in causa: disciplina e onore: due qualità umane. Si hanno o non si hanno. Si possono esplicitare o no. Nessuno né è possessore per diritto. Nessuno ne è garante. E allora? Se non si manifestano in cosa si incorre? Risposta: si incorre solamente nel disprezzo: quello personale e quello sociale. Il primo nasce e si esaurisce all’interno della sfera individuale; quello sociale si palesa nei giudizi, nel sostegno, nella compartecipazione, nella condanna, nella disapprovazione di chi sta intorno: Degli altri.

Fra i due, quello più bruciante è il disprezzo sociale. Perché? Perché la funzione pubblica si esercita nell’ambito sociale, dove ad essere interessati sono i soggetti sociali, le altre persone, che vivono intorno. Per cui il comportamento sociale del funzionario pubblico, specie se rappresenta elettori, deve essere di esempio per i suoi compagni sociali.

Dove è l’incongruenza? Mi vergogno quasi ad esplicitarla. L’esperienza quotidiana attesta come le maggiori evidenze di comportamento scorretto siano mostrate proprio dalla classe sociale dei ‘rappresentanti pubblici’.

Ed è, questa, una vergogna che deprime, tanto da allontanare i cittadini dalle elezioni. Si è talmente svergognati su quel fronte che il cittadino medio, onesto quel tanto, moralmente corretto quel tanto, rifugge dal collaborare, nel vedere la classe sociale dei funzionari pubblici come i più perseguiti dalla magistratura, per le loro scelte illegali e scorrette.

 

Nell’immagine di copertina una vignetta di Altan, pseudonimo di Francesco Tullio Altan (scelta dalla Redazione)

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top