di Francesco De Luca
Non vi dirò dov’è. E’nu tiretto poco utilizzato. Lo apro quando sto solo.
Ci sta un piccolo vocabolario francese che lasciarono in barca alcuni turisti. Forse cinquant’anni fa, quando, studente senza quattrini, utilizzavo ‘a lanzetella per portare lungo le coste dell’isola i turisti.
Ci sta il guscio madreperlato di una patella reale, trovata anni fa, sul fondo, nella caletta sotto il Belvedere.
Ci sta il passato, a questa filastrocca insieme:
Chisto (pollice) dice: voglio ‘u pane;
chisto (indice) dice: nun ce nn’è;
chisto (medio ) dice: vall’ a ccatte;
chisto (anulare) dice: vacce tu;
chisto (mignolo) dice: pire pirillo.
voglio ‘u pane
so’ peccerillo
Cinque le dita, una la bocca, il sorriso di mamma, il tepore di casa, la voglia di vivere.
Ve la recito:
Ndr: sull’argomento leggi anche La filastrocca delle dita di Enzo Di Fazio
