proposto dalla Redazione
Gita al faro è una rassegna letteraria che vede da anni protagonista Ventotene ad ogni inizi di estate coinvolgendo personalità del mondo letterario e della cultura. Il tema scelto per l’edizione 2025, la XIV, il confino, ricorrendo quest’anno l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Come ogni anno la manifestazione si è avvalsa del supporto e della collaborazione di Loredana Lipperini, dell’Associazione per Santo Stefano in Ventotene onlus e della Libreria Ultima Spiaggia.
Gli inediti saranno pubblicati nella raccolta dal titolo L’isola delle storie, edito dalla casa editrice e libreria Ultima Spiaggia di Ventotene, in un volume che comprenderà tutti gli scritti nei quattordici anni del festival.
Da la Repubblica edizione on-line del 24 giugno: Ventotene, isola delle storie: la XIV edizione di Gita al faro racconta il confino e la speranza
La quattordicesima edizione del festival Gita al faro ha riportato la letteratura sull’isola di Ventotene. Non come semplice celebrazione, ma come esercizio di memoria viva: in un anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della Liberazione e in cui si è parlato molto di Ventotene, nelle piazze, in Parlamento e sui giornali, il festival ha scelto di guardare indietro per comprendere meglio l’oggi. E lo ha fatto come sempre: chiamando a raccolta scrittrici e scrittori, chiedendo loro di attraversare l’isola e restituirne voce e silenzio.
Annalena Benini, Paola Caridi e Wu Ming 1: sono stati loro i protagonisti dell’edizione 2025, dal 19 al 21 giugno. Ognuno ha portato con sé uno sguardo preciso sul rapporto tra memoria e presente. Benini, direttrice del Salone del Libro di Torino, ha dedicato il proprio intervento a Virginia Woolf, spirito guida del festival sin dalla sua nascita. Il suo racconto inedito – letto nella serata finale – è partito da una figura femminile immobile, confinata in uno spazio privato, e si è mosso intorno al tema dell’attesa e della visione: una riflessione sul modo in cui la letteratura può trasformare la prigione in pensiero. Caridi ha affrontato uno dei nodi più difficili dell’edizione: come tenere insieme il confino e la guerra contemporanea. Giornalista e studiosa di Medio Oriente, autrice di Hamas, ha intrecciato Gaza e Ventotene in un racconto asciutto, che procede per fratture e richiami. Il confino e la storia dell’ergastolo di Santo Stefano diventano una lente per osservare l’assedio del presente. Wu Ming 1 è tornato a Ventotene con Gli uomini pesce e nella serata finale ha intrecciato la storia di un soldato italiano prigioniero dei nazisti con il romanzo di Fabrizia Ramondino, a cui è stato tributato un omaggio nella serata conclusiva.
