Defunti

Ben Khalil Boubaker, per tutti Maradona, non c’è più

la Redazione

Sono le 12,59 quando ci arriva sulla chat di gruppo questo messaggio di Martina:

Buon giorno. Ho appena saputo che è morto Maratona, il fratello di Kaled del pontile a Giancos. Era voluto tornare al suo paese, Biserta (in Tunisia), per morire lì. Lo aveva accompagnato qualche giorno fa la figlia Fadila, un nipote ed il dott Fabio Tomei amico di famiglia.
Voluto bene da tutti, era ponzese a tutti gli effetti anche se è sempre rimasto legato alla sua terra e alle sue origini, tant’è che lì è voluto tornare.
Brava persona. Aveva fatto il muratore a Ponza. Lo si vedeva spesso al bar Onda Marina dove incontrava gli amici, abitudine che ha conservato fino alla fine, anche se, per via della malattia, le sue soste negli ultimi tempi erano limitate.

Un altro messaggio, di li a poco da Sandro:

Aveva un grande rispetto per San Silverio. Quando passava la processione, si toglieva sempre il cappello ed inclinava la testa.

Ben Khelil Boubaker aveva 68 anni. Che riposi in pace nella sua terra.
Alla moglie, alle figliole Fadila e Miriam, al nipotino e al fratello Kaled la vicinanza e il pensiero della redazione di Ponzaracconta

 

 

2 Comments

2 Comments

  1. Fabio Tomei

    23 Giugno 2025 at 22:38

    Accompagnare un amico nella sua terra natia, soprattutto in un momento così delicato come quello della fine della vita, può sembrare un gesto di profonda amicizia e umanità, ma credetemi è molto di più. Recentemente ho avuto l’onore e il privilegio di fare proprio questo, accompagnare il caro amico Boubaker (Maradona per gli amici) nel suo paese d’origine. Un viaggio che è stato molto più di un semplice spostamento geografico, ma un ritorno alle radici, alla famiglia, alla spiritualità.

    Un viaggio di significato profondo. Il mio amico, consapevole del poco tempo che gli restava, desiderava tornare alla sua terra natale per ritrovare la pace e la serenità che solo il luogo dove si è nati può offrire. Per lui, questo viaggio rappresentava un ultimo abbraccio con la sua cultura, la sua religione e i suoi cari.
    Accompagnarlo è stato un atto di amore e rispetto, un modo per onorare la sua vita, la sua identità e il suo modo di mettersi a disposizione del prossimo.

    La forza della fede, della sua cultura e della sua famiglia di origine, gli ha dato forza e conforto. Le preghiere delle sorelle, i rituali, il senso di appartenenza a una comunità più grande sono stati elementi fondamentali per lui. Questo mi ha fatto riflettere su quanto sia importante rispettare e comprendere le diverse culture, specialmente quando si tratta di momenti così delicati come la malattia e la morte. Il suo credo non è mai stato divisivo. Ricordo quanto ci teneva a San Silverio (anni fa fu lui a regalarmi una statuetta del nostro vecchiarello), così come ricordo quanto teneva alla nonna di Fadila (la mamma di Aurora), era lui che accudiva la sua tomba portando sempre i fiori freschi. Ricordo che era sempre presente fuori la chiesa nelle funzioni funebri.

    Un ricordo che mi resterà nel cuore
    Il mio amico ci ha lasciato, ma il ricordo di quel viaggio, della sua dignità e della sua forza interiore, del suo essere un Ponzese doc, rimarrà con me e con noi per sempre. Voglio dedicargli questo articolo come omaggio alla sua vita, al suo coraggio e all’amicizia che ci ha legati.
    Tra un mese farò una seconda puntata, ricordando quando insieme agli amici Ponzesi, lo abbiamo portato ‘ncopp’ ‘u Cienz per l’ultimo pranzo da Pallone. Un caro abbraccio Maradona, ora riposa in pace amico mio.

  2. Fabio Tomei

    24 Giugno 2025 at 09:51

    Gentile Redazione,
    solo ieri mi sono reso conto dello spazio che avete regalato a Boubaker.
    Volevo ringraziarvi per il ricordo, sono certo avrebbe fatto piacere anche a lui.
    Ho apposto un commento
    Un saluto cordiale.
    Fabio Tomei

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