Personaggi ed Eventi

Festa grande a Ponza: un cuore nuovo per Silverio

di Paolo Iannuccelli

Festa grande a Ponza. Tutti conoscono Silverio Vitiello dello storico ristorante Angelino a Cala Caparra; ebbene, nei giorni scorsi gli è stato impiantato un cuore nuovo, dopo tre lunghi mesi di permanenza al Giovanni XXIII.  Tutti  felici: familiari, parenti, amici, clienti.

Il giorno della processione di San Silverio, il 9 giugno – da Santa Maria alla chiesa della Santissima Trinità dei Santi Silverio e Domitilla del porto è avvenuto qualcosa che aspettavamo con ansia, pur sapendo delle difficoltà legate a un gruppo sanguigno raro: è arrivato un cuore compatibile con il paziente.
Una professionalità, quella dell’equipe dei trapianti, che nasce da lontano e che si è rinnovata negli anni, diventando un tutt’uno con la storia stessa dell’Ospedale di Bergamo. Era la notte del 23 novembre del 1985 quando un giovane cardiochirurgo, Paolo Ferrazzi, frequentatore di Ponza ed amico dell’isola, stimato da tutti  –  diventato Primario emerito dell’Ospedale di Bergamo dopo averne diretto la Cardiochirurgia e il Dipartimento cardiovascolare per 14 anni -, eseguì il primo trapianto di cuore degli ex Ospedali Riuniti, il terzo in Italia. A donare il cuore, Emanuela Brambilla, morta in un incidente stradale. A riceverlo Roberto Failoni, quarantottenne di Romano di Lombardia, affetto da dieci anni da una grave e irreversibile cardiopatia. A loro sono dedicate le due strade che abbracciano il Papa Giovanni XXIII, congiungendosi. È la testimonianza simbolica, e drammatica, del legame indissolubile tra un gesto di generosità dopo la morte e la realizzazione di una speranza.
Una morte che dà nuova vita. Anche all’Ospedale di Bergamo perché quella notte ha segnato la storia, il destino e l’identità del centro bergamasco.

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