di Francesco De Luca
Insegnavo nella Scuola Elementare di Santa Maria.
Dagli States ritornò in Italia la famiglia di Tony ‘i Caramella. Il padre riorganizzò la falegnameria nel locale in piazza Vitiello (oggi i nipoti vi hanno impiantato un ristorante col nome ‘Punta Bianca’).
Tony, al centro con la maglietta bianca, con i colleghi dell’anagrafe
Erano partiti negli anni ’50, padre, madre e figlia. Conobbi lei, Angelina, che un giorno mi fermò e mi disse: noi siamo gemelli… siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno. In America nacque Tony. A Ponza fu inserito in una classe della scuola Media al Porto. Intelligente, attivo, pronto, ma difettava nella lingua italiana. La madre lo portò da me, e avrei dovuto aiutarlo in questa materia per metterlo a pari coi compagni.
Tony. Simpatico, quieto. Veniva nel pomeriggio. Lo aiutavo nei compiti e lo spronavo a utilizzare l’italiano in modo corretto, giacché lui, nell’indecisione, stava zitto.
Instaurammo un rapporto sereno. Lui, non era tanto piccolo, io non ero tanto più grande. Cosa ti piace della musica americana? – gli chiesi. Mi indicò The Beach Boys e i Pink Floyd.
Io frequentavo più i cantautori italiani: Tenco, Endrigo, Lauzi. Portò con sé il mangiadischi e mi fece ascoltare Barbara Ann, che gli piaceva di più, e poi Good Vibrations. Di lì a qualche anno avrebbero frantumato le nostre orecchie dai Jukebox (come ricordano Sandro e Silverio).
Tony era un fanatico della musica. Gli piaceva quella solare, quella estiva, quella adolescenziale. Me l’avvicinò e me la fece apprezzare.
Venne Pasqua e nella parrocchia del Porto si decise di dare una Sacra Rappresentazione. Don Salvatore, parroco, Vittorio Spignesi, Gianfranco, Luigi… tutto il gruppo dei giuvene d’ a Mmaculata.
Franco… tu fai il regista… Mi diedero quell’incarico e io ne fui entusiasta.
La recita prevedeva due momenti: uno sul palco in chiesa (processo a Gesù); uno sul palco a Sant’Antonio (crocifissione).
Per Gesù fu scelto Silverio Gabresu.
Per la fustigazione, al termine del processo, scelsi come brano musicale di accompagnamento Atom Heart Mother Suite dei Pink Floyd.
Fu sconvolgente ascoltare in chiesa quel suono dissacrante mentre Gesù subiva la violenza della frusta, e Silverio che diede una prova di sé ricordevole.
Tony fu entusiasta.
Non l’ho mai ringraziato di quel suggerimento. Lo faccio oggi, alla memoria.
Questo ricordo mi è venuto dietro la lettura dell’articolo di Sandro sui Beach Boys.








La Redazione
13 Giugno 2025 at 06:15
Per la morte di Brian Wilson, mitico leader dei Beach Boys di allora, gli articoli promessi, da la Repubblica di ieri 12 giugno, di Andrea Silenzi e Gino Castaldo.
Due pagine in formato .pdf nell’articolo di base
Biagio Vitiello
13 Giugno 2025 at 09:30
In merito a quello che racconta Franco ricordo un altro venerdì Santo, di tantissimi anni fa, quando la rappresentazione religiosa venne fatta dove oggi c’è il ristorante La Scogliera. Ricordo che la musica era sempre dei Pink Floyd, gruppo che allora non mi piaceva. Tra gli attori c’erano Vittorio Spignesi che forse ricopriva il ruolo del soldato romano e Isidoro Scotti (il dottore) o Silverio Coppa (l’architetto) nella parte di Gesù. Mi piacerebbe sapere e avere conferma da queste persone se ricordo bene o se, magari, si tratta solo di un sogno.