Il 14 e 15 maggio scorsi si è svolta a San Miguel delle Azzorre la conferenza annuale, che si tiene ogni anno dal 2017, del Clean Energy for EU Islands Forum, che fa il punto sulle soluzioni più innovative, in tema di produzione di energia, nelle isole europee: immagino che l’amministrazione ponzese ne ignori completamente l’esistenza.
Suggerisco agli interessati di dare un’occhiata al sito clean-energy-islands.ec.europa.eu, di tanto in tanto: esiste un mondo, oltre l’orizzonte visibile dal porto borbonico.
Dal 20 al 22 maggio, sempre di quest’anno, sull’isola di Capraia, per il quinto anno consecutivo, si è tenuta l’iniziativa “Capraia Smart Island”, anch’essa sostenuta dall’UE, sul cui sito si legge:
“Nell’ambito della Mission “Restore our Ocean and Waters by 2030”, Capraia Smart Island 2025 ospiterà la Piattaforma Pilota per le Comunità delle Piccole Isole del Mediterraneo Sostenibili, un’iniziativa congiunta di Chimica Verde Bionet, SMILO e BlueMissionMed.
https://www.chimicaverde.it/capraia-smart-island/
Questo evento riunirà attori chiave per esplorare e ampliare soluzioni innovative volte a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle piccole isole del Mediterraneo.
Queste isole si trovano in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, affrontando diverse minacce come l’erosione costiera, l’innalzamento del livello del mare e fenomeni meteorologici estremi.
Allo stesso tempo, il loro carattere unico e la loro vulnerabilità le rendono terreni di sperimentazione ideali per strategie di sostenibilità all’avanguardia.”
All’evento hanno partecipato, fra gli altri, diversi esperti del CNR, alcuni dei quali, in passato, sono stati degli interlocutori dell’amministrazione ponzese: ora non più.
Locandina capraia smart island 2024
Ieri, a Perugia, si è tenuto un convegno sulla sicurezza e la tracciabilità dei prodotti europei di qualità: vi ho partecipato perché in questo momento sto collaborando con il CNR per un progetto di ricerca internazionale.
In quella sede, la dott.ssa Biancamaria Torquati, del Dipartimento di Economia Agraria dell’Università di Perugia, ha illustrato una ricerca, compiuta dal suo Istituto, circa l’istituzione di un marchio di “qualità ambientale” per i prodotti di pregio, inteso come certificazione della conservazione e protezione dell’ambiente, attraverso il mantenimento e lo sviluppo di produzioni di qualità.
Un marchio diverso dalla certificazione del biologico, o dalle dop che sono l’architrave della politica europea del settore: la tesi è che la difesa dell’ambiente non sia un fatto ideologico o estetico, ma, al contrario, frutto di scelte e capacità amministrative, prima di ogni altra cosa.
È evidente a tutti come Ponza sia perfettamente candidabile per tutte queste iniziative e come sarebbe facile parteciparvi: purtroppo, è altrettanto chiaro perché ciò non succeda e, personalmente, mi sono anche stufato di ripeterlo.
Intanto, l’isola ospita quest’oggi la simpatica gita fuori porta di un gruppo di amici, l’Intergruppo Parlamentare Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori: Tavola Rotonda sulle Isole Minori (sul sito, leggi qui).
Sono davvero curioso di conoscere l’opinione del prof. Gallia, buon conoscitore dell’isola e certamente a conoscenza della iniziative che ho citato più sopra.









arturogallia
7 Giugno 2025 at 17:30
Grazie per essere stato tirato in causa. L’opinione è la stessa espressa nel commento inserito alla notizia dell’incontro, sebbene mi riferissi alla presentazione del Rapporto Isole Sostenibili.