di Francesco De Luca
Spero fortemente che il sindaco di Ponza, Francesco Ambrosino, raccolga l’invito del professor Cerchia e promuova per il prossimo anno 2026 un Convegno Nazionale sulla Costituzione italiana a Ponza.
L’invito è stato lanciato venerdì 30 maggio nel corso dell’ incontro promosso dal Centro Studi Isole Ponziane e dall’Associazione Le Strade nella Storia riguardante due Padri della Costituzione: Giorgio Amendola e Leo Valiani.
Ponza sarebbe una sede opportuna? Certamente, e non lo dico per spirito campanilistico, bensì sorretto dalle argomentazioni esplicitate nel volume: Ponza, isola della Costituzione, edito dal Centro Studi Isole Ponziane in collaborazione con l’Associazione Le Strade nella Storia.
Ho letto il libro e trovo che l’idea di collocare a Ponza la gestazione di quel fantastico mondo di idee, principi, norme e valori, conchiuso nella Costituzione italiana, sia, oltre che suggestivo, anche fondato.
nell’immagine di copertina Lelio Basso,
altro Padre Costituente confinato a Ponza dall’agosto del 1928 all’aprile del 1931
Ho detto ‘fantastico’ perché nel 1946 il complesso istituzionale dello Stato democratico, delineato e strutturato nella Costituzione italiana era davvero un proiettarsi ‘oltre’ la realtà del tempo e configurare il futuro.
Un futuro tanto innovativo, rispetto alla cultura, alla sensibilità e alle leggi dell’epoca, che ancora aspetta d’essere realizzato nella sua pienezza.
La Costituzione che sorregge lo Stato italiano è un progetto mirabile per chiarezza di intenti, per radicamento storico nella nazione Italia, per sintesi ideologica ( cattolicesimo, comunismo, socialismo, liberalismo ), per progettualità.
Ponza ha il merito di aver ospitato molti dei Padri Costituenti, e di averne costatato lo spirito ‘politico’ ( ostile alla dittatura, entusiasta della democrazia, attento a soppesare i ‘poteri’ e individuarne i bilanciamenti ).
Può per questo, appellarsi ‘isola della Costituzione’?
Il mio entusiasmo non conosce dinieghi, e pertanto giudico che l’espressione ci carichi, a noi Ponzesi, di un orgoglio enorme e, collegato, di una altrettanta responsabilità. A ricercare, negli studi, motivi di saldatura fra l’isola, i suoi abitanti, e i principi della nostra Costituzione.
In questa direzione decisamente va l’impegno del Centro Studi Isole Ponziane, guidato con mano accorta da Rosanna Conte.
L’antifascismo è un capitolo storico che si sta affrontando con risolutezza.
Se vado indietro nei ricordi devo confessare che la mia formazione ne sentiva un flebile flusso. C’è stata la ricerca di Silverio Corvisieri a sollecitare gli animi, ed oggi c’è il Centro Studi che sta acquisendo meriti enormi.
A Ponza la Storia dell’ Italia democratica ha trovato modi per partorire libertà. Con documenti, personalità, eventi e date.
Sottolineo questo anche per contrastare dicerie mirabolanti. La Storia poggia su riscontri scritti e su testimonianze certe. Essa è ‘maestra di vita’ perché è supportata da motivi che hanno generato eventi forieri di conseguenze che hanno determinato la vita dei Ponzesi e degli Italiani.
Dicerie familiari e atti eroici non trovano appiglio.
Di ebrei a Ponza non c’è stata traccia vuoi nelle memorie paesane vuoi nei documenti. Così come dei nazisti.
E’ dilettevole leggere di avventure umane intrecciate con gli accadimenti della storia del novecento e, vederne l’intreccio nelle trame della seconda guerra mondiale, motiva l’interesse ma non autorizza a confondere ciò che è parto della fantasia con la realtà di ciò che si è consumato sul ‘breve’ territorio di Ponza.

Tano Pirrone
3 Giugno 2025 at 13:32
La nostra Costituzione è un’opera d’arte letteraria, oltre che politica; un’opera di Poesia in cui le parole scelte con cura e sapienza contengono significati più profondi di quanto una lettura superficiale possa cogliere. Trasuda da essa la grande cultura umanista degli autori; tanti, diversi fra di loro, ma tutti accomunati da un amore profondo per il nostro Paese, che senza stupidi imbarazzi possiamo chiamare Patria. Onore a queste donne e a questi uomini cui dovremmo essere profondamente grati, rispettando e facendo rispettare il superbo messaggio della Carta.
W la Repubblica Italiana.