Ricorrenze

Oggi, 2 giugno, omaggio alla tomba del Milite Ignoto

di Rita Gasbarra

 

Oggi, 2 giugno,  festa della Repubblica italiana, il Presidente Mattarella come ogni anno ha reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto.
Il memoriale fu inaugurato il 4 novembre 1921 per ricordare tutti i soldati morti nella Prima guerra mondiale, sacrificando la vita in difesa della Patria, molti dei quali rimasti sconosciuti. La salma fu scelta fra 11 corpi senza nome già tumulati nella Basilica di Aquileia e raccolti in zone dove la battaglia era stata più aspra.
La scelta fu fatta dalla madre di un sottotenente disperso, Maria Bergamas, in rappresentanza di tutte le donne italiane, mamme e spose di soldati dispersi. La salma, traslata a Roma con tutti gli onori, riposa oggi nell’Altare della Patria al Vittoriano, mentre le  dieci salme residue e Maria Bergamas furono tumulate nel cimitero degli Eroi dietro l’abside della basilica.
Oggi il Milite ignoto è indubbiamente simbolo di tutti coloro che con il sacrificio della propria vita hanno consentito la nostra libertà.
Mi inchino ad onorarli!
Il Presidente Mattarella ha anche ricordato che 79 anni fa con un referendum l’Italia scelse libertà, democrazia e pace, ideali trasfusi nella Costituzione. Valori che vanno difesi ad ogni costo, senza dare nulla per scontato.
Buona Liberazione!

Maria Bergamas

Tutte le foto dell’Autrice, tranne l’ultima (fonte Quirinale)

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    2 Giugno 2025 at 21:26

    Mi fa piacere che Rita Gasbarra, dei tanti significati simbolici dell’Altare della Patria, abbia privilegiato quello più umano del dolore delle madri.
    Incuriosito dal suo scritto sono andato a consultare la mia fonte preferita –
    https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Vittoriano – da cui hi sintetizzato queste informazioni storiche (ibidem):

    “Il complesso monumentale fu inaugurato davanti a un’immensa folla il 4 giugno 1911, in occasione degli eventi collegati all’esposizione nazionale durante le celebrazioni del 50º anniversario dell’Unità d’Italia, da re Vittorio Emanuele III di Savoia.

    La salma del Milite Ignoto fu sepolta con cerimonia solenne all’Altare della Patria il 4 novembre 1921 in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e da allora la sua tomba è sempre vigilata da un picchetto d’onore e da due fiamme che ardono perennemente
    Con l’avvento del fascismo il Vittoriano diventò uno dei palcoscenici del regime guidato da Benito Mussolini. I prodromi alla politicizzazione di questo luogo si ebbero già nel 1920, prima della tumulazione del Milite Ignoto (1921) e della marcia su Roma (1922), per via di manifestazioni antisocialiste e antibolsceviche organizzate dai partiti nazionalisti e patriottici che ebbero luogo al Vittoriano prima delle elezioni amministrative dell’ottobre 1920 e delle elezioni politiche del maggio 1921.
    Il Vittoriano fu caricato di significato simbolico anche da Mussolini, che lo scelse come tappa finale della marcia su Roma: nell’occasione la celebre manifestazione fascista terminò con l’omaggio alla tomba del Milite Ignoto”.

    E trovo molto più toccante e anti-retorica la poesia di Quasimodo proposta da Tano, che le magniloquenti parole incise nel marmo, a firma Emanuele Vittorio di Savoia per dire quanto è bello morire per la patria. Tanto in guerra ci hanno sempre mandato i figli della povera gente. Ne posso parlare con cognizione di causa e vivo coinvolgimento: mio nonno paterno Antonio Marino Russo è morto sul Carso lasciando tre figli e la moglie di 26 anni, Sandrella, di cui porto il nome.

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