di Rosanna Conte
Il 27 dicembre del 1936 Mario Avellino di 17 anni, Gaspare, Baldassarre, Salvatore e Francecso Cristo, si recarono a pescare con la loro barca, «Nuova Civita», nel canale tra Ponza e Palmarola e non fecero più ritorno.
La loro barca si capovolse e fu ripescato solo il corpo di Mario.
Fu una grande sciagura!
William Turner (775-1851), Naufragio, 1805. Particolare
Gaspare lasciò la moglie, Civita Avellino, e una figlia, Santina, di 20 anni. Con lui era morto anche il figlio Salvatore, per cui le due donne rimasero senza sostentamento.
Francesco, anch’egli figlio di Gaspare, lasciò la moglie, Michelangela Cristo, con tre figli: Gaspare, di 3 anni, Civita e Anna, gemelle, di 5 mesi.
Baldassarre, di anni 70, lasciò solo una figlia di 32 anni, cieca e idiota, a carico di una sorella maritata in povere condizioni economiche.
E’ questo il quadro che si delinea con la tragedia del naufragio della «Nuova Civita».
A Ponza la notizia è circolata ed è arrivata anche ai confinati politici racchiusi nella zona del porto che non si fermano alla commiserazione per la sorte delle persone che hanno perso i loro cari e il loro sostentamento.
Abituati all’azione decidono di fare una sottoscrizione fra loro per dare un primo e immediato sostegno a quegli sventurati.
La direzione della colonia viene avvertita da un confidente di questa decisione e la rende nota al prefetto che il 31 dicembre avverte il Ministero dell’Interno di questa iniziativa e, precisando che aveva disposto l’impedimento di ogni sottoscrizione del genere, chiede se ci sia la possibilità di concedere alle famiglie degli annegati un sussidio complessivo di 5000 lire che avrebbe distribuito lui stesso a Ponza.
E così avvenne.
La vicenda è ricostruibile con documenti presenti nell’Archivio di Stato di Napoli che sono stati resi noti dal prof. Giovanni Cerchia (1) durante il convegno Ponza, Isola della Costituzione 2 che abbiamo tenuto venerdì scorso.
Noi gli siamo profondamente grati perché apre uno spaccato nuovo nel rapporto confinati-ponzesi. Abbiamo sempre ricostruito azioni dei ponzesi che sono stati solidali con i confinati, pensiamo alla famiglia Picicco, a quella dei Bosso, a Temistocle Curcio, a Giosuè Di Scala e a tante altre persone che in maniera diversa, in forma palese o clandestina, sono stati al loro fianco.
Mancava la solidarietà in direzione inversa. E nemmeno l’abbiamo cercata, ritenendo la condizione dei confinati non certo propizia ad azioni del genere.
Che cosa può aver spinto queste persone in situazione di coercizione a pensare a una simile iniziativa?
La stragrande maggioranza dei confinati che passarono per Ponza, intorno all’80%, apparteneva alle classi sociali più deboli. Moltissimi avevano necessità di mandare a casa il più possibile di quanto potevano risparmiare della mazzetta giornaliera. I braccianti pugliesi, sebbene comunisti, organizzarono una mensa per conto proprio in cui si mangiava pasta e verdura in maniera meno condita che alla mensa comune per inviare il risparmio alla famiglia.
Ma non bisogna dimenticare che la solidarietà era fondamentale tra i confinati, e non solo tra gli appartenenti allo stesso partito, perché sapevano che era sempre stata lo strumento della sopravvivenza per i poveri in disgrazia.
Che in una parte dell’isola a loro inaccessibile ci fossero degli sventurati privati del loro sostentamento in maniera così tragica non era una condizione ignota alla sensibilità e agli occhi della maggior parte di essi. E non era necessario averli conosciuti: la lunga e dolorosa storia di braccianti, manovali, operai falcidiati dagli incidenti sul lavoro o dalle aggressioni fasciste che lasciavano le famiglie in miseria era loro ben nota e la reazione istintiva non poteva che essere di soccorso.
Non sappiamo i loro nomi, ma non ha importanza. Ciò che assume importanza nei loro comportamenti sono l’altruismo e la solidarietà, valori dell’azione collettiva propria dei confinati politici.
(1) – Giovanni Cerchia è professore ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Economia dell’Università del Molise (Ndr)
