Ricorrenze

2 Giugno, Festa della Repubblica. L’importanza di ricordarla

a cura della Redazione

 

Oggi, 2 giugno, è la Festa della Repubblica. Sono 79 gli anni trascorsi dal giorno in cui circa il 90% degli aventi diritto si presentò alle urne per decidere la forma di governo per il proprio futuro dopo l’esperienza monarchica e la triste e dolorosa avventura nazi-fascista.
Si era da poco più di un anno usciti dal secondo conflitto mondiale e c’era tanta voglia di ricostruire quello che la guerra aveva distrutto.
Il 1° febbraio del 1945, con il Paese diviso e il nord ancora occupato dai tedeschi, il Consiglio dei Ministri emanò, su proposta di Palmiro Togliatti (PC) e Alcide De Gasperi (DC) portata il 30 gennaio in assemblea, il decreto che riconoscerà il diritto di voto alle donne.
Che voteranno, tutte per la prima volta, il 2 giugno del 1946 in occasione del referendum istituzionale che ricordiamo oggi.
A Ponza – sul sito ce lo racconta Gino Usai (leggi qui) –  vinse la Repubblica con 396 voti di scarto.
E’ sempre bene ricordare questa data per quello che ha significato nel momento storico che i nostri padri hanno vissuto e per quello che di prezioso ci hanno consegnato.
Lo facciamo riportando uno stralcio dall’articolo Ecco perché il 2 giugno è la Festa della Repubblica. La storia della ricorrenza che Sara Scarafia ha scritto per Repubblica

 

“Buon compleanno cara Repubblica. Il 2 giugno di 79 anni fa gli italiani vennero chiamati alle urne per una scelta decisiva: monarchia o repubblica. Il 2 e 3 giugno 1946, 25 milioni di persone, più dell’89 per cento degli aventi diritto, raggiunsero i seggi per scegliere quale forma di Stato dare al Paese. La maggioranza votò per la svolta: per ricordare questa data storica è stata istituita la Festa della Repubblica che cade ogni anno il 2 giugno. Alle urne, si votò anche per eleggere i componenti dell’Assemblea costituente chiamati a redigere la Costituzione della Repubblica italiana. La repubblica ottenne il 54,3 per cento dei voti favorevoli, mentre la monarchia si fermò al 45,7 per cento, 12 milioni di preferenze contro 10 milioni. Al nord vinse la repubblica, al sud la monarchia. I risultati della consultazione vennero diffusi la sera del 10 giugno 1946, ma la proclamazione venne rimandata. Solo il 18 giugno la Corte di Cassazione confermò la vittoria della repubblica.

Quell’anno, il fascismo e la guerra erano ferite ancora aperte e la monarchia durava dal 1861. Eppure quel 2 giugno, avvenne il “miracolo della ragione”, come disse Piero Calamandrei, sottolineando la forza di una repubblica “proclamata per libera scelta di popolo mentre era ancora sul trono il re”. Il 13 giugno, i Savoia, il re Umberto II e la regina Maria Josè, lasciarono l’Italia per l’esilio.

L’affluenza al voto altissima segnò un’altra svolta epocale: il suffragio universale, con le donne che, tutte, per la prima volta ebbero il diritto di esprimersi. Un momento storico che Paola Cortellesi ha raccontato nel film amatissimo C’è ancora domani. Il 30 gennaio del 1945, il Consiglio dei ministri aveva riconosciuto il diritto di elettorato attivo e passivo alle donne. Il 10 marzo del 1946 le donne parteciparono alle elezioni amministrative in alcuni Comuni. Poi, arrivò il 2 giugno: la prima volta per tutte le italiane…”

Per la lettura dell’articolo completo cliccare su  Ecco perché il 2 giugno è la Festa della Repubblica. La storia della ricorrenza di Sara Scarafia  (da la Repubblica del 2 giugno)

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top