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L’isola di Zannone, come si sa, fu affidata al Parco Nazionale del Circeo (e al C.N.R.) nel 1976 con l’Amministrazione di Mario Vitiello, di cui ero vicesindaco. L’operazione avvenne dopo i tentativi andati a vuoto di aggiornare il canone di affitto coi Casati – Vignati, locatari che utilizzavano l’isola come riserva di caccia, pagando un canone annuo di cinque milioni di vecchie lire. Con il C.N.R. e l’Ente Parco, il canone annuo fu aggiornato a 18 milioni di lire.
L’affidamento avvenne in buona fede, considerando che tutte le aree dei parchi nazionali sono ben curate. Col senno di poi si scopri che il territorio di Zannone diventò l’eccezione alla regola: abbandono dell’isolotto da parte della Forestale e degrado ovunque, tanto è vero che l’ex sindaco Vigorelli ingaggiò una “lotta senza quartiere” con l’Ente Parco, denunciando tale inaudito degrado: una perla gettata ai porci!
Anche se nel 1976 nessuno poteva prevedere un tale disastro: casina di caccia ridotta quasi a un rudere, sentieri abbandonati, carcasse di animali… incuria totale. Oggi, tra i pochi sopravvissuti di quell’Amministrazione, mi assumo la responsabilità di quella scelta infelice.
Anche se non titolato a dare pareri o consigli in merito ad una soluzione di un tale grave problema, non posso esimermi dal formulare alcune considerazioni.
L’amico Biagio Vitiello, dalle cui osservazioni in proposito – i suoi commenti si possono leggere qui e qui – ho tratto l’input per il presente articolo, propone l’uscita di Zannone dall’Ente Parco del Circeo. Non ritengo fattibile tale proposta, tenendo conto che lo stesso sindaco Vigorelli non vi riuscì, né sappiamo se, una volta rieletto, l’avrebbe spuntata. Di certo, occorrerebbe un’azione legale davanti al Foro competente, dall’esito incerto e con un aggravio di spese per il Comune che risulta ancora proprietario del bene.
Ma ammettiamo pure che ci fosse un esito favorevole. Chi ci dice che il Comune di Ponza, gravato dai debiti fino all’inverosimile che, per ripianare il bilancio, già ha ceduto la Villa Le Tortore alla Regione Lazio, circa venti anni fa, ed ora si appresterebbe a vendere il Semaforo del monte Guardia e l’Archivio Storico, non ponga all’asta anche Zannone per lo stesso motivo?
I Parchi Naturali possono ospitare strutture ricettive:
https://www.google.com/search?client=firefoxd&q=attrezzature+ricettive+nei+parchi+naturali
A questo punto occorrerebbe un “concorso di idee” con esperti del settore turistico per individuare una soluzione adeguata all’habitat dell’isola di Zannone, in modo tale da non stravolgerne le preziose caratteristiche ambientali, più uniche che rare.
Il “concorso di idee” dovrebbe essere indetto dal Comune (proprietario del bene) in collaborazione dell’Ente Parco.
Credo che qualche investitore serio e interessato si potrebbe trovare, tanto più che l’ecoturismo è un fenomeno in costante crescita.
https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=ecoturismo+sviluppi+e+prospettive
Logicamente, un’apposita convenzione con il gestore (o gestori) di tali attrezzature turistiche, dovrebbe prevedere la cura del territorio, sotto la sorveglianza dell’Ente Parco.
Non vedo altra soluzione per eliminare una volta per tutte, il degrado in cui versa l’isola di Zannone.

Biagio Vitiello
28 Maggio 2025 at 20:51
Una cosa non capisco. Come è possibile che Zannone sia passata al Parco del Circeo senza che sia stata interpellata la popolazione ponzese, al riguardo? Ho letto le motivazioni delle decisione dell’Amministrazione del tempo, da quanto scrive il vicesindaco di allora, Silverio Lamonica; mi rendo conto che forse non conosco i limiti entro cui si può muovere una Amministrazione comunale. Certo, se ha potuto farlo allora, a maggior ragione potrebbe farlo adesso. Le leggi sembra ci siano per finta! Anche la Torre dei Borbone è stata ceduta per decisione autonoma dell’Amministrazione, ai tempi del sindaco Sandolo.
Ma a Zannone i danni maggiori sono avvenuti successivamente, e sono stati causati dall’incuria. La Corte dei Conti non ha identificato un danno erariale in questo misuso / deterioramento di un bene prezioso?
Le mie proposte.
Un Comitato di cittadini “Pro-Zannone”, con una ben definita identità giuridica, che avanzi proposte, la prima delle quali potrebbe essere quella di coinvolgere il FAI, per una partnership sul restauro e gestione di Zannone. Parlo di un “Comitato” perché un passo del genere quando mai lo farebbe il Comune? Infatti penso che neanche alla Amministrazioni attuale interessi minimamente trovare una soluzione per Zannone (ha ben altro cui pensare) e questo porta a un disfacimento maggiore di anno in anno.
I danni si possono constatare con mano per chi va a visitarla: approdi insicuri, sentieri quasi inesistenti, bosco abbandonato e dato in pasto ai coleotteri che mangiano legno; mufloni che muoiono per fame perché non vengono effettuati controlli e cure. Della frana sotto la casa del guardiano, che fermò ogni iniziativa al tempo dell’Amministrazione Ferraiuolo, non parla più nessuno (!).
La mia seconda proposta è: recuperare e mettere in sicurezza un vano dell’edificio comunale e installarvi un presidio di volontari per fare ‘manutenzione sentieri’ e ‘accoglienza turisti’, che dovrebbero pagare un biglietto, perché ci sarebbero delle spese.
P.S. – Ad un Comitato pro Zannone, Isidoro Feola (anche senza averlo sentito) e io saremmo i primi ad aderire, rigorosamente senza fini di lucro.