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La sera dell’incontro di venerdì scorso a Torbella con Erri De Luca (leggi qui), negli scambi di domande e risposte dopo la presentazione del libro, qualcuno degli astanti ha chiesto a Erri De Luca una poesia.
– Non se se la ricordo, ma ci provo – ha detto lui. Se l’è ripetuta un attimo a fior di labbra e l’ha detta. Non declamata, detta, perché Erri De Luca è lo scrittore più anti-retorico che conosca.
La trascrivo qui.
Io te vurria vasa’
Io te vurria vasa,’ sospira la canzone
ma prima e più di questo io ti vorrei bastare,
io te vurria abbasta’,
come la gola al canto come il coltello al pane
come la fede al santo io ti vorrei bastare.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei bastare,
io te vurria abbasta’.
Io te vurria vasa’, insiste la canzone
ma un pò meno di questo io ti vorrei mancare
io te vurria manca’,
più del fiato in salita
più di neve a Natale
di benda su ferita
più di farina e sale.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei mancare,
io te vurria manca’.
Per gli utenti Instagram, il breve video della poesia, dallo stesso Erri De Luca:
https://www.instagram.com/p/C5Ts5SnMWxd/







