Editoriale

Epicrisi 529. Non disturbare il conducente

di Sandro Russo

 .

Come al solito sono gli articoli della settimana che orientano il titolo dell’epicrisi e su un numero rispettabile di articoli – trentatré, molto vicino al massimo teorico di cinque articoli al giorno – questa è l’indicazione prevalente. Il sito, attraverso i pezzo proposti questa settimana, non rispetta il precetto affisso sopra il posto del guidatore in ogni autobus del mondo, anche perché gli autori dei nostri articoli hanno ben precisa la sensazione che su questa strada si va a sbattere.

Per stupidità (leggi qui); per avere dei vantaggi immediati a fronte di un severo danno futuro – da leggere e meditare l’articolo sull’Overshoot day -; per manipolazione della realtà in chiara malafede. E a diversi livelli: nei macro-eventi della geo-politica internazionale; nei fatterelli italiani; nelle quisquilie e pinzillacchere del vivere associato ponzese.

Un’opera di Bansky a Palazzo Tarasconi di Parma (2021)

Ne scrive con cognizione di causa la ‘nostra’(ormai adottata) Concita De Gregorio nel suo articolo sulla liceità delle critiche al sistema e a qualche ministro, da parte di attori e registi come Geppi Cucciari, Elio Germano, Pierfrancesco Favino, Stefano Massini, gli stessi ‘grandi vecchi’ Pupi Avati e Gianni Amelio. Il mondo dello spettacolo è quello più vigile e reattivo. Basti pensare, in campo internazionale, alle critiche a Trump espresse recentemente da Robert De Niro dal palco del Festival di Cannes e da Bruce Springsteen.

Su questa linea di pensiero onoriamo la memoria del principe dei dissenzienti, quel Pepe Mujica, già ribelle tupamaro poi diventato presidente dell’Uruguay (una storia, a diversa latitudine, che somiglia un po’ a quella del “nostro” (italiano e ponzese) Sandro Pertini:
Una grande anima ci ha lasciati;
Adios Pepe, di Alfredo Somoza, proposto da Sandro Vitiello. Può succedere sul sito di avere due articoli che trattano dello stesso personaggio o dello stessi tema, quando è particolarmente importante, o sentito.

E c’è un’altra rievocazione – tutt’altro genere e interessi – per una perdita recente della cultura e della musica italiana, Roberto De Simone:
A più di un mese dalla scomparsa, una lettera di artisti napoletani al maestro De Simone; con un secondo articolo, di Domenico Sabino da “Il Manifesto” che ne mette in evidenza la vita e le opere, in direzione ostinata e contraria:
“Scheggia pasoliniana che ben racchiude la percezione e l’intento con cui il M° Roberto De Simone ha lavorato. Irriducibile a qualsiasi conformismo, per nulla organico, né al sistema né al potere”.

Di nuovo, nessun paragone e analogia, ma sul sito abbiamo un’altra voce, ben viva e combattiva stavolta, che da anni predica nel deserto – ascoltata da pochi, ma sul sito ha sempre trovato accoglienza – ed è quella di Giuseppe Mazzella di Casamicciola (Ischia). Questa settimana con due articoli:
Esterno notte per l’assessore e la politica;
Casamicciola, espropri per la ricostruzione. Giuseppe tiene una rubrica sul suo Blog intitolata per l’appunto “Controcorrente”.

E passiamo dalle persone fisiche alle idee, con la questione dell’ambiente e della dissipazione delle riserve del pianeta, insieme al cambiamento climatico negati da molti, capitanati dal principe degli ignoranti, sull’altra sponda dell’oceano:
“Overshoot Day”, campanello d’allarme per le generazioni future.

Per assonanza col tema, torniamo dalle parti nostre, con Guido Del Gizzo, di cui è raro leggere qualcosa di omologato, che non sia controcorrente… E appunto: Diverso parere. La pratica del ‘debbio’, che ci fa toccare con mano quella antica pratica dell’agricoltura di rapina detta anche “taglia e brucia” mostrandocene le analogie col presente.

Anche il nostro Bixio non scherza nell’attitudine a “disturbare il conducente”, con una sua versione dei fatti che è sempre originale e non allineata con la vulgata corrente. Anzi, questa settimana è particolarmente benevolo, in La bella gioventù rievocando con nostalgia i giovani leoni della sua generazione che da parecchio non ruggiscono più.
E anche sulla vicenda di Ulisse e sull’annosa questione della sepoltura dell’eroe, propende per Ponza: L’eterno Ulisse trova pace.

Perfino una persona mitissima come Silverio Lamonica tira fuori le unghie, quando c’è da combattere per i propri diritti… Leggi: Rai3 Report, collegamenti marittimi isole minori. Appello all’Ancim.

Un’altra che ha disturbato il potere costituito, che al tempo era il regime fascista, è stata Teresa Mattei, prima partigiana e poi ‘Madre  costituente’ nella interessante nota: Lambertucci, da Focus Storia 223: grazie Fabio ad averla ricordata; sono state figure guida, di cui di rischia di perdere la memoria.

A volte, abbiamo detto, alcuni argomenti hanno una espressione multipla sul sito, come stavolta quello della bandiera blu negata a Ponza, che ci brucia non poco:
Dalla stampa. Gazebo per i turisti, distributori d’acqua per i pescatori. No bandiere blu per Ponza e Ventotene;
Formia, per la prima volta bandiera blu;
Siamo tutti formiani. Le bandiere blu del Lazio.


Sul questo tema mi permetto un ricordo personale, di una persona Luigi Pellegrini, che ha osato disturbare il manovratore – al tempo era sindaco Vigorelli – impegnandosi e combattendo contro gli ostacoli che si frapponevano al riconoscimento, per Ponza, dell’ambito riconoscimento. E il sindaco che faceva il cinico blu quasi irridendolo, perché la sapeva lunga, lui, degli ostacoli “insormontabili” che impedivano il successo. Qui sul sito, per rinfrescare la memoria e leggere il diretta le opinioni e i commenti degli interessati: Sul ‘tormento’ di Ponza, il contributo di Piero Vigorelli. Articolo di un anno fa preciso, quindi aggiornato agli sforzi (?) che sta facendo l’amministrazione in carica, continuatrice dell’opera di Vigorelli, per affrontare il problema, sia con comunicati chiarificatori (?) ai ponzesi, che con interventi fattivi sul campo (?) .
– Maddeché !? – dicono a Roma. Però qualcuno nel sito, fedele alla mission di “disturbare il conducente”, doveva parlarne, nel silenzio generale.

Foto di Dimitri Scripnic

E visto che ci troviamo a ‘lavare panni sporchi’, scriviamo anche del Ricorso al TAR del Demanio contro il bando di vendita all’asta del Semaforo della Guardia. Accurato e meritorio il lavoro della redazione, ma parziale, fatto solo in base agli atti cui l’archivio ha permesso di accedere, sul sito del Comune. La questione come al solito è più complessa. Questo famoso contratto di compravendita del Semaforo dall’Agenzia del Demanio al Comune di Ponza è datato 27 marzo 2012 (appena interrotta la sindacatura Porzio, precisamente era il periodo della Commissaria prefettizia; Vigorelli subentrerà nel giugno 2012) per una cifra esborsata dal Comune intorno ai 103mila euro (cfr. file .pdf del contratto notarile in questione, in fondo a questo articolo).
Ma… il contratto stesso aveva una clausola vincolante al punto 4) che imponeva al Comune entro un anno di metter mano al restauro dell’immobile. Le cose cono andate per le lunghe, di restauro non si era più parlato, tanto che il Demanio aveva denunciato la nullità dell’Atto e aveva chiesto la restituzione del bene.
Ma… Proprio nel momento della resa dei conti – e siamo in Amministrazione Ferraiuolo, arriva un cospicuo finanziamento al Comune (circa un milione e 100mila euro da suddividere in tre comuni (insieme a Castelforte e S. Cosma e Damiano), e l’Amministrazione chiede tempo per ottemperare agli obblighi.
Però… Nelle pieghe della burocrazia e per altre urgenze nel frattempo insorte, la cifra da dedicare al Semaforo viene destinata ad altro e l’Agenzia del Demanio torna alla carica per ottenere la restituzione dell’immobile. Il contenzioso allora si sposta: Bene, il Comune restituisce il bene al Demanio, ma “ma datece ’a’rète ’e renare che v’avimme date!”. Ridateci indietro i soldi.
Sì, no… aspié’!Sì, no Aspetta! – Così vanno le cose in Italia, tanto che per capirle bisogna presentarle come una sceneggiata napoletana – qui soccorrerebbe Roberto De Simone, mò ’nce vô –, ma la realtà dei fatti, tra incontri di vertice e comunicazioni ufficiali, sempre nel rispetto della legge, sembra essere stata proprio questa, fino ad arrivare ai giorni nostri con il ricorso dell’Agenzia del Demanio al Tar, contro il Comune di Ponza per cui il comune ha dovuto nominare un legale rappresentante.

Questa è anche la versione di membri nei ruoli chiave dell’Amministrazione Ferraiuolo, in carica in quegli anni (dal 2017 al 2022) che tuttora non ritengono il Semaforo nella disponibilità del Comune, in quanto il vincolo non venne soddisfatto e la vendita non fu perfezionata.
Non è di poco conto per l’Amministrazione in carica la questione di poter vendere o meno il Semaforo di monte Guardia. Il Comune se la sta giocando grossa, perché gli ipotetici ricavi di questa vendita li ha inseriti nel famoso piano di risanamento (che più di qualcuno ha pensato essere opera di letteratura fantastica, più che un bilancio pubblico) e già a quel tempo, pur approvandolo, la Corte dei Conti fece dei rilievi che non furono chiariti. Ora la partita si rigioca davanti al Tar


Dopo tutto questo disturbare il conducente rimane poco altro di eclatante per completare questo sommario.
Gli altri articoli, pur importanti, li cito al volo (in ordine inverso alla pubblicazione, prima quelli pubblicati per ultimi)
Se ci muoiono anche “i parlanti”… Per saperne di più delle berte, “i parlanti” in dialetto ponzese, segnalo un breve video, mia prima e unica opera da soggettista e regista, prodotta in occasione della campagna Fai per il Faro della Guardia nel 2012.

YouTube player

Dalla stampa. Ventotene e il suo Manifesto al salone del libro di Torino;
Quando le note incontrano la storia. A Formia il 17 maggio
; noi che abbiamo sul sito una serie su “La Storia raccontata dal Cinema”, siamo molto interessati alla Storia raccontata invece dalle canzonette. Ci sarà sicuramente un seguito a questo articolo;
La tradizione orale a Ponza. E po’..?
, di Franco De Luca, con poesia in dialetto;
L’esperienza ponzese di venti studenti dell’Università di Tor Vergata, segnalata da Martina Carannante;
A Latina convegno su ‘Fast Fashion’ e Ambiente;
Formia, ampliamento al Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Dono Svizzero’;
Cuori attraverso i continenti: missione guarigione di una figlia in Nigeria, di Emilio Iodice sulla missione umanitaria di sua figlia Francesca;
Dio ha bisogno degli uomini, di Franco De Luca;
Il nuovo Papa e zi’ ’Ntunino, di Franco De Luca.

La carta racconta; una originale mostra di Anita Cerpelloni, recente contributrice del sito, a Venezia:

E ancora:
Il 12 maggio, in memoria di Giorgiana Masi, di Rita Gasbarra, new entry tra i contibutori del sito;
Ieri in Campidoglio la premiazione degli scrittori da parte dell’Associazione Moby Dick; le iniziative di un’associazioni di volontari per il supporto psicologico a malati gravi, anche attraverso l’aiuto della scrittura.
Meteo & Foto (224). La settimana da lunedì 12 maggio 2025
Un volontario per amico, da oggi a Ponza la decima edizione
L’estate che sta arrivando vista da Terracina: porto, portualità e collegamenti
Comunicato della Protezione Civile sul Meteo della settimana che viene.

Per concludere questa lunghissima, infinita carrellata, voglio segnalare lo scritto che nella settimana mi ha dato più piacere leggere. È stato il racconto di come si è trovata a costruire un romanzo per giovani, Tea Ranno, amica di lunga data di cui credevo di aver letto tutto… e invece mi  sbagliavo. Come nasce un romanzo ha avuto ancora il potere di stupire e stimolarmi. Brava Tea!

È proprio tutto! Buona domenica

 

Postilla dell’ultim’ora
Non era tutto. Ci siamo procurati l’atto notarile in file .pdf, stipulato nel 2012 tra l’agente dell’Agenzia del Demanio e il Commissario prefettizio Agata Iadicicco: ATTO NOTARILE SEMAFORO dove si legge, alle pagg. 9-10: Ai sensi del successivo comma 2 dell’art. 4, il contratto verrà automaticamente risolto nei casi di mancata utilizzazione del bene immobile nei termini, decorrenti dalla data di approvazione del contratto, indicati dal decreto led Ministro o nel caso di utilizzazione difforme rispetto alle finalità indicate nel menzionato D.M. e precisamente quale “Centro permanente di osservazione della Protezione Civile”. A tal proposito l’art. 3
del Decreto n. 16244 del 20 aprile 2000 stabilisce che il termine per la realizzazione delle opere programmate è fissato in anni uno dalla formale consegna dell’immobile.”

 

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