la Redazione
È da qualche giorno che si parla di una delibera della Giunta comunale che ha a che fare con la vendita all’asta del Semaforo della Guardia.
Se ne parla perché contro quella vendita l’Agenzia del Demanio (quindi un Ente dello Stato come lo è il Comune) ha proposto ricorso dinanzi al TAR per chiederne l’annullamento o la revisione (all. 1). Il Comune ha, di conseguenza, deciso di difendersi.
I motivi non sono noti e non è facile dedurli vista la complessità della materia delle aste pubbliche, soprattutto quando oggetto della vendita è un bene la cui prima struttura (una torre quadrata) è stata realizzata tra il XVII e il XVIII secolo.
La questione ha comunque rilevanza pubblica riguardando le casse comunali, come noto non fiorenti.
Sappiamo che il 27 marzo di quest’anno (lo apprendemmo dalla stampa e lo riportammo sul sito: “All’asta il semaforo del Monte Guardia e l’Archivio storico”) con determinazione n. 145 (all. 2) è stato reso noto il programma delle alienazioni per asta pubblica con il cui ricavato risanare il bilancio comunale cui ha fatto seguito, il 3 aprile, l’avviso del bando di gara (all.3) con le istruzioni di massima per partecipare.
Il bando contiene la scheda descrittiva del Semaforo della Guardia (denominato lotto 2) con foto, piantine e visure catastali (all. 4)
Ci siamo presi la briga di andare a “leggere” le visure catastali e abbiamo rilevato, salvo errori, che il Semaforo è appartenuto al Demanio fino al 27/3/2012, data in cui è stato poi trasferito al Comune tramite atto di compravendita del Pubblico Ufficiale Cinotti Nicola di Roma (pag. 5 dell’allegato 4).
Perché quindi il Demanio oggi presenta ricorso dinanzi al TAR per annullare o modificare il bando di vendita?
Non pensiamo che l’abbiano fatto perché presumevano che il Semaforo appartenesse a loro. Vogliamo escludere questa “ingenuità”. Pensiamo piuttosto che l’area su cui insiste il Semaforo appartenga al Demanio e che forse qualche diritto sulla vendita spetti anche a loro.
Elucubrazioni le nostre sicuramente non scevre da lacune.
Al Comune sicuramente ne sapranno di più e, ovviamente, confidiamo e ci aspettiamo che la nostra Amministrazione comunale possa chiarire meglio la questione. Certamente di più ne sapremo quando il TAR, tra qualche mese, avrà scritto la sua sentenza.
Intanto il debito sta lì e il Semaforo continua a sgretolarsi…
- all. 1 COPIA DOC D.G.M._76 del 9.05.2025
- all. 2 determina approvazione bando del 27.03.2025
- all. 3 AVVISO_SERVIZIO PATRIMONIO
- all. 4 scheda Semaforo Monte Guardia
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integrazione del 18 maggio, a cura della Redazione (cfr. commento)
Intanto la prima asta pubblica va deserta. Non ci sono offerte né per il Semaforo né per l’Archivio storico.
La notizia dall’edizione di sabato 17 maggio di Latina Oggi: Nessuno vuole i tesori dell’isola
- Deserta l’asta pubblica per l’alianazione da parte del Comune dell’Archivio storico e del semaforo di Monte Guardia, la base complessiva era di 4,6 milioni di euro e gli immobili sono in vendita singolarmente
- Gli edifici hanno bisogno di un robusto intervento di ristrutturazione
(cliccare sull’immagine per ingrandire)









la Redazione
18 Maggio 2025 at 07:41
Intanto la prima asta pubblica va deserta. Non ci sono offerte né per il Semaforo né per l’Archivio storico.
La notizia dall’edizione di sabato 17 maggio di Latina Oggi in calce all’articolo di base