Canzoni

Una canzone per la domenica (340). Leonard Cohen e “Senza sangue”

proposta da Sandro Russo

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Alcune settimane fa ho visto un film che mi aveva attirato per essere stato tratto da un libro di Baricco, che avevo letto. Mi piace Baricco, ho letto quasi tutto di lui, meno le cose più recenti; non per suo demerito, intendiamoci. E’ che ci sono dei periodi, nella lettura… Si leggono tanti libri di un autore, poi si smette di colpo, senza un vero perché. O almeno io non ho mai trovato una risposta che mi convincesse del tutto.
Comunque il libro era “Senza sangue”, del 2002, edito da Rizzoli.


L’avevo letto, ma non lo ricordavo bene, quindi benvenuto il film di cui si era fatto un gran parlare – di Angelina Jolie come regista – che si era innamorata del libro di Baricco e ne aveva opzionato i diritti. Il film è del 2024, stesso titolo: Senza sangue (Without Blood) con Salma Hayek.
Ci sarebbe sempre tanto da dire delle trasposizioni, ma non questa volta. Non rimarrà nella Storia del Cinema, come film, anche se mi ha fatto piacere vederlo; qualcosa un film lascia sempre.,
A me è servito per rientrare un po’ nell’immaginario del libro, tirandolo fuori dalla libreria per sfogliarne qualche pagina. Ne riporto uno stralcio, verso la fine. Chi conosce Barico lo riconoscerà dalle prime righe.

(…)
— Vorrei che lei sapesse che il mio nome è Pedro Cantos. La donna lo ripeté lentamente.
— Pedro Cantos.
L’uomo disse:
— Sì.
Poi riappoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi. –

Nina continuò per un po’ a ripetersi in mente quel nome. Scivolava via senza spigoli, come una biglia di vetro. Su un vassoio inclinato.

Si voltò a guardare la sua borsa, posata su una sedia, vicino alla porta. Pensò di andarla a prendere, ma non lo fece e rimase sdraiata, nel letto. Pensò al chiosco dei biglietti, al cameriere del caffè, al taxi con i sedili coperti di cellophane. Rivide Pedro Cantos che piangeva, le mani sprofondate nelle tasche del soprabito. Lo rivide mentre la accarezzava senza il coraggio di respirare. Non dimenticherò questo giorno, si disse.

Poi si girò, si avvicinò a Pedro Cantos, e fece quello per cui aveva vissuto. Si rannicchiò alle sue spalle: tirò su le ginocchia verso il petto: allineò i piedi fino a sentire le gambe perfettamente appaiate, le due cosce morbidamente unite, le ginocchia come due tazze in bilico una sull’altra, le caviglie separate da un nulla: si strinse un po’ tra le spalle e fece scivolare le mani, unite, in mezzo alle gambe. Si guardò. Vide una vecchia bambina. Sorrise. Guscio e animale.

Allora pensò che per quanto la vita sia incomprensibile, probabilmente noi la attraversiamo con l’unico desiderio di ritornare all’inferno che ci ha generati, e di abitarvi al fianco di chi, una volta, da quell’inferno, ci ha salvato. Provò a chiedersi da dove venisse quell’assurda fedeltà. all’orrore, ma scoprì di non avere risposte. Capiva solo che nulla è più forte di quell’istinto a tornare dove ci hanno spezzato, e a replicare quell’istante per anni. Solo pensando che chi ci ha salvati una volta lo possa poi fare per sempre. In un lungo inferno identico a quello da cui veniamo. Ma d’improvviso clemente. E senza sangue.
(…)
Salma Hayek, la protagonista del film:

Leonard Cohen at the O2 Arena in London in September 2013 (gettyimages)

Ma il motivo per cui ne scriviamo qui, in uno spazio dedicato alla musica, è stata la sorpresa a fine film, quando sui titoli di coda è partita una canzone di Leonard Cohen, che conoscevo, ma non sentivo da tanto tempo. Non c’entra niente col film, ma è sempre gradevole da ascoltare. “If it be your will”, dall’album: Various Positions (1984). Appartiene al filone ‘mistico’ di Cohen che ha cantato tanti temi, anche se le più ispirate, a mio parere, sono le canzoni d’amore.
Da YouTube in due versioni, cantata da un Leonard Cohen maturo, non anziano, che si accompagna con la chitarra…

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In quest’altra versione il testo viene recitato da Cohen all’inizio, come una poesia, quindi cantato da due musiciste, Charley and Hattie Webb, The Webb sisters, molto brave, con una chitarra e una piccola cetra.

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