di Sandro Russo
In modo significativo questa settimana si è aperta con un articolo che ufficializzava un’apertura del sito, peraltro presente già da mesi:
Nuovi orizzonti per Ponzaracconta. La collaborazione con ‘Scuola del viaggio’, di Claudio Visentin e Sandro Russo.
E si è chiusa con ‘La posta del lettori’. Cosa pubblica il sito, una critica di Biagio Vitiello.
In mezzo, un articolo interlocutorio e cogitabondo sullo stesso tema: Chi scrive e chi legge, di Franco De Luca.
Così eleggiamo come centrale il tema dei contenuti del sito attraverso gli articoli che pubblica, pur nella coincidenza temporale con due ricorrenze importanti. Gli echi della Festa della Liberazione del 25 aprile e della Festa dei Lavoratori del 1° Maggio, inoltre gli strascichi della morte del papa e del conclave che va a incominciare.
– Per la Festa della Liberazione, notizie dalla stampa di una mostra sui confinati. Quale luogo più di Ponza avrebbe motivo di ospitare una mostra sui confinati?
– Per il 1° Maggio. Uno scritto di Pietro Folena. Pietro e il sua rivista Malacoda, di cui è direttore editoriale, saranno spesso ospiti del nostro sito;
– Per il 1° Maggio, le dichiarazioni del presidente Mattarella a Latina;
– Una canzone per la domenica (339). Per il Primo Maggio, nello spirito, abbiamo appreso, del film C’è ancora domani, di Paola Cortellesi.
– Francesco, l’eredità vivente; Giuseppe Mazzella di Ischia scrive del Papa che ha sempre seguito e apprezzato, e delle sue aperture;
– Cinema e papato (prima parte) e (seconda parte), di Gianni Sarro. Una doppietta folgorante di ‘mastro’ Gianni, arricchita di trailer e spezzoni di film (cadeau di Fabio Lambertucci).
Diciamo allora di chi legge e di chi scrive.
Sarà chiaro a tutti che un sito che va avanti da 14 anni con circa 18mila articoli – il debutto pubblico è stato al Teatro Ponchielli di Latina il 6 febbraio 2011 – deve cambiare e adeguarsi per sopravvivere.
I primi anni sono stati quelli dei ricordi, della nostalgia del “come eravamo felici, belli (…e soprattutto giovani)”. Sono stato rievocati i giochi dei bambini e i passatempi degli adulti, le tradizioni e i proverbi, le tecniche di pesca, i piatti tipici e le ricette vecchie e nuove; l’epopea della marineria ponzese, la colonizzazioni (di Sardegna, dell’Elba e de La Galite e altre meno note) e le emigrazioni soprattutto verso l’Argentina e gli Stati Uniti. E la botanica ponzese, l’archeologia e il dialetto; le storie note e meno note della politica isolana, con i sindaci che si sono susseguiti nelle varie epoche, mentre cambiavano l’economia, le aspettative e anche gli interessi dei ponzesi. Quanto sono cambiati l’isola e i ponzesi con l’avvento della televisione? Come ha inciso il turismo che ha sostituito l’agricoltura e la pesca come fonte di reddito?
Insomma tutto quel che c’era da trascrivere “per raccogliere insieme la storia e la cultura di Ponza e dei ponzesi, prima che il tempo ne cancellasse le tracce”.
Missione compiuta, ma intanto ai due gruppi redazionali che si sono avvicendati nel tempo alla conduzione del sito, appariva evidente che i ricordi, le rievocazioni e le storie isolane avevano una fine; si rischiava di ripetersi e di perdere l’interesse dei lettori. L’attualità isolana era minima e specie nei mesi invernali tutto languiva. L’isola si evolveva sotto i nostri occhi, bisognava registrarne i cambiamenti. Quindi per necessità e per reale interesse della Redazione al mondo oltre Ponza, sono stati sempre più frequenti gli articoli e le proiezioni extra-isolane e culturali del sito.
C’è poi un altro aspetto rilevante da considerare, ed è quello di chi scrive per il sito.
I redattori, innanzitutto, i contributori abituali e quelli occasionali. I criteri in base ai quali scelgono gli articoli di interesse dalla stampa nazionale e internazionale.
Il sito non è un ente pubblico come, per dire, la televisione di Stato. Neanche si paga un canone per accedervi né si compra dal giornalaio. Nasce e va avanti per il lavoro volontario e non retribuito (anzi in perdita) di chi crede di star facendo una cosa utile per la comunità. Va da sé che deve trovarci qualche soddisfazione.
In generale credo che sia per un genuino legame affettivo con Ponza, espressione della natura isolana di chi partecipa. Poi ci sono dentro curiosità, interesse per le persone, piacere di scrivere e approfondire gli argomenti.
È una verità lapalissiana che nel sito c’è che legge e c’è chi scrive, ma “chi legge” non è immutabile, si evolve, legge altro, confronta. Avrebbe certamente abbandonato il sito se avesse continuato a proporre gli argomenti di dieci anni fa.
E c’è di più.
Il pubblico del sito è cambiato.
Oltre ad aver incrementato enormemente il numero dei lettori – 6mila – 7mila accessi al giorno – , dall’analisi su Google Analytics risulta che il sito è più letto fuori Ponza che sull’isola – solo da ¼ a ⅓ dei lettori è ponzese – e si deve tener conto di ciò.
È il risultato del passaparola, del proselitismo di collaboratori e amici. Dà soddisfazione ma pone anche la responsabilità di mantenere vivo l’interesse per quel che il sito pubblica.
Se è chiaro che il sito è un’entità dinamica che si evolve per l’apporto di chi ad esso lavora, sarà anche evidente che la possibilità di contribuire a cambiarlo sta ad ognuno di noi; chi ci si impegna di più incide maggiormente.
La notizia della collaborazione con il sito Scuola del Viaggio ->Menu -> Lezioni -> Guida Galattica per Autostoppisti – non è di poco conto (leggi qui).
Per quanto si diceva prima, un redattore del sito non è un pupazzo meccanico, che gli si dà lo Start! e procede finché non si scarica. Ha bisogno di stimoli, entusiasmo, collaboratori-amici in un progetto comune.
Sebbene non abbiamo mai tarpato la volontà di scrivere e partecipare al sito a chicchessia (tranne qualche rarissima chiusura a Vigorelli), anzi la redazione abbia sempre incitato e collaborato a facilitarla, dispiace constatare che le voci di Ponza sono davvero poche nel panorama generale. Eppure lo sguardo sul mondo che proponiamo è “isolano”: come dall’isola si guarda il mondo e come i grandi temi riguardano l’isola.
Non finiremo mai di ringraziare Franco De Luca, Bixio, Pasquale Scarpati, Luigi Dies, Biagio Vitiello e pochi altri di buona volontà. Ma è stato giocoforza aprirsi ad altri orizzonti: gli amici scrittori e cinefili e “dialettici” di Roma e dintorni (ricordo anche con gratitudine Giuseppe Mazzella da Ischia, Guido Del Gizzo dalla Maremma e Teresa Denurra dalla Sardegna); i nuovi amici scrittori della Scuola del Viaggio, da cui vengono articoli e commenti su quanto si va pubblicando sul sito. Li ringraziamo e siamo fiduciosi di fare cose belle e originali, insieme.
Gli articoli della settimana sul sito si qualificano per il titolo. Li propongo con finalità di Sommario (i rimanenti, oltre a quelli già citati, in ordine temporale inverso, per primi gli ultimi pubblicati):
– Viaggio in Bretagna (11). Carnac, di Anita Cerpelloni;
– L’opzione nucleare; l’impressionante analisi di un futuro possibile in un’intervista di Serenella Iovino; è un tema che noi lettori di fantascienza d’anticipazione conosciamo bene e spesso abbiamo trattato sul sito: leggi qui e qui, con una terrificante base di realtà;
– Ischia. Pianificazione territoriale tra storia e politica;
– Il libro di Alessandro Alfieri presentato a Roma: su un tema ostico ma fondamentale: l’influenza dei mass media nella società e nella cultura, che Tano Pirrone prova a decifrare;
– Sabato 3 maggio tutti alla Banchina Mamozio per il Concertone con cover di Lady Gaga;
– Un eroe ponzese nello Stretto di Messina, un racconto breve per le classiche corde deamicisiane di Emilio Iodice;
– Sicurezza della balneazione: bandiere di segnalazione; norme pratiche per la sicurezza in mare;
– Trasferta tunisina, di Guido Del Gizzo, che anche lui ci racconta di un suo viaggio;
– Munch non è solo ‘L’urlo’, di Rita Gasbarra. Rita ci parla dell’altra grande mostra di questi giorni a Roma, oltre a quella di Caravaggio (leggi qui);
– Corso intensivo di formazione alberghiera a Ponza;
– ‘Note di Primavera’. Mercoledì 30 aprile alla Torre di Mola. Il Comune di Formia, attraverso il suo Ufficio Stampa è molto solerte nell’inviarci comunicati di tutte le attività, comprese le convocazioni dei Consigli Comunali. Se il Comune di Ponza facesse solo la metà di tanto, ne saremmo contenti!
– Di una certa tendenza nella gestione dell’ordine pubblico, in Italia. Del fascismo eterno – l’Ur-fascismo di Umberto Eco – abbiamo scritto e continueremo a scrivere (Speriamo!).
Cliccare sempre sulle immagini per ingrandirle
– Il “matriarcato” a Ponza, negli anni che ricordo io: il “piccolo mondo antico” ponzese affiora con accenti ora sarcastici ora accorati, negli scritto di Bixio;
– Viaggio a Cefalonia. Fedeltà al luogo, di Vincenzo Padiglione: un magistrale “ritratto d’artista, Dimitri” che ci darà modo, quanto prima, di scrivere dello stracquo, l’arte venuta del mare, vera eccellenza ponzese;
– Quando una foto racconta e diventa storia, segnalato da Enzo Di Fazio che scrive di un tema attuale (la foto di Trump e Zelensky a colloquio in occasione dei funerali del papa);
– Meteo & Foto (222). La settimana da lunedì 28 aprile 2025. Il meteo sì… (grazie a Sandro Romano), ma anche le più belle e aggiornate immagini di Ponza (Ventotene e Zannone) reperibili sulla piazza;
– Le paci di Franco De Luca scrive di un tema di rilevanza internazionale che sta a cuore a tutti.
Insomma… belle novità e tanti nomi nuovi: Visentin, Del Gizzo, Denurra…
Uhmmm, che nomme strane… Chiste nun songh’ ’i Ponza, arràddana esse d’i Fforne (citazione, da Silverie ’u Semmentare).
Buona domenica (sparatemi addosso piano! – Kill me softly!)

Teresa Denurra
4 Maggio 2025 at 09:48
Caro Sandro, già ieri ho letto l’intervento di Biagio Vitiello e ci ho pensato su. Da insegnante, la mia maturazione professionale è sempre scaturita dalle situazioni che ponevano problemi, meno invece dalle strade rettilinee di alunne/i modello, comunque importanti. E quindi ben vengano queste osservazioni dentro Ponza racconta. La mia frequentazione sul sito è quotidiana perché trovo spunti culturali e di riflessione di grande interesse. E proprio per questo li diffondo.
Devo anche dirti che quando, grazie a te e ai fatti della vita, ho avuto l’opportunità di intervenire e, in qualche modo, di contribuire avevo sempre il timore di poter essere percepita come un’intrusa, anche se il legami tra Ponza e la mia terra sono presenti. Ho letto poi la tua riflessione e la condivido. Riesce a tirare le fila della questione, mi pare.
La vita e le persone vanno avanti; tutto cambia ogni momento, ora più che mai. Capisco comunque anche il bisogno d’identità, di riconoscersi, delle persone ponzesi. Non so, vedo un sito bello e interessante; grazie per tutto il lavoro che tu, soprattutto tu, ma tante altre persone fate per costruirlo e aggiornarlo continuamente. Solo questo volevo farvi sapere.
Luigi M. Dies (con risposta diretta da parte di Sandro Russo)
4 Maggio 2025 at 11:06
Ciao Sandro,
buongiorno e che anche maggio sia una bella avventura.
Ho letto l’epicrisi da te appena pubblicata dove sinteticamente ma in modo chiaro si fa un bel ripasso di tante cose interessanti pubblicate e già lette ma che vale sempre la pena fissare meglio o addirittura andare a rivedere con altri occhi quando ti accorgi che alla prima lettura sono mancate delle messe a fuoco o l’approccio con ottica diversa.
Ti scrivo una cosa cercando di essere veloce e conciso. (Dubito).
Lo spunto per scriverti però mi viene da una curiosità suscitata da alcune indicazioni numeriche e da una puntualizzazione.
Comincio dalla seconda.
Il fatto che Ponzaracconta sia letto più da non ponzesi che ponzesi, non deve rappresentare un cruccio.
Infatti, trattandosi di sei sette mila lettori/accessi (e qui poi ti chiedo) dove li trovi a Ponza 3/4mila ponzesi per capovolgere le statistiche? Per cui questi numeri possono solo essere una soddisfazione.
La precisazione su lettori/accessi in che ottica considera il fatto che in un giorno io apro il sito anche 4/5 volte e vado a leggere articoli che ho anche già letto.
Comunque questa domanda rientra soltanto nelle mie un po’ matematiche paranoie. (Mi piace torturare i numeri),
Ultima considerazione.
Poche collaborazioni da ponzesi.
Se conosci i ponzesi, qualcosa da dire ce l’hanno sempre, ma da parte loro e quasi impossibile farsi avanti e “sbilanciarsi” (chissà che può succedere!)
Ci può essere un modo. Sguinzagliare un inviato tra la gente nel quotidiano. Per strada. E già così potrebbe essere difficile.
Un’ultima cosa. Tra i collaboratori casomai cancella me e metti Silverio Lamonica. Rispetto a me è quasi una istituzione del sito.
Ciao e buona giornata.
–
Risponde Sandro Russo
Grazie Luigi per le tue considerazioni e per l’attenzione.
Per gli accessi il numero riportato si riferisce al cumulativo, conta cioè il totale, quindi anche gli accessi multipli. Un altro numero denominato “IP unici” che conteggiava una sola volta anche coloro che si connettevano più volte al giorno, dava un numero che era poco più della metà dell’altro. L’abbiamo avuto in grafico per molto tempo, ma di recente non ci compare più in Bacheca.
Silverio Lamonica. Non c’è bisogno di cancellare te per mettere lui. Il fatto è che Silverio, oltre che un amico, è un’istituzione per il Sito. Luminoso esempio di persistenza della ragione e di resistenza umana. È di fatto parte della Redazione, anche se non ufficialmente; neanche tutti gli altri redattori del sito ho nominato.
Ho ringraziato Franco De Luca, è vero, ma lui è un unicum; credo che sia il collaboratore con il maggior numero di pezzi pubblicati sul sito (1646! …ultimo computo accreditato).
Ciao Luigi
Sara Serafino
4 Maggio 2025 at 11:49
Grazie Sandro, per questa lucida e appassionata riflessione.
Si avverte chiaramente quanto sia stato impegnativo, ma anche necessario, traghettare Ponzaracconta da luogo di memoria a spazio dinamico, capace di dialogare con il presente e con lettori sempre più vari e lontani.
Mi ha colpito il passaggio in cui si dice che “i ricordi hanno una fine”, ma anche che “chi legge cambia” – due verità spesso ignorate da chi crea contenuti.
Forse oggi, più che mai, abbiamo bisogno di narrazioni che partano da un luogo, come Ponza, ma che abbiano il coraggio di allargarsi e contaminarsi.
Mi chiedo se non sia proprio questo “sguardo isolano sul mondo” la chiave per restare autentici, ma non chiusi.
Buona domenica
Sara
Tano Pirrone
4 Maggio 2025 at 11:52
Ottimo! Aggiungerei che, concettualmente, le cose che si scrivono mutano non solo quelli che leggono, ma anche chi scrive: si può ben dire, che nel lungo periodo avvengono mutazioni culturali significative, anche se non apprezzabili da osservatori poco attenti, diciamo così!
Flora Bianchini
4 Maggio 2025 at 12:02
Da tutto quel che letto – rispondo anche a Biagio Vitiello -, nessuno ha mai detto che il sito si è impoverito. Mi è sembrato che la redazione abbia chiaramente previsto questa possibilità e sia corsa ai ripari in tempo utile. Se ai ponzesi non interessa quel che si scrive sul sito, che intervengano con argomenti e idee loro, davvero nuovi e per una volta interessanti, invece di stare a mugugnare su quello che non va o si poteva fare meglio!
Paolo Iannuccelli
4 Maggio 2025 at 12:05
Caro Sandro,
complimenti per l’epicrisi. Perfetto!
Ciao, vai avantiiii..!
Buona domenica
Paolo
Enzo Di Fazio
4 Maggio 2025 at 14:16
Intervengo nella duplice veste di lettore e di redattore, anzi, direi triplice visto che sono anche un contributore. Non prolifico come Sandro e Franco De Luca, ma presente ed attento alla realtà isolana e a quella internazionale.
Da redattore e lettore ho sempre sostenuto (l’ho riportato spesso nelle epicrisi) che ciò che avviene oltre i confini dell’isola non può non interessare anche i ponzesi.
Perché la vita si evolve, ma direi soprattutto perché ormai sono anni che i ponzesi amano spostarsi e viaggiare, e quello che viene pubblicato non di rado ha a che fare con le realtà con cui negli spostamenti il ponzese viene a contatto e a confrontarsi.
Il nostro lavoro è un po’ come seminare. Il raccolto si può solo valutare a distanza. E in buon raccolto noi della Redazione confidiamo.
C’è poi che non ci si può tappare le orecchie e chiudere gli occhi di fronte ad argomenti come la guerra Russia-Ucraina o la tragedia di Gaza o le improvvisazioni della politica trumpiana. Perché sono argomenti che, nel bene e nel male, influenzano scelte e comportamenti di ognuno di noi.
E siccome consideriamo il sito anche un mezzo di informazione avvertiamo la necessità di proporli. Non solo per notizia ma anche per stimolare quegli spunti culturali e di riflessione che, per esempio, trova Teresa Denurra (leggi commento).
Non abbiamo un Editore cui dare conto e le porte del sito, come abbiamo sempre sostenuto, sono aperte a tutti purché nella richiesta di pubblicazione siano rispettati i canoni dell’etica giornalistica ed il buon senso.
Circa poi i contributi riguardanti l’isola (il riferimento in particolare è alla rievocazione dei ricordi) non sono del tutto d’accordo sul fatto che si siano esauriti. Franco De Luca, Pasquale Scarpati, Silverio Lamonica, Bixio (e scusate se dimentico gli altri) lo dimostrano. Io stesso ne serbo ancora tanti. Perché non li racconto? Perché sono ancora preso da mille cose e non sono sull’isola ma, se qualcuno mi segue in quello che scrivo troverà Ponza e il suo passato anche in articoli pubblicati in epoca relativamente recente.
Nei commenti finora postati trovo molto interessante quello che dice Luigi Maria Dies a proposito di interviste da fare sul luogo. È un po’ quello che di frequente fa Franco, ma ce ne vorrebbero degli altri. Sarebbe un modo per far raccontare anche chi sa tanto ma non ha abbastanza confidenza e dimestichezza per farlo.
E qui francamente, difettiamo di presenze sull’isola a tale scopo utilizzabili. C’è Martina ma, con i suoi impegni, fa già più di quello che può.
Siamo sempre aperti alle novità come all’ingresso dei giovani. E vorremmo tanto che questo patrimonio realizzato in 14 anni, con amore e senza secondi fini, potesse solo consolidarsi e arricchirsi nel tempo.
Luisa Guarino
4 Maggio 2025 at 18:10
Dopo sette commenti arrivati a raffica è un po’ complicato prendere la parola: sono stata a lungo indecisa, facendo mio lo storico dilemma di Nanni Moretti in “Ecce Bombo”. Poi ho deciso di espormi: da una direttora uno se l’aspetta, figuriamoci Sandro, con il quale battibecco virtualmente quasi tutti i giorni. Comincio dicendo che, come faccio con quasi tutti i libri, di cui leggo prima le ultime pagine, ho guardato prima i commenti e poi il testo dell’epicrisi. Poi mi sono concentrata sulla foto in evidenza. Altro che “Confronto tra un redattore e i lettori del sito”: Russo ha fatto ricorso a una scena de “Il gladiatore” cruenta, nell’arena. E altro che “Kill me softly”: in questo caso Sandro s’identifica con il protagonista, Massimo Decimo Meridio, quello che con la faccia di Russel Crowe e la voce di Luca Ward grida “al mio segnale scatenate l’inferno”. Sandro insomma scrive sapendo di vincere, e i 7 commenti lo confermano.
Mi sono soffermata infine sulle lettere che compongono il titolo, “Confronto tra un redattore e i lettori del sito”, pieno di t e di r: anche in questo caso, più una disputa che un confronto, anche a livello lessicale e ‘musicale’.
Non intendo trarre conclusioni: solo prendere atto dell’esistente, convinta che l’apertura a temi ‘esterni’ e di carattere nazionale e mondiale sia stata una scelta felice e necessaria, ma altrettanto convinta che i ricordi che riguardano Ponza e noi ponzesi non si esauriranno mai. Presi a piccole dosi non possono fare che bene, anche se io non ne parlo quasi mai.
Gianni Sarro
4 Maggio 2025 at 22:18
Caro Sandro, cari tutti,
oltre ad avere il privilegio di scriverci, sono un attento lettore di Ponza racconta. Ho apprezzato molto la novità dei racconti di viaggio, anche perché ti vedono protagonista in prima persona. Ecco, se possibile, esponiti ancora di più. Ancora una notazione, ho molto apprezzato, in passato, la serie di articoli intitolata – se la memoria non m’inganna – Piccolo cabotaggio, di un certo Tano Pirrone. Lo conoscete per caso? Perché non chiedergli di riprenderla?
A buon intenditore…
Ciao a tutti.
gs
Tano Pirrone
9 Maggio 2025 at 11:42
Cercare di fare un’attività preziosa come l’informazione (in senso molto lato, perché c’è dentro uno stimolo continuo a scrivere, cioè a scoprire, capire, dedurre, interpretare, suggerire, confrontarsi – anche con sé stessi – e varie altre decine di cose che risultano essere lo scheletro della cosiddetta cultura!) è estremamente meritorio, ancorché defatigante. Alcune delle persone, pur collaborando, sono oggettivamente (forse anche in-coscientemente) restie a qualunque autocritica o anche semplice riflessione, indispensabile per poter confrontare le proprie azioni e la loro efficacia con la complessività dello scenario in cui ci si muove.
Sandro opera in una dimensione di servizio, che sfiora e supera i limiti oggettivi dell’autodifesa. Avrebbe fatto meglio a costruire anni fa un sito autonomo, magari chiamandolo ponza-e-dintorni cui avrebbero partecipato i famosi residui volenterosi che già da anni leggono il mondo attorno e lo raccontano, ognuno a proprio modo, sempre con efficacia e ottimi riscontri. Verrà prima o poi il momento dell’addio: ma prima bisognerebbe contattare le scuole (nulla so di Ponza, dove non sono mai stato, ma penso che scuole ci siano e che fuori Ponza ci siano scuole in cui i giovani ponzesi vanno a studiare). Se fossi medico questo sarebbe l’ultimo tentativo di strappare alla morte un organismo che vive con supporti esterni, spesso rigettati dall’organismo e boicottati da una tetragona coorte di medici e paramedici (e paraculi!). W Ponza, W tutte le isole di questo mondo: ci sono sempre Ulissi disposti a trascurare divine ficone per tornare al proprio borgo natio.
Claudio Visentin
9 Maggio 2025 at 15:55
18mila articoli… su Ponza racconta. Un monumento alla curiosità!