Stampa

Di una certa tendenza nella gestione dell’ordine pubblico, in Italia

segnalato da Lorenzo Tosa e Sandro Russo, da FB e dalla stampa

Post di Lorenzo Tosa su FB del 27 apr. 2025
Lorenzo Tosa 

Questa immagine è una vergogna di Stato.

Siamo a Dongo, nel luogo in cui ottant’anni fa i partigiani fermarono Mussolini mentre cercava di scappare.
E proprio qui, stamattina, nel 2025, come ogni anno, orde di camicie nere e teste rasate si sono riunite con le braccia tese al grido di “presente” per celebrare Mussolini e i 16 gerarchi fascisti fucilati il 28 aprile 1945.
E sapete qual è la vergogna suprema?
Che invece di fermare i fascisti, le forze dell’ordine in assetto antisommossa si sono voltate dall’altra parte per proteggerli con una barriera formata da camionette, sorvegliando a vista le centinaia di antifascisti che urlavano “Ora e sempre Resistenza” e cantavano “Bella ciao”.
Ovvero gli unici – meravigliosi – rimasti a difendere la Costituzione repubblicana e antifascista.
Trattati come se fossero dei pericolosi eversivi. Loro.
Siamo al punto che le forze dell’ordine identificano una fornaia per uno striscione antifascista e proteggono fisicamente i fascisti da chi canta “Bella ciao”.

Il mondo al contrario.
Che tutti vedano questa scena.
Che nessuno un giorno dica: non sapevo.

***

Ascoli Piceno

“Il mio pane buono e antifascista per amore del nonno partigiano”
L’intervista dall’inviato Corrado Zunino – Da la Repubblica del 27 apr. 2025

Lorenza Roiati, fornaia di Ascoli Piceno, controllata dagli agenti per una scritta sul 25 aprile “Identificarmi è stato un atto intimidatorio, vogliono farci tacere, non mi serve pubblicità”

La pagina di Repubblica in ritaglio immagine e sito, in file .pdf

 

la Repubblica del 27 apr. 2025. pag. 35. La fornaia di Ascoli Piceno

 

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