di Marina Valenti
Un’emozione quasi surreale accompagna i miei passi mentre scendo la scaletta dell’aereo: nei prossimi giorni camminerò dove ha camminato Ulisse, Odisseo, il re di Itaca. Immaginazione, letture e aspettative – che in ogni viaggio si mescolano – qui, trovano casa. Finalmente sono approdata dove ho desiderato a lungo essere, in Grecia. Mi sorge un sorriso al pensiero che condividerò un corso di scrittura di viaggio di una settimana con Vincenzo, mio marito, e un gruppo di sconosciuti, proprio qui, dove è nata l’Odissea. Un’esperienza che mi incuriosisce molto al termine di un’estate già molto densa.
Giunti in collina dove si trova il nostro bed and breakfast, la terra di Ulisse si presenta piuttosto arida. Cosparsa di pietre, bianche e grigie, scomposte, come di rovine. Immobile, come in un fermo immagine di un tempo abbandonato. Ovunque appaiono i frammenti delle vecchie coltivazioni, probabilmente di lenticchie e uvetta, sorrette da muretti a secco ormai quasi del tutto crollati. Il terremoto del 1953 fu devastante, distrusse il novanta per cento delle case.
In questo quadro brullo, mi chino in cerca di qualcosa di vivo, nel tentativo di riconoscere al naso i fiori giallo oro sul ciglio della strada di fronte. Non profumano. Non sono di cedrina, lavanda o rosmarino selvatico, tipiche piante aromatiche della macchia mediterranea ma, come ci spiegherà poi Sandro, nostro compagno di viaggio. Sono i gambi del salvione induriti dal sole.
Mandria di capre nei pressi dell’Art Studio Kefalonia
Quando Francesca arriva ci apre il cancello e ci fa entrare con modi gentili e familiari. Il mare si impone ai nostri occhi come un enorme specchio di luce argentata. Argento come le foglioline delle enormi chiome che sovrastano gli ulivi lungo la strada. Strambi oggetti esposti ovunque in giardino e installazioni di ogni genere ci fanno capire che siamo entrati in un vero e proprio atelier. Dimitri, il marito di Francesca, ci ha accolto così, a modo suo.
Istallazione di Dimitri Galliatsatos,
Francesca e Dimitri titolari di Art Studio Kefalonia
Più tardi in camera il mare si fa sempre più nitido nella finestra, dietro la retina della zanzariera. Sembra fermo. Lo osservo nel silenzio, mi affaccio in terrazzo e mi lascio penetrare dal lento movimento delle onde. Respiro. Che privilegio darsi il tempo e la distanza per contemplare una meta! Le onde avanzano, quasi invisibili, lentamente, giorno e notte. Andare e tornare è l’incanto dell’Odissea. Davanti a noi si apre un nuovo viaggio.
Finestra della nostra camera presso Art Studio Kefalonia
Nelle ore più calde la collina a destra della baia di Argostoli, che divide in due il nostro orizzonte tagliandolo in diagonale, diviene filigrana di terra dorata.
Nuvole bianche, Art Studio Kefalonia, Cefalonia (Grecia).
Nuvole bianche.
Tiepida brezza soffia
sul mare calmo [1].
La scala d’oro dell’Art Studio Kefalonia
Solo più tardi, scendendo le scale fra i muri gialli capisco perché Dimitri, che ama definirsi un alchimista, ha sparso oro e argento dappertutto: sulle scale, sulle sedie, i tavoli, le inferriate delle finestre, nei suoi quadri. È la sua magia [2].
Note
Tutte le foto di MArina Valenti, Cefalonia (Grecia), 2024
[1] M. Valenti, haiku, Cefalonia (Grecia), 2024.
[2] Vedi Intervista a Dimitri Galiatsatos di Vincenzo Padiglione, Cefalonia (Grecia), settembre 2024.
