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Gli antefatti e le motivazioni di questo scritto si trovano in altri articoli pubblicati sul sito:
– Intervista su Putin – segnalato dalla Redazione, da la Repubblica
– Il nuovo vecchio mondo – segnalato da Sandro Russo, da un articolo di Concita De Gregorio su la Repubblica
– La geopolitica in soffitta. Davvero le grandi spinte economiche o ideologiche determinano la Storia? – di Sandro Russo
– Sabato 5 aprile cinque milioni di persone sono scese in piazza negli USA – Da www.comune.info
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Sono molto poco attratto da un dibattito sui massimi sistemi; seguo il minimo possibile la politica dei tempi che corrono, non tanto per le loro smodatezze, quanto per il gran scodinzolare che c’è nella troppa truppa che si nutre di ciò che succede, in gran misura capendoci poco, o applicando schemi vecchi di due generazioni o ancor peggio con l’armamentario ideologico, quello stesso che è fallito dovunque in malo modo, ma poiché è una configurazione generazionale, diventata modi di vivere e di fare, la stessa si conferma sempre, senza metterla mai in discussione, anzi trovando in ogni evento giustificazione ai propri postulati.
Questa è la mia modesta idea, di persona ormai al margine del pentolone ribollente, che non fa più politica attiva e che va a votare dopo notevoli sforzi fisici ed etici per convincersi che ne vale ancora la pena, e che soprattutto i concorrenti, meritino la fiducia di un cittadino per bene, misuratamente onesto e democratico, che non si fa più incantare dai ciarlatani, mestiere diffuso e diventato una professione molto accreditata.
Per esercitarla ci vogliono alcune caratteristiche che non tutti hanno (molti di più di quel che si creda, comunque), cioè: la coscienza del lupo, la faccia stagnata, la parola incantatrice, una fame millenaria (di fama, successo e piccioli).
Ciò premesso per quel poco che so e che vado leggendo da fonti che cerco e controllo, la Storia non si può valutarla con le categorie del buono e del cattivo. Ci sono sempre motivi più umani a spingere il carro: le crociate non sono andate in Palestina perché chiamate del buon dio di turno, ma per aprire nuovi mercati, rapinare, stroncare concorrenze temute, soggiogare, depredare, fare schiavi per avere il costo del lavoro più basso possibile.
Hitler era pazzo, ma era mosso dalla spinta antica della Germania über alles. La Russia imperiale, cedette le stanze regali ai comunisti, che fecero decine di milioni di morti: l’Ucraina cuore dell’Impero Russo venne falciata da Stalin che uccise sei milioni di contadini. Era cattivo, certo che era cattivo, ma i contadini li uccise perché non si vollero piegare alle riforme (all’esproprio!), i contadini padroni di quella terra da secoli, dovevano abbandonarla per un pernicioso cancro ideologico.
La Geopolitica non è una moda, è una scienza analitica, che applicata in un fase storica come questa può darci spazi di comprensione: è finita un’era (catastrofica) del mercato mondiale in cui gli stessi Usa (paese più ricco del mondo) si accorgono di aver fatto una minchiata a spostare nei paesi ex (?) coloniali le produzioni, perché è vero che le magliette e le mutande sono costate di meno, ma la gente che prima produceva questi beni non lavorava più.
Trump è un matto scocciato ma assumere questa valutazione per le contromosse è un suicidio, perché dietro le smodatezze trumpiane, ci sono ragioni economiche, sociali, storiche.
L’Europa tanto amata e tanto voluta, si è distrutta dal suo interno strangolata dai burocrati agli ordini delle due potenze (responsabili delle guerre degli ultimi duecento anni) e dalla totale mancanza nazionale di una visione strategica; totale, a cominciare dai peronisti di Conte, e scorrendo, da quel rigido fronte conservativo demi-woke del partito in cui avevamo imprudentemente creduto (Veltroni, che ci hai lasciato!); poi gli eterni confusi e contradittori proprietari di Tesla (pare in vendita); e poi ancora quell’ex sindaco di Firenze che dove passa lui non cresce più erba; il signore di “Azione” mi pare il meno peggio, anche posizionato in un centro laico, ma è poco più di un’ombra; poi gli eredi di Berlusconi che preparano la nomina del prossimo presidente donna; infine la multiforme vernacolare capa del governo: è la più furba del pollaio e di ciò ne risente il fegato della Segretaria PD, che manco al padre va giù.
Vogliamo parlare dei cattivi? C’è una lavagna dove segnarli? Il gesso? Il cancellino?
Esco dalla comune!
