di Francesco De Luca
L’articolo riporta un colloquio avuto con una signora di Sopra gli Scotti e, insieme, un motivetto che è parte integrante del contenuto.
L’ho incontrata sul cortile della chiesa. La liturgia della Quaresima invita i fedeli a prendere coscienza dei propri peccati e ad espiarli. Da Sopra gli Scotti lei scende a piedi, insicura nelle gambe eppure determinata a espiare, non so bene quale colpa. Penso che nemmeno lei lo sappia… eppoi l’espiazione è un orpello morale escogitato dalla Chiesa per tenere gli uomini perennemente soggetti ai ‘dettami’ di Dio. Il quale comanda attraverso i suoi principi di cui la Chiesa è depositaria. E dunque… non c’è scampo… l’uomo non potrà mai essere libero di seguire la ‘sua’ natura. La Chiesa di dio gli indica la via che lui non potrà seguire integralmente a causa della fragilità dell’ essere umano. Ne consegue, lo stato di colpa e la successiva espiazione.
Ma Tina non si duole di questo stato di soggezione anzi… ci convive serenamente. Sa di essere una donna con, suo malgrado, la debolezza della carne. E, durante la Quaresima, cerca di pareggiare, almeno, i conti fra colpe ed espiazione.
Accenno qualche passo di questa riflessione ma lei sorvola i miei ragionamenti e li straccia. Non so se coglie il senso ma a lei non interessa raggiungere un punto logico fermo. Non sa che farsene della logica. E nemmeno del ragionamento. Da donna del popolo suggerisce lei a me un itinerario intellettivo codificato dalla saggezza popolare da anni e anni di commistione fra fede e incredulità, fra finta sottomissione e tentativi di libertà.
Alle mie parole mi guarda fitto negli occhi e sussurra:
Bellezza rara
va a cunsiglio d’a cummara.
Essa è vecchia e sape ‘u munno
comme è largo
comme è tunno
nu cunsiglio t’ u po’ dà
comme hè fà
pe nun suffrì
oè… Francì
Mi risponde con le parole di chi dalle vicende della vita ha tratto rughe, acciacchi, rassegnazione. In pratica mi consiglia di seguire più l’irrazionale, più il convenzionale, più la dicerìa.
Rifletto. No… è una indicazione a non impegnarsi, a seguire la via della rassegnazione piuttosto che quella della consapevolezza. No… piacevole il motivetto ma inadatto, non confacente allo scopo.
La saluto… e mi sento… come in colpa !
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