di Enzo Di Fazio
Non è facile pensare all’epicrisi quando la testa è in parte ancora rivolta a quello che sta accadendo in questi giorni grazie alla politica dell’amministrazione americana.
Repubblica di sabato (ma non è l’unico quotidiano) titolava a caratteri cubitali “Borse, come l’11 settembre”.
Eh, sì perché venerdì 4 aprile, poco prima della chiusura, Piazza Affari ha segnato un meno 7,50%, un valore negativo che non si vedeva dai tempi dell’attacco alle Torri gemelle (anno 2001).
Solo che allora i mercati crollavano perché era Bin Laden e il terrorismo jihadista ad attaccare l’America mentre oggi è l’America di Trump ad attaccare il mondo con la guerra dei dazi.
La patria del libero mercato sembra così via via offuscarsi per dare posto ad una creatura rancorosa verso gli amici europei e non solo. Una creatura che preferisce stringere la mano a Putin anziché a Zelensky.
Trump all’indomani della sua conferenza nel giardino delle Rose della Casa Bianca ha sentenziato: “Abbiamo posto un insieme di dazi e ora ogni paese ci chiama. Questa è la bellezza di ciò che facciamo, Ci siamo messi al comando”
E l’Europa, fragile e disorientata, si trova in mezzo a due imperatori che parlano di affari come se volessero spartirsi il mondo.
Non c’è da stare allegri ma vigili si, affinché i valori democratici siano presidiati e difesi.
Come consiglia di fare Luigi Narducci, del gruppo ‘Dialettica’, segnalando quello che è accaduto a Roma a piazza del Pantheon in occasione di una manifestazione contro il decreto “Sicurezza”.
Si avverte, da qualche tempo, una lenta ma progressiva manovra di voler mutare gli equilibri della democrazia mettendo mano ai suoi tre poteri identificativi: esecutivo, legislativo e giudiziario.
La tanto sbandierata riforma del premierato va in quella direzione.
Al riguardo faccio mie alcune considerazioni della giornalista Annalisa Cuzzocrea di qualche giorno fa: “Chi si propone di distruggere la democrazia, per prima cosa cerca di abbattere ciò che la protegge: il limite. Non è un paradosso, non è una contraddizione: le democrazie liberali si fondano sull’equilibrio dei poteri e quindi sulla impossibilità per uno dei tre poteri – che sia esecutivo, legislativo o giudiziario – di farsi assoluto”.
Cui provocatoriamente, nell’ambito degli articoli pubblicati sul sito questa settimana, si agganciano gli alti ideali umanitari e pacifisti di una rivoluzione fallita, quella dei giovani “figli dei fiori”, evocata da Concita De Gregorio e segnalata da Sandro Russo: Il nuovo vecchio mondo.
E questa incombente preoccupazione l’avverte anche Franco De Luca che, utilizzando la metafora del cuòrcete e d’u chiummo, richiama i valori e la grandezza della nostra Costituzione.
Pensieri impegnativi, lo so, ma dovevo liberarmene per raccontare poi il resto, nel nostro piccolo.
Certo molto meglio Ponza e la sua primavera ricca di novità.
Settimana particolare quella appena trascorsa. Non molti articoli. Appena 25 contro una media consolidata di 30/35, ma quasi tutti connotati dal marchio ponzese. E la cosa non può che farci piacere.
Mi spiego. Non capitava da tempo di vedere, in una settimana, tanti articoli riguardanti l’isola e le attività che la stanno interessando in questa particolare fase dell’anno.
Per chi si trova in questi giorni sull’isola, stanziale o viaggiatore che sia, c’è solo l’imbarazzo della scelta di come trascorrere il tempo e farsi coinvolgere dalla cultura del luogo e dalle sue tradizioni.
Complici certamente l’inizio di primavera e l’allungamento della giornata.
Si inizia con la prima edizione della Island Studies School, diretta da Arturo Gallia, dell’Università di Roma Tre, e da Stefano Malatesta, dell’Università di Milano Bicocca, come spazio interdisciplinare di formazione, confronto e riflessioni, per dottorandi e giovani ricercatori, sulla realtà isolana. L’intento, come mette in evidenza Franco De Luca è quello di monitorare le realtà socioeconomiche e culturali dei territori a rischio. Come le isole. Ossia entrare nel vivo delle dinamiche esistenziali, al fine di scorgere percorsi che possano garantire il futuro di quelle comunità.
Una giornata è stata dedicata ai lavori delle scolaresche coinvolte con la proiezione dei filmati da loro realizzati sullo stracquo, la pesca, l’affondamento del Santa Lucia, la cucina e le tradizioni.
Le attività della Island Studies School hanno interessato i giorni che vanno dal 31 marzo al 4 aprile.
Nella stessa settimana, il 1° aprile al Veliero di Le Forna un reading party e il 3 , sempre al Veliero è stato proiettato il docu-film Il sole della Terra nell’ambito della rassegna Cineforum Passaggio a Nord-Ovest tenuta dal professore Raffaele Guida, con la proiezione del docufilm “Il sale della Terra” di Wim Wenders, su Sebastião Salgado, di cui tanto bene ci ha parlato Sandro (in Commenti).
Mentre il 4, presso la sala polifunzionale Carlo Pisacane, si è tenuto il concerto di primavera curato dalla Maestra Elena Kshumanova, attiva presenza isolana per educare i bambini ad amare la musica, il canto e l’arte di suonare il pianoforte.
Pregevoli iniziative, tutte, da lodare e sostenere per la diffusione delle specifiche culture nella consapevolezza che aiutano a sensibilizzare, migliorare e far crescere la realtà locale, oltre ad essere occasioni di incontri ed aggregazione.
Ci sono poi state le Passeggiate Poetiche che, iniziate il 4 si concludono proprio oggi con l’escursione sull’isola di Zannone.
Nel corso della prima tappa, che ha previsto anche la visita ai luoghi della miniera, c’è stato l’incontro con alcuni studiosi del gruppo Island Studies School in un’ottica di collaborazione sinergica per perseguire obiettivi comuni, come quello di incentivare i processi di valorizzazione e cura del territorio, promuovendo la consapevolezza dei giovani, la loro capacità di azione culturale nello spazio, e il loro ruolo di ‘custodi del patrimonio’, temi sempre cari al progetto Passeggiate Poetiche.
Di tutti questi incontri, indubbiamente ricchi di contenuti, ci piacerebbe avere un feedback da parte di qualche volenteroso che vi ha partecipato… Per arricchire da una parte le pagine del sito ma da un’altra, soprattutto, le conoscenze dei nostri lettori.
Interessante, sempre nella settimana, l’intervento di Franco De Luca su Rainerius de Pontio, figura di monaco quasi sconosciuto, vissuto tra il 1130 ed il 1207, di cui si vuole approfondire, con un convegno da tenere a Ponza nel prossimo anno, la vita e le vicende, per i ruoli che ha ricoperto nella Chiesa Romana, tra l’altro come persona di fiducia del papa Innocenzo III, prima di ritirarsi sull’isola in meditazione e preghiera.
Insomma, Ponza si proietta sempre più come isola votata alla cultura. E di questo siamo molto contenti.
Ma difetta ancora, nonostante le promesse, i progetti annunciati e le buone intenzioni, di una biblioteca, di una sala museale e di un archivio storico.
In merito all’archivio storico apprendiamo intanto della dismissione dei vecchi locali (assieme al fabbricato del Semaforo di monte Guardia) per contribuire al risanamento del bilancio comunale. Auguriamoci che ci siano degli altri per ospitare i documenti finora ivi custoditi e che questi siano in buone condizioni. Le preoccupazioni di Silverio Lamonica, esplicitate al riguardo in un suo commento, fanno riflettere.
Infine, sempre nell’ambito degli annunci e delle novità:
– per i più piccoli, la tradizionale gara delle bagnarole che si terrà a fine maggio e la possibilità di utilizzare le attività estive messe a disposizione dall’asilo Ciro Piro, passato recentemente sotto la gestione del Comune (ma attenzione! Le domande per iscriversi scadono il 30 aprile);
– per gli anziani, ma solo per coloro che si trovano in condizione di non autosufficienza, c’è la possibilità di accedere a dei percorsi di assistenza domiciliare. Pregevole iniziativa dell’amministrazione locale ma anche qui il quesito posto dal buon Silverio meriterebbe una risposta.
C’è poi l’annoso problema dei collegamenti marittimi che un sentito commento di Martina manifestato in occasione delle recenti disfunzioni del servizio fa da assist a Silverio Lamonica per lanciare un appello a tutti i giovani ponzesi affinché, forti delle proprie idee, facciano sentire in maniera democratica, ma decisa, la propria voce e le proprie istanze… perché, in definitiva, a loro appartiene il futuro dell’isola.
Nello sfogliare le pagine della settimana restiamo ancora a Ponza per segnalare:
– di Franco De Luca Umanità in vetrina. Diente a feneste, una via di mezzo rigorosamente dialettale tra scioglilingua e detti popolari
– e poi due articoli sull’indimenticabile Ernesto Prudente, sul suo legame con l’isola ed il dialetto e sulla sua capacità di affascinare, con le sue storie, quanti con lui venivano in contatto:
Un ricordo scritto da Federico Gualterio (In memoria di Ernesto Prudente) e un pensiero di Franco De Luca stimolato proprio dallo scritto di Gualterio (Ernesto e Federico, amanti del dialetto).
Ci avviamo verso la fine con le notizie che vengono dal Golfo, dal nostro corrispondente ischitano e dal resto del mondo
Secondo i giorni di pubblicazione:
– Uno squalo pescato a Gaeta. Ce ne parla Adriano Madonna
– Gaeta raccontata agli austriaci
– Peppino d’Ischia negli anni ‘50
– No al deposito di scorie nucleari nella Tuscia
Chiudo con l’articolo Il difficile ritorno a casa del soldato che segnala il recente libro La strada giovane scritto da Antonio Albanese, con prefazione di Michele Serra.
Siamo a dopo l’8 settembre del ’43, data indimenticabile che annuncia l’entrata in vigore dell’armistizio. E’ la storia del ritorno a casa di un giovane soldato scampato alla guerra, percorrendo a piedi migliaia e migliaia di chilometri attraverso le macerie d’Europa, e che vive il resto della vita senza raccontare quello che ha vissuto al fronte, in trincea o sotto le bombe.
Una storia che appartiene a tanti e che è un omaggio emozioniate – come scrive Serra – a chi non disse, a chi non raccontò, perché non aveva abbastanza parole o perché quella che aveva non gli sembravano della misura giusta per raccontare la sua smisurata avventura, e sventura.
Un libro da far leggere a tutti coloro che decidono le guerre stando dietro le scrivanie e protetti nei palazzi.
Ci salutiamo con il tramonto di ieri sera (copyright Meteo & Foto)…
mentre auguro una buona domenica a tutti
