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Stagione di confetti rossi. E’ la volta di Simone Casalino

di Monia Sciarra

Sono orgogliosa di tutti i nostri ragazzi isolani in quanto fanno parte di me essendo io, da venti anni, nella scuola di Ponza.
Tutti bravi con vari profili, ma fatemi super gioire nel vedere mio nipote, Simone Casalino, laureato.

Orgoglio familiare!
Simone ha conseguito, presso l’Università Federico II di Napoli, con il massimo dei voti e la lode, la laurea magistrale in Economy Management.
Simone, a scuola, ha avuto sempre una marcia in più, tanto è vero che in terza media scrisse un libro con il prof. Pinto.

I miei auguri, dal profondo del cuore, affinché possa raggiungere risultati sempre più prestigiosi.

 

 

2 Comments

2 Comments

  1. La Redazione

    19 Ottobre 2024 at 06:49

    Congratulazione a Simone! Ricordiamo il suo nome da quando è stato uno dei partecipanti ai progetti di Ponzaracconta con le scuole. È anche uno dei pochi della sua generazione ad avere un nome tra gli Autori di Ponzaracconta su cui ha pubblicato ben 12 articoli.
    È stato attivo nel Gruppo dell’Erbario coordinato dall’insegnante Linda Mastropietro nel 2013, poi ha fatto parte del Progetto dei “Delfini guardiani” nel 2015 e lo ricordiamo presente a qualche “Camminata sul luoghi del confino” cui ha partecipato attivamente, insieme alla sua scuola.
    Ci chiediamo come e perché abbia perso l’interesse a collaborare con il sito che pure conosce bene e non perdiamo la speranza di ospitare ancora suoi contributi.
    E l’occasione è propizia per porre una domanda più generale: Quando si è determinato il distacco, con tutta quella generazione? …Per capire!

  2. silverio lamonica1

    19 Ottobre 2024 at 10:38

    Innanzitutto formulo i migliori auguri a Simone Casalino per il brillante risultato conseguito all’esame di laurea. Gli auguro un futuro radioso, pieno di successi.
    Ricordo la ricerca scolastica sul Confino politico con l’ottimo prof Pinto, cui partecipai da “esterno”, assieme a Domenico Scotti. I ragazzi fecero delle mattonelle commemorative che dovevano essere sistemate all’ingresso delle case che accolsero i confinati più illustri.
    Quella in foto, che commemora Giorgio Amendola, riguarda la casa dove abito, in Via Dragonara. Spero che sia ancora reperibile, assieme alle altre e che possano essere finalmente affisse, creando un interessante percorso della memoria.

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