.
Siamo ormai alle porte dell’inverno, e la nostra isola si accinge a “chiudere”, come da consuetudine: negozi e attività turistiche chiuse.
Molti ponzesi – chi se lo può permettere – vanno a svernare a Formia, nella seconda casa, chi per motivi di salute, chi per la scuola scelta per i propri figli.
A Ponza i problemi del vivere civile si sommano di anno in anno, senza che nessuno trovi soluzione, tanto che solo un miracolo di San Silverio potrebbe fermare o invertire la deriva che ha preso.
Vivere in un’isola resta difficile per le tante problematiche inerenti, e si ha quasi timore di parlarne. Peraltro nessuna istituzione cerca di risolverli sebbene l’articolo 119 della nostra Costituzione sancisca: “La Repubblica riconosce la peculiarità delle isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’ insularità”.
Avete mai visto mettere in pratica questo articolo o fare passi nella direzione indicata?
Inoltre bisogna aggiungere che l’articolo non fa minimamente la distinzione tra un’isola grande – come per esempio la Sardegna – e una piccola isola come Ponza: mentre la differenza tra esse è notevole e le problematiche sono diverse.
I nodi irrisolti che abbiamo a Ponza sono tanti; ne elenco sinteticamente tre dei più importanti:
– Sanità,
– Dissesto idro-geologico
– Occupazione (soprattutto giovanile).
La sanità viene considerata un problema di poco conto dall’amministrazione attuale – forse l’ultimo dei suoi problemi -, tanto che è tuttora priva di un rappresentante.
Al Poliambulatorio mancano specialisti, quelli che vengono (quando vengono) sono pochissimi. Un problema importante – che sarebbe facile risolvere – è l’eliambulanza che trasporta il paziente in terraferma, a Latina, con i successivi disagi per i parenti a raggiungere l’ammalato. Questo quando abbiamo a Formia un ospedale con tutti i reparti specialistici attrezzati e due eliporti costruiti ad hoc, abilitati anche per volo notturno.
Dei dissesti idrogeologici si fa un gran parlare cui non segue alcun fatto concreto; non solo a Ponza ma anche in campo nazionale.
A Ponza mettiamo “la toppa” quando si verifica la frana, ma il più delle volte con un “nulla di fatto”, malgrado il dispendio di risorse pubbliche: vedi Cala Fonte, Cala Gaetano e Chiaia di Luna. Non so se di questi siti non si dovrebbe interessare anche la Corte dei Conti, per il modo in cui sono stati spesi i soldi.
Continuo a dire che per combattere i dissesti si dovrebbe fare prevenzione, con dei piani di intervento. In primis per mettere in sicurezza abitazioni, attività turistiche e infrastrutture. Piani d’intervento che potrebbero riguardare anche il ripristino dei muretti a secco, e non con muri di cemento armato piastrellati con “finto muro a secco”, come succede spesso (qualche amico li chiama “muri alla faccia vostra”). Poi altra cosa importante, tenere liberi i canali e le strade dalle sterpaglie, cosa che non è stata fatta finora per la strada provinciale, ingombra ai lati di erbacce molto alte.
Si è dimenticato che in passato abbiamo avuto eventi alluvionali che hanno causato la morte di alcune persone, perché non si faceva la pulizia del canale che sbocca sulla spiaggia di Santa Maria.
Mi è poi capitato, questa estate, di segnalare con una Pec, al Comune e all’Ufficio Circondariale Marittimo, C.P. di Ponza, il pericolo di caduta massi dalla sommità dei Faraglioni della Madonna: pericolo grave per la navigazione. Ma non è stato preso alcun provvedimento in merito .
Per quanto riguarda l’occupazione, ho proposto nuove forme lavorative nel turismo, soprattutto giovanile, ma non ho avuto riscontro dalle istituzioni, prese da altri problemi o intente a portare avanti i loro propri progetti, alcuni già sperimentate in passato, senza alcun successo.
Una buona amministrazione dovrebbe avere un piano programmatico, in tutti i campi importanti, massimamente al riguardo dell’occupazione dei giovani locali, e prendere in considerazione tutte le idee, i progetti presentati a questo fine – io ne ho elaborati tanti, di qualcuno ha preso visione anche l’attuale sindaco -; solo così si potrebbe cominciare a fare qualcosa di buono.
***
Integrazione – Foto inviate da Biagio Vitiello successivamente alla pubblicazione dell’articolo (cfr. Commento del 23.09 24, h. 10:10)
Biagio Vitiello
23 Settembre 2024 at 10:10
Invio le foto sono state spedite tramite PEC insieme all’esposto. Vi chiedo di pubblicarle a corredo dell’articolo, altrimenti non ci si rende conto del pericolo).
–
OK. Aggiunte in calce all’articolo di base (a cura della redazione)