.
Spiriti nelle tenebre (The Ghost and the Darkness) è un film statunitense del 1996 diretto da Stephen Hopkins.
È tratto dal libro del 1907 del colonnello John Henry Patterson [tradotto in italiano e pubblicato con il titolo “Spiriti nelle tenebre” (Luni Editrice, Milano 2020)],
Il tenente-colonnello John Henry Patterson DSO (1867 – 1947) è stato un soldato, cacciatore, scrittore, ingegnere e sionista anglo-irlandese. Scrisse nel 1907 The Man-Eaters of Tsavo, libro che elenca in dettaglio le sue esperienze durante la costruzione di un ponte ferroviario sul fiume Tsavo in Kenya nel 1898-1899.
Il film del 1996 della Paramount Pictures, Spiriti nelle tenebre si rifà abbastanza fedelmente ai fatti raccontati nel libro (quindi alla storia vera), ma se ne discosta per seguire l’idea paranormale che i mangiatori di uomini non fossero leoni ma spiriti maligni che avevano preso forma animale: interpretazione che il romanzo fermamente esclude.
Racconta la storia di un giovane ingegnere irlandese, Patterson, interpretato da un giovane Val Kilmer (*), che viene inviato in Kenya a completare la realizzazione di un ponte, il cui cantiere è bloccato dalla presenza di un leone, feroce mangiatore di uomini.
Ben presto Patterson capirà che più che il leone – che in un momento drammatico del film risulteranno essere due – dovrà sconfiggere la paura che le belve suscitano, paralizzando ogni attività, prima ancora di intervenire con la loro ferocia. Gli operai abbandonano il cantiere, convinti che niente possa proteggerli e l’ingegnere dovrà fare i conti le belve e con la sua capacità di immaginare soluzioni efficaci.
Alla fine, i due leoni saranno uccisi e il ponte completato, ma la voce narrante, alla fine del film, ci avverte che le belve, imbalsamate, sono conservate allo Smithsonian Museum di Chicago e che “ancora oggi, se le guardate, avrete paura…”.
Anche Ponza è un “cantiere bloccato”: dalla soggezione ingiustificata, dalla paura di ritorsioni, dall’abitudine a subire.
Solo che non ci sono leoni, né belve sanguinarie: ma uomini comuni di origine isolana, e forse altri soggetti che, come il secondo leone, scopriremo solo in un secondo momento.
Come nel film, la soluzione potrebbe arrivare da lontano, in questo caso dalle indagini della Magistratura.
Poi ripartirà il cantiere ponzese e si potranno affrontare le molte questioni irrisolte, e al momento irrisolvibili, che sono sul tappeto, sperando di essere in tempo per trovare soluzioni efficaci.
Per intanto, godetevi la splendida colonna sonora di Jerry Goldsmith , che vinse il premio Oscar come miglior montaggio sonoro. Per inciso l’attore Val Kilmer – l’eroe, il bello della situazione – è stato nominato come peggior attore protagonista ai Razzie Awards del 1997 (chi non conosce i Razzie Awards? Meriterebbero una razzie-canzone-per-la-domenica tutta per loro! [leggi in Nota (*)].
.
.
A seguire, il trailer italiano del film:
.
.
Nota
(*) – I Razzie Awards, originalmente Golden Raspberry Awards (letteralmente “Premi lampone d’oro”), sono premi che vengono assegnati in una cerimonia annuale tenuta a Los Angeles per riconoscere gli attori, gli sceneggiatori, i registi, i film e le canzoni peggiori della stagione cinematografica precedente.
Fondato dal giornalista statunitense John J. B. Wilson il 31 marzo 1981, l’evento precede di un giorno l’assegnazione dei Premi Oscar, di cui è una parodia. L’ironico premio consegnato dalla Raspberry Foundation consiste in un lampone appoggiato su un nastro Super 8 dipinto in oro, dal valore di 4,97 dollari. È stato scelto il lampone (in inglese “raspberry”) per l’espressione “blowing a raspberry”, ossia – in italiano – “fare una pernacchia” [da Wikipedia: da approfondire per la ricca casistica dei personaggi (registi, attori, cantanti, ma anche politici) e dei film citati].