Botanica

Ogni benedetta pianta…

proposto da Sandro Russo

Fiori caduti nel mastello delle ninfee

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Ogni benedetta pianta del mio giardino ha una sua storia. Nome, luogo, circostanze… Anche, spesso, senza volerlo, il volto di una persona cui la associo.
Così è stato per una pianta portata su da Palermo – Emigrante? No, turista! (credit Massimo Troisi), da un viaggio, credo di venticinque- trent’anni fa.
A Palermo, d’estate, è la pianta principe dei parchi pubblici e dei viali alberati. Con fiori molto numerosi che quasi oscurano il fogliame e formano un surreale tappeto rosa shocking alla base, quando cadono.

La foto ovviamente non si riferisce al mio albero, che quest’anno per la prima volta ha fatto una fioritura più che sparuta

La strabiliante fioritura fu il motivo della scelta di prenderla in un vivaio appena fuori città, sottoporla al viaggio (in macchina) e al trapianto qui ai Castelli, anche in una posizione privilegiata: al centro di un cerchio di pietre e mattoni.
Tutto perfetto, pensato bene, solo che per tutto questo tempo non ha mai fiorito!
Ah! Dimenticavo una cosa importante, il nome: Brachychiton acerifolius (era scritto sulla targhetta del vivaio), Fam. Malvaceae, diffuso in Australia e Nuova Guinea.

La targhetta l’ho tolta, ma l’ho dovuta rimettere, perché il nome proprio non riuscivo a memorizzarlo. Diciamo che è comunemente indicato come “Albero della fiamma australiano”.
Perché ne parlo ora per la prima volta, dopo tanto tempo?
Perché quest’anno, per la prima volta è fiorito. Non in modo appariscente, però; mi sono accorto per caso, mentre innaffiavo, di qualche fiore caduto a terra, di quel rosa bicolor ineguagliabile. Ed è stata una sorpresa molto bella!

L’articolo che segue l’ho preso dal web, fatto molto bene mi è sembrato, e con bellissime foto, apre il cuore alla speranza di una simile fioritura. Resta da spiegare il motivo di questa resistenza a fiorire.
Dove ho sbagliato?
Avrò esagerato con le innaffiature? (nella scheda c’è scritto che resiste bene alla siccità). Voleva un clima più caldo di quanto non sia abituale da queste parti (quest’anno lo è stato e continuerà ad esserlo). Anche la fioritura , che dovrebbe avvenire prima della gettata delle foglie, è stata inusuale. Insomma tante cose ancora da capire… Ma è stata una bella sorpresa!

Particolare di un singolo fiore caduto; sopra l’albero nella sua complessione generale (base e chioma): ha intorno ai 25 anni (di più non di meno)

Albero fiamma rosa, una fioritura spettacolare
di Addolorata Ines Peduto, socia dell’Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Regione Campania

Il suo nome scientifico è Brachychiton discolor: si tratta di una specie molto antica, presente sulla Terra già 50 milioni di anni fa, e resistente alla siccità. A cura di Addolorata Ines Peduto, socia dell’Associazione Pubblici Giardini

Fiori dell’albero fiamma rosa. Il Brachychiton discolor è semideciduo: i fiori compaiono prima delle foglie (Foto di archivio) – Fonte foto: © elesco16 – Adobe Stock

È arrivato l’autunno ma negli occhi ci sono ancora alcune immagini dell’estate appena finita. Era fine luglio vi era un breve filare di Brachychiton discolor in periferia di Caserta. Che sorpresa! Un gruppo di “alberi fiamma” era in piena fioritura. C’era una vera e propria esplosione di fiori dal doppio colore rosso e rosa.

Quelli caduti per terra avevano dipinto di rosso e rosa l’aiuola che li ospitava. Alla base del tronco vi erano i frutti legnosi aperti, simili a piccole barchette che custodivano al loro interno non solo semi ma anche alcune coccinelle; i piccoli e vivaci coleotteri si dispersero in un attimo volando in ogni dove. La natura ha provveduto a creare per questi semi una navicella speciale per proteggerli e farli arrivare lontano.

Gli alberi del genere Brachychiton, chiamati anche alberi fiamma per la loro incantevole fioritura estiva dai vivaci colori rosso, rosa e crema, sono originari dell’Australia ed in particolare del Queensland e del Nuovo Galles del Sud che presentano biomi tropicali con stagioni calde e asciutte.

Il Brachychiton discolor, albero fiamma rosa, ha una meravigliosa fioritura estiva (Fonte foto: Addolorata Ines Peduto – Associazione Pubblici Giardini)

Il Brachychiton discolor, albero fiamma rosa, è una specie molto antica presente sulla terra già 50 milioni di anni fa, come ci dicono alcuni fossili ritrovati in Nuova Zelanda. Il nome così particolare del genere è composto da due parole di origine greca brachys “breve” e chiton “tunica” perché i semi contenuti nei frutti legnosi a forma di barca (in foto) sono avvolti da una pellicola simile ad una leggera tunica. Il termine discolor della specie sta ad indicare i fiori variopinti.

L’albero fiamma è monoico perché presenta sullo stesso individuo sia i fiori femminili che quelli maschili. I fiori dalla consistenza cerosa, a forma di campana, sono riuniti in grappoli e pendono dall’estremità dei rami. I fiori non hanno corolla ma un calice campanulato con cinque lobi ricoperti esternamente di setole morbide e lanuginose. In alcune specie semidecidue come il B. discolor i fiori compaiono prima delle foglie.

Le foglie sono di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde argentato dall’aspetto vellutato su quella inferiore. Esse sono attaccate ai rami con un lungo picciolo e la lamina fogliare ha tre o più nervature principali che formano allungandosi dai tre ai sette lobi acuminati simili alle dita di una mano. Le foglie somigliano a quelle dell’acero in Brachychiton acerifolius e a quelle del pioppo in Brachychiton populneus. Il tronco dalla corteccia grigio verde è diritto, cilindrico e leggermente a forma di bottiglia quando la specie riesce ad accumulare molta linfa come riserva idrica (Brachychiton rupestris).

I frutti chiamati baccelli dalla consistenza legnosa sono particolarissimi perché una volta aperti assomigliano a delle piccole imbarcazioni. I semi dimorano in una struttura che ricorda le celle di un alveare e sono protetti da una pellicola leggera come una tunica. Il genere Brachychiton è molto utilizzato nei parchi, nei giardini e lungo i viali per la fioritura dai colori forti e luminosi e soprattutto per la resistenza alla siccità dove le estati sono calde e asciutte. Si dovrebbe, quindi, incentivare la loro messa a dimora nelle aree verdi urbane delle città costiere del Mediterraneo che vivono estati sempre più torride.

[A cura di Addolorata Ines Peduto, socia dell’Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Regione Campania]
Fonte:
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2022/11/09/albero-fiamma-rosa-una-fioritura-spettacolare/77521

1 Comment

1 Comments

  1. Flora Bianchini

    4 Agosto 2024 at 16:39

    – Dove ho sbagliato? – si chiede Sandro Russo nella presentazione della sua bella pianta.
    Sovrappensiero ho continuato a rigirarmi questa domanda. Di recente ho sentito Michele Serra:
    https://www.ponzaracconta.it/2022/04/13/su-questa-guerra-si-sentono-tante-cose/
    Dove ho sbagliato? – si chiese il Padreterno, quando scoppiarono le prime bombe atomiche.
    Le altre quindicimila non servirono, perché con ci fu più nessuno ad innescarle.

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