Ambiente e Natura

Lavoro nero (1). Uno scritto ‘civile” di Concita De Gregorio

segnalato dalla Redazione

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Non abbiamo scritto niente delle recenti morti sul lavoro né – più vicino a noi – del recente episodio avvenuto nell’agro pontino del bracciante indiano irregolare, feritosi durante il lavoro e poi ‘scaricato’ dal datore di lavoro lontano dallo stabilimento; morto poche ore dopo in ospedale, dove era stato accompagnato da amici pietosi. Non ne abbiamo scritto niente; è una vicenda molto complessa e delicata. Dedichiamo alla problematica qualche articolo che abbiamo particolarmente apprezzato, delle tante cose pubblicate e lette, in proposito.

Invece Concita
Alla politica punire non conviene
di Concita De Gregorio – Da la Repubblica di sabato 22 giugno 2024

Centoundici euro di profitto i taxi e le griffe e i mancati controlli

Non ci vorrebbe molto, è tutto così chiaro.
È anche questa la ragione per cui la maggior parte degli italiani volta le spalle alla politica, non va a votare: è perché la politica non guarda dove non vuole vedere, non lo fa perché non gli conviene.
È sotto gli occhi di tutti, l’evasione lo sfruttamento, ma no. Chi governa non disturba il suo bacino elettorale, lo lascia fare. E lo sappiamo, lo sappiamo tutti. Quelli che se sbagliano o ritardano un bonifico all’Agenzia delle entrate pagano la multa cosa devono pensare dell’azienda agricola dove lavorava l’operaio indiano Satnam Singh a Latina, un’azienda italiana, che denuncia un profitto annuo di 111 euro, centoundici euro in un anno, ripetiamolo insieme, e nove dipendenti?
Sono decine e decine, gli schiavi indiani in quei campi, li portano al lavoro coi camion ogni giorno alla luce del sole. Qualcuno è mai andato a fare un controllo, a Latina, o forse no perché quella rete elettorale, in una terra ad altissima densità criminale, è comodo lasciarla stare? Schiavisti protetti dallo Stato.
Volta pagina, i tassisti. Ieri il capo italiano dell’agenzia di stampa Reuters ha scritto questo: «Ho aspettato 50 minuti per un taxi. Niente. Mi sono arreso. Roma non merita nessun turista perché non ha il coraggio di risolvere questo annoso problema.
Tra l’altro i tassisti romani hanno dichiarato di guadagnare circa 12.700 euro lordi, l’anno scorso. In media, 240 euro a settimana…». Anche questo si sa, lo sanno tutti. Sono anni e anni. È uno scandalo che rimbalza sui giornali di tutto il mondo e uno si chiede come è possibile, se ci vogliono cinquanta euro per andare all’aeroporto, dichiarare 240 a settimana?
Un controllo, qualcosa? Niente, perché sono “elettori forti”, sono intoccabili, ricattano e minacciano, non conviene.
Leggo sul Sole 24 Ore un articolo dell’avvocata Rita Santaniello. Una borsa griffata in vendita a 2600 euro viene prodotta a 53 euro, in condizioni di sfruttamento “senza sicurezza sui luoghi di lavoro e ospitando la manodopera in dormitori abusivi”. Il caporalato di lusso.
Ma niente. Anche qui: controllare non conviene.

[Di Concita De GregorioDa la Repubblica di sabato 22 giugno 2024]

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