Editoriale

Epicrisi 468. ’Na tazzulella ’e cafè

di Guido Del Gizzo

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La cosa che mi colpisce da qualche tempo, e che mi pare evidente nelle ultime due settimane, è che non ci sono notizie dall’isola.
Nessuna notizia “di attualità”, per essere più precisi.
L’isola non produce notizie.
Perché? Sull’isola non succede niente?
Tutt’al contrario, succede di tutto… solo che non se ne parla.

Così, coltivando questa impressione, mi ha cominciato a girare per la testa una canzone di Pino Daniele –’Na tazzulella ’e cafè – che è stata come il filo che mi ha guidato alla lettura degli articoli della settimana, di quelli scritti e di quelli non scritti… La ascolterete alla fine di questa epicrisi, se vi reggerà il coraggio, e varrà anche a parziale recupero della canzone per la domenica, che è saltata per motivi organizzativi.

Il sito questa settimana è arricchito, quasi bombardato, dalle notizie più svariate, che possono solo essere enumerate, senza un ordine che non sia meramente cronologico: il Convegno su “legalità, giustizia e lotta alla criminalità, al liceo Alighieri di Latina.

Il nuovo numero di “In Natura”; le Varie ed eventuali da Casamicciola; la vittoria al nuoto di Erasmo Valerio, di stirpe ponzese; l’arrivo a Formia di un dipinto, la Madonna di Ponza, che ritorna sui luoghi della sua realizzazione, quando Formia non esisteva ancora, perché questa settimana, appunto, ricorre il 162mo anniversario della sua fondazione: la festeggia con la Festa del Cioccolato, artigianale, per fortuna, che dura fino a oggi (domenica, per chi legge); l’incontro, a Ischia, tra il Continente e Legnini; i confetti rossi per Alice Di Giovanni, per la Laurea in Scienze dei Beni Culturali, auguri dalla redazione; l’appuntamento col giallo alla Libreria Feltrinelli di Napoli.

C’è poi una coda di articoli sulla Giornata Internazionale della Donna (Casa Italia, La Voce delle Donne, ‘Unite’ contro la violenza) e il servizio e gli scritti si presentano da soli: mi limito ad osservare come, anche quest’anno, nessuno abbia ricordato come l’evento che più ha segnato lo scorso secolo e che ha ancora influenza sulle nostre vite e sulla nostra cultura, cioè la Rivoluzione russa del 1917 e la successiva divisione del mondo, abbia avuto inizio proprio in occasione di quell’anniversario.
Infatti, le “giornate di febbraio” che diedero inizio agli avvenimenti, iniziarono in occasione della manifestazione per la Giornata Internazionale della Donna del 1917, che però, in Russia, si svolgeva il 22 febbraio, secondo il calendario ortodosso.
E quindi sono state le donne a provocare l’evento più importante nella storia del mondo, finora, dopo la Rivoluzione francese. Brave.

Si parla d’altro… Un giovane medico ponzese ha preso servizio presso il locale poliambulatorio, scegliendo il  ritorno alla terra avita e alla propria gente; e poi è nata Ginevra, di stirpe ponzese, anche se vive altrove.
Due fatti che mettono di buonumore, ma non proprio delle “notizie”.

La preparazione dei festeggiamenti per San Giuseppe dimostra, se ce ne fosse bisogno, che quello religioso è l’unico vero collante della comunità isolana.
Quest’anno, anche le Poste Italiane partecipano alla celebrazione dell’evento.

‘Na tazzulella ‘e cafè……..

Dalla stampa apprendiamo anche che la gara per i servizi di collegamento è stata sospesa fino a giugno: se ne riparlerà tra qualche mese, nel pieno della stagione turistica.

Elezioni provinciali? Erano di secondo livello (quindi i cittadini non sono andati a votare). Comunque il candidato di Ponza non è stato eletto.

‘Na’ tazzulella ‘e café
E mai niente ce fanno sapé’
Nui ce puzzammo ‘e famme
‘O sanno tutt’ quant’
E invece ‘e ci’aiutà ci’abboffano ‘e cafè

Martina Carannante ha inoltre giustamente segnalato come il 12/03/2024, si sia tenuta – in VI Commissione Lavori Pubblici, Infrastrutture, mobilità, trasporti –  una Audizione sulla proposta di deliberazione consiliare n. 19 del 28 novembre 2023 concernente: “Approvazione del Piano dei Porti di interesse economico Regionale“, di iniziativa della Giunta regionale.
C’è andato il Sindaco, ma non ha detto niente a nessuno.
Non ancora, almeno.

Eppure, da portualità e collegamenti dipende tutto, sull’isola: purtroppo per Bixio, l’attuale amministrazione sta contemplando altri ombelichi, a quanto pare.
L’ombelico del mondo a cui allude lui, purtroppo, è poco verosimile: 18 miglia, anche in aliscafo, non si fanno in meno di 40 minuti, se il mare è calmo, ma non mi risulta che, nell’area, siano disponibili mezzi per il trasporto pubblico in grado di muoversi a velocità di 36 nodi…
Quanto alla ristrutturazione del porto di San Felice… lasciamo perdere.

Da mesi circola sull’isola la registrazione di una conversazione privata, cui partecipa un consigliere di maggioranza , che tutti hanno ascoltato e conoscono, che fa dichiarazioni imbarazzanti per la Giunta Comunale, ma solo di recente quelle dichiarazioni hanno provocato effetti sulla giunta stessa e ancora non è finita: in un paese civile, un fatto del genere avrebbe prodotto polemica, dimissioni, giudizi politici e interventi dell’autorità giudiziaria, ma a Ponza no, tutto tranquillo…

Ciò che è incredibile, nel servizio delle Iene, non è tanto la presunta truffa, quanto l’inerzia degli organi amministrativi e di Polizia sull’isola: di fronte a simili comportamenti si interviene, si blocca, si denuncia, si sequestra ciò che deve essere posto sotto sequestro e si arresta chi deve essere arrestato.
Altrimenti, ha ragione Totò Riina.

La visita del Prefetto e delle massime Autorità Militari sull’isola è una buona notizia: a condizione che si tratti di un sopralluogo per la ricognizione dell’area di intervento, altrimenti ……

‘Na’ tazzulella ‘e cafè
Cu a sigaretta a coppa pe nun veré’
Che stanno chine ‘e sbaglie
Fanno sulo ‘mbruoglie
S’allisciano, se vattono, se pigliano ‘o cafè

E nui passammo e uaie
E nun putimmo suppurta’
E chiste invece e ra’ ‘na mano
S’allisciano, se vattono, se magneno ‘a città

Di Romano Prodi non vorrei dire nulla: ho motivi personali, familiari e politici per dirne il peggio possibile, ma adesso è un vecchio signore che ha da poco perso la moglie, e quindi starò zitto.
Mi limito a ricordare che fu nominato da Ciriaco De Mita alla guida dell’IRI, una delle realtà più importanti e interessanti del nostro Paese e lui partecipò attivamente al suo smantellamento: chi vuole, vada a rileggersi il caso Cirio-Bertolli-DeRica.

E nui passammo e uaie
E nun puttimmo suppurtà
E chiste invece e rà na mano
S’allisciano, se vattono, se magniano a città

Dalla stampa, ci segnalano le polemiche sulla performance di Jorit con Putin e di Roger Waters, controverso e provocatorio: nessuno di noi perderà sonno per queste due questioni. Riporto come ponderato e condivisibile il commento di Tano Pirrone: “l’artista – se è in buona fede e non un agit-prop con l’anima venduta – ha diritto di esprimere la sua visione che è in-formata dal suo essere “diverso”, proprio come artista: medium, finestra sul possibile, anche se non verosimile”. Ma quello del ruolo dell’arte e degli artisti, nei loro rapporti con il potere costituito è un campo ancora aperto alla discussione.

La monografia su Vasco Rossi in due puntate (leggi qui e qui), invece, è davvero divertente: il primo articolo mi ha immediatamente ricordato la famosa scena di “Ricomincio da tre”, quando un perplesso Massimo Troisi, ascoltando la lista delle tentazioni enumerate da Robertino aggiunge, con una battuta fulminante: …E ’o grammofono? Guarda ca pure ’o grammofono…”.
E quando ho letto (sul primo dei due articoli) della recensione al libro di Alfieri & Talanca, di Massimiliano Panarari per la Stampa, il pensiero è volato alla mia gioventù, alla Chiesa di San Pietro, interna alla Facoltà di Agraria di Perugia, che noi frequentavamo per ammirare l’affresco di Giotto che vi è conservato, e per insolentire il povero prete, secondo noi reo di aver pubblicato un libello intitolato “Istruzioni per il comportamento delle giovani coppie”, che iniziava, testualmente, così: “Tre sono i pericoli che incombono sulle giovani coppie: la solitudine, il buio e l’automobile”. Peggio che mai, se l’autoradio avesse trasmesso brani di Vasco Rossi, mi viene da dire.
Erano gli anni ’70.
Ma se non sei James Bond, che in “Goldfinger” si permette la battuta: “sarebbe come ascoltare i Beatles senza tappi per le orecchie”, è meglio limitarsi ad un legittimo “non mi piace” ed evitare di sembrare un vecchio babbione moralista. E nel commento di Iole, che con la sua Canzone per la domenica ha innescato la polemica, mi sembra di ravvisare un fondo di sano buon senso: “Vorrei dire che si è un po’ esagerato a denigrarlo. Definirlo “il male”… addirittura! Ce n’è di molto peggio di fenomeni! (…)”.
Tanto più che secondo un’altra linea di pensiero, le cose migliori della sua produzione sono successive al 2012, data del libro di Alfieri.

Le Passeggiate poetiche di Rosanna Conte, le Orchidee di Ponza di Biagio Vitiello e l’intervento di Martina Carannante su Ponza che si apre alla primavera, invece, sono tre interventi legati da un filo logico, che è quello delle molte ed intelligenti attività che si potrebbero avviare, se esistesse un qualche progetto di de-stagionalizzazione del turismo ponzese: tranquilli, non è questione di cui l’attuale amministrazione si stia occupando.

Di molti Velieri, invece, avremmo bisogno: non conosco Stefania Aprea, ma scommetto che, da quello che racconta Francesco De Luca, si tratti di una persona attiva, sensibile e gentile e, probabilmente, una delle poche che lavora davvero per il futuro dell’isola.
Parleremo ancora de Il Veliero, spero.

E spero che parleremo ancora delle Rondini di Patrizia Maccotta, che fanno assolutamente primavera: lo sappiamo bene noi nati il 21 marzo. Sarebbe bello se qualcuno di Ponzaracconta potesse partecipare al Festival di fine maggio: non so dove sarò a quell’epoca, ma non si sa mai.
Come si usa dire in questi casi, we’ll stay tuned.

E veniamo, in conclusione, a “I Guardiani della Terra”, l’intervista di Serenella Iovino a Peter Singer.
Lo confesso in partenza: non sono molto in sintonia con l’argomento e con i cosiddetti “ambientalisti” ho avuto qualche disavventura.


Parafrasando l’abusatissima citazione di Georges Clemenceau, a proposito della guerra e dei generali, sono convinto che la difesa dell’ambiente sia una faccenda troppo seria per lasciarla agli ambientalisti.
Ma prendo per buono l’entusiasmo di chi ne parla con sincera convinzione.

Buona domenica cu’… ’Na tazzulella ’e cafè

Da YouTube la canzone di Pino Daniele – da Terra mia, album del ’77 – con il testo in sovraimpressione.

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