di Giuseppe Mazzella di Rurillo
Il 2024 sarà, deve essere, un anno impegnativo.
Dobbiamo ricostruire, riqualificare, riprogettare. Non partiamo da zero. Abbiamo vissuto con i cartelloni natalizi una voglia di ripresa civile. Di trovare felicità con la ripresa economica.
L’isola d’ischia nel suo complesso tiene e sta sul mercato delle vacanze che è mondiale. Ha un suo enorme patrimonio storico monumentale civile. Dobbiamo andare avanti e fare correzioni che ci sono imposte dai mutamenti climatici e dagli assetti politici mondiali spaventosi che ci vengono proposti dal momento storico. Dobbiamo fare coesione. Questo il punto. Trovare il modo ed i mezzi per farla tenendo conto dei tempi umani. La vita umana è breve. I tempi storici non sono i tempi della natura e della geologia. Il terremoto è arrivato dopo 134 anni. L’alluvione dopo 112 anni. Se vogliamo – come dobbiamo – partecipare alla vita pubblica dobbiamo essere realisti – non saccenti – e fare uso delle nostre competenze ed esperienze. Il mondo non finisce. Si tratta di farlo girare meglio. Ischia è un continente. Ischia è legata al continente.
Mi assegno il compito di diffondere questa ovvietà e vi richiamo tutti all’impegno.