di Patrizia Maccotta
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Il reportage di una visita all’ultima realizzazione di Renzo Piano, a Ginevra, da parte della nostra “inviata speciale”. Patrizia è stata colpita dalla coincidenza di aver trovato, in terra straniera, un architetto (la sua opera) e una direttrice del più famoso laboratorio del mondo, entrambi italiani.
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Science Gateway, Ginevra
di Patrizia Maccotta
Una porta rappresenta spesso un invito ad entrare. È fatta per oltrepassare una soglia (ed in questo caso che soglia!). Pertanto, il nome dato al nuovo museo scientifico che presenta lo studio delle particelle elementari a Ginevra, Science Gateway – La Porta della Scienza, è più che invitante.
Ho visto, come molti, il film Oppenheimer (del regista Christopher Nolan) questa estate (anche sul sito ne abbiamo parlato: leggi qui – ndr).
Molti concetti non sono stati facili per me e questo mi ha ancor più invogliata ad oltrepassare – recandomi appunto allo Science Gateway -, la porta per penetrare nei misteri del nostro universo.
Lo Science Gateway è un museo recentissimo, è appena nato! È stato infatti inaugurato il 7 ottobre di quest’anno. Si trova sull’Esplanade des Particules, (“delle particelle”, non poteva essere altrimenti!), a Meyrin, periferia di Ginevra.
Programmato per educare e divulgare le scienze fisiche, è stato progettato dall’architetto Renzo Piano (frequentato assiduamente da Ponzaracconta – Vedi schermata a fondo pagina – ndr) che aveva già delineato il nuovo Museo delle Scienze di Trento , il MUSE, inaugurato nel luglio del 2013.
Il Museo delle Scienze di Trento, il MUSE (immagini dal web)
Per questa sua nuova programmazione, di cui ho seguito le varie tappe andando spesso a Ginevra, Piano ha scelto di imitare gli anelli dell’acceleratore di particelle del CERN. Lo Science Gateway è indissolubilmente legato al CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) il celebre laboratorio europeo della fisica dell’immensamente piccolo. È il più grande laboratorio del mondo.
Nato nel 1954 per ridare vita alla ricerca in Europa, raggruppa il meglio degli scienziati e dei ricercatori internazionali. Si occupa, soprattutto, del funzionamento e dell’aggiornamento dell’acceleratore, immenso anello, Large Hadron Collider (LHC) dove fasci di protoni viaggiano alla velocità della luce e dove le particelle vengono analizzate per capire le più piccole entità che compongono il cosmo.
Se vogliamo essere più precisi, il CERN comprende sei acceleratori: due lineari per generare le particelle a bassa energia chiamati Linac2 e Linac3: uno fornisce protoni e l’altro ioni pesanti.
Confesso che ho dovuto cercare tanti termini per rinfrescare le mie ormai lontane e molto fragili conoscenze in fisica e mi sono così creata un piccolo dizionario che troverete in fondo allo scritto. Il Ps Booster che aumenta l’energia delle particelle generate dai due acceleratori lineari prima di inserirle negli acceleratori successivi; il Proton-Synchroton, l’acceleratore circolare di 2 km di diametro che iniziò a funzionare nel 1956; inoltre il LEP, Large Electron Positron Collider e l’ISOLD, Isotope Separation On-Line, che viene usato per i nuclei di isotopo molto pesanti.
Al CERN, per il quale è stato proibito ogni ruolo militare e che deve diffondere i suoi risultati con trasparenza in tutto il mondo, gli scienziati studiano le metamorfosi della materia dell’infinitamente piccolo e le forze fondamentali che regolano la vita. Alleando tecnica e scienza, il laboratorio è riuscito a fare collidere la materia con quella che viene chiamata anti-materia.
Nel CERN è nato, nel 1988, il World Wide Web ed il fisico teorico britannico Peter Higgs ( 1929) ha ricevuto il Premio Nobel nel 2013 per avere scoperto quello che si è chiamato con il suo nome il Bosone di Higgs (v. sotto, in Piccolo Dizionario)
Tra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs si trova una fisica italiana che dal 2016 è direttrice del CERN: Fabiola Gianotti (1960). La dottoressa Gianotti è nata a Milano e oltre che fisica è anche un’umanista (ha studiato letteratura, arte e musica). Conosciamo soltanto il 5% dell’universo e la scienza ha, secondo lei, il potere di unire le diverse nazioni in una proficua collaborazione per studiarne il resto. Al CERN lavorano infatti, in armonia, 16.000 scienziati di nazionalità diverse.
Per la creazione del Museo, i donatori sono stati numerosi e generosi: John Elkann con Stellantis, Lego, Carla Fendi, Solvay e Rolex.
Immagini da https://www.elledecor.com/it/ (rivista on line di Architettura e Design)
Legato al CERN, dunque, troviamo il Museo. Sull’Esplanade des Particules si è posata un’immensa astronave grigio argento visibile da lontano, nella piana, quando si arriva da Ginevra in macchina o con lo splendido e puntuale tram n. 18: due grandi tubi sono sospesi sopra la strada uniti da un ponte.
La struttura si estende su 8000 m2 con molte vetrate che creano un senso di continuità con l’esterno e danno molta luminosità agli ambienti. In questa stagione i numerosi alberi piantati sui prati regalano colori fiammeggianti.
All’ingresso, i biglietti – gratuiti con una durata di tre giorni – sono fatti autonomamente ad una postazione tramite il QR Code. Non so come, ma perfino io sono riuscita ad ottenerlo sul mio cellulare!
Gli spazi presentano mostre, due laboratori per esperienze didattiche e un Auditorium per conferenze e film dedicato a Sergio Marchionne che si interessava alla fisica. In tutte le postazioni (numerose ed interattive) si possono fare esperimenti. Il visitatore può osservare un acceleratore di particelle in funzione e scoprire (si fa per dire) il bosone di Higgs. In una grande sala, pannelli giganti ci fanno assistere alla nascita dell’universo. In un’altra si ascolta la radiazione cosmica di fondo – che viene chiamata l’“l’eco del Big Bang” ed un nodo appeso al soffitto ondeggia emettendo colori in una simulata esplosione cosmica. Si può anche vedere, in un’altra sala, un documentario interessante sulla storia e le finalità del CERN.
Questa foto (e la successiva) rappresentano il modello dell’LHC utilizzato per scoprire il bosone di Higgs
Concetti, apparecchiature ed esperimenti ci fanno penetrare nell’infinito e nel mistero che la scienza comunque cerca di spiegare, mentre espressioni come Quant, Quark e Teoria delle stringhe ci trascinano lontano nel passato e nel futuro. Si è presi dallo sgomento per tutto l’ignoto che ci avvolge, appena abbiamo oltrepassato il Science Gateway e ci sembra di viaggiare in uno spazio che probabilmente non ha fine e che è forse semplicemente quello che noi chiamiamo eternità.
Piccolo dizionario di termini tecnici (fisici)
Bosone: particella subatomica che ha uno spin (grandezza che definisce una proprietà particolare di una particella) intero
Bosone di Higgs: particella subatomica capace di conferire massa alle particelle elementari.
Ione: molecola elettricamente carica . Particella formata da uno o più atomi che esiste autonomamente.
Isotopi: atomi che mantengono lo stesso numero atomico (numero di protoni del nucleo), ma che hanno un differente numero di massa.
Particella elementare: particella subatomica indivisibile (come gli elettroni, i protoni ed i neutroni)
Protone: particella subatomica dotata di carica positiva.
Adrone: (dal greco ἁδρός hadrós: “forte”) è una particella subatomica composta da quark e antiquark, legati dalla forza nucleare forte.
Quant: quantità elementare discreta e indivisibile associata a un campo di forza
Quark: particella elementare costituente fondamentale della materia.
Teoria delle Stringhe: teoria che asserisce che i blocchi di struttura fondamentali della natura non sono punti ma stringhe.
LHC: Il Large Hadron Collider (in acronimo LHC, lett. “grande collisore di adroni”) è un acceleratore di particelle situato presso il CERN di Ginevra, utilizzato per ricerche sperimentali nel campo della fisica delle particelle
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N.B. – Tutte le foto sono dell’autrice dell’articolo (le ultime cinque) tranne quelle la cui provenienza è indicata
