Racconti

La luna piena del raccolto

di Iole Pomponi

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È stata una sorpresa e un regalo, la luna piena vista stanotte e fotografata quasi compulsivamente:

La luna sopra Lanuvio e tra le foglie

Ho letto che il nome Luna del raccolto (1) deriva dalla tradizione di popoli antichi che la associavano ai mesi autunnali, nei giorni che seguono l’equinozio d’autunno (2); è anche anche chiamata Luna del mais, o Luna piena del grano.

Ho dei ricordi da bambina legati alla luna piena di inizio autunno. Nel mese si ottobre, quando si faceva la vendemmia, mio padre coinvolgeva tutta la famiglia… noi ragazzine eravamo molto felici di questa cosa. Vicino al vigneto c’erano dei grandi alberi di castagne e noci – tra l’altro buonissime: mai più sentiti sapori così intensi!
Mio padre per invogliarci diceva: – Se venite, questa sera con la luna piena si possono vedere perfettamente tutte le castagne che sono sull’albero. La vendemmia durava tutta la giornata e mentre le persone adulte pensavano a caricare l’uva, noi ragazzine andavano a raccogliere i frutti della stagione autunnale; ricordo in particolare la castagne, lucide e lucenti alla luce della luna…
Adesso tante di queste cose sono sparite, ma la luna piena di ottobre è sempre uno spettacolo… la grande luna del raccolto…

Ne ho parlato con Sandro… Anche lui ha dei ricordi contadini dalla sua infanzia a Cassino. Legati alla fine della mietitura, quando si faceva tardi e le famiglie si riunivano sull’aia per la trebbiatura e per la cena di fine raccolto. Anche nei suoi ricordi si sono torme di ragazzini che sciamavano per i campi mietuti, di notte, alla luce di una grande luna, incuranti delle stoppie che ferivano i piedi… Mai stati più cosi liberi e selvaggi! (… e con l’approvazione delle famiglie!).

 

(1) – La Luna del raccolto è una Superluna, il satellite, infatti, si troverà perigeo, ovvero il punto della sua orbita più vicino alla Terra. È la situazione opposta a quella dell’apogeo, ovvero nel punto della sua orbita più lontano dalla Terra. In quel caso, al contrario della Superluna, ci troveremmo in presenza della Microluna

(2) – L’equinozio (dal latino aequĭnoctĭum, derivato a sua volta dalla locuzione aequa nox, cioè «notte uguale (per durata) al dì») è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore. Esso ricorre due volte durante l’anno solare e in quel momento il periodo diurno, ovvero quello di esposizione alla luce del Sole, e quello notturno sono uguali, giungendo i raggi solari perpendicolarmente all’asse di rotazione della Terra. Nell’emisfero boreale l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre quello di fine settembre settembre termina l’estate e introduce l’autunno (ibidem, da Wikipedia).

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