Editoriale

Epicrisi 441. Il mistero dell’entelechìa

di Sandro Russo

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Tanti articoli e molto diversi tra loro, questa settimana, tanto che piuttosto che cercare un filo comune tra essi, mi sono applicato al modo in cui li ho letti.
Questo richiederà ai lettori uno sforzo iniziale: quello di penetrare il significato di una parola difficile. Superato questo scoglio il percorso diventerà più facile, perfino piacevole, arricchente.
Il concetto l’ho incontrato qualche tempo fa in una lettura occasionale, mi ha affascinato e l’ho ritrovato in diverse occasioni.

Il termine entelechia (entelechìa, dal greco ἐντελέχεια) è stato coniato da Aristotele per designare la sua particolare concezione filosofica di una realtà che ha iscritta in se stessa la meta finale verso cui tende ad evolversi. È infatti composto dai vocaboli en + telos, che in greco significano “dentro” e “scopo”, a significare una sorta di “finalità interiore” (Wikipedia).

Detto così pare abbastanza astruso ma se si legge il seguito si capisce dall’esempio pratico e quando si va a rileggere la definizione ecco che diventa tutto chiaro.
Il termine entelechia ricorre in Sciascia
La prima idea vaga del ritratto fotografico come entelechia viene a Sciascia leggendo La camera chiara di Barthes. È un racconto sulla ricerca di un ritratto della madre in un cui si raccolga il significato della sua vita. Trova una fotografia vecchia: “Osservai la bambina e ritrovai mia madre. La luminosità del viso, la posizione ingenua delle mani; l’immagine di una innocenza assoluta”.
Barthes scopre la vera immagine di sua madre, tra tante fotografie, nella foto di una bambina di cinque anni: una immagine di quando non c’era. L’immagine che lui cercava non aveva nulla a che fare con la sua somiglianza fisica. Era la ricerca di un’entelechia. Tuttavia, la chiarezza sulla parola entelechia arriva a Sciascia con delle foto di Pasolini. “Entelechia. E subito pensai: un uomo che muore tragicamente è, in ogni punto della sua vita, un uomo che morirà tragicamente”.

Abbiamo considerato la foto di una bambina, ma pensiamo al confronto di due foto. Una figura nello splendore della gioventù e un’altra da vecchia. “Si somigliano”, diremmo, certo, ma tutto nel loro aspetto è cambiato. Hanno in comune un’aura, una postura, una particolare espressione sul volto.
E un gioco del genere si può fare con i luoghi, a volte, e anche con gli scritti della stessa persona confrontati – mettiamo, un numero a caso -, a cinquant’anni di distanza.

In queste considerazioni c’entrano moltissimo il tempo, quell’entità astratta di cui è difficilissimo parlare sebbene ci pervada totalmente, la nostalgia e la memoria, in particolare la memoria affettiva.
Dal nostro presente si guarda qualcosa – una immagine, uno scritto, un luogo – del passato e se ne immagina il futuro… si torna al presente in qualche modo cambiati dall’esperienza, anche solo per qualche sfumatura, e vengono/si fanno altri pensieri.

 

Così ho letto /vissuto gli articoli della settimana come un continuum del mio mondo e dei miei interessi. Certo è più facile per me che in parte gli articoli li scelgo o anche li scrivo, ma ciascuno può selezionare nel sito quanto trova più consonante e mettere insieme un microcosmo unitario da frammenti sparsi (a parte che chiunque può provare a scrivere quel che gli sta a cuore).
Mi ha fatto sorridere il commento di Biagio Vitiello che “ha sognato” Raniero da Ponza. Gli ho creduto: non mi è sembrato un espediente letterario, anche se poi il sogno l’ha vestito di parole.

Citerò alcuni scritti della settimana appena trascorsa che possano un modo di sentire il sito parte di sé.
Franco De Luca in Costume tradizione folclore, lamenta la perdita di tradizioni sentite nel profondo, che si stanno lentamente trasformando in folclore. Analisi condivisibile in termini sociali, ma il correttivo è (come al solito) personale: vano aspettare aiuti dallo Stato, dalla Scuola o dalla Parrocchia se questi pensieri (e il conseguente proselitismo) non sono coltivati da ciascuno per la sua parte. In questo il sito può aiutare: fornisce tutti gli elementi per capire di cosa si tratta e cosa si sta perdendo.

Molto coinvolgente è stato per me, scrivere il pezzo sul Mac Pi 100; una dimostrazione in più sul fatto che scrittura e vita sono (sempre per me) inestricabilmente connesse. Leggere e scrivere mi serve per capire le cose, elaborarle e riproporle/parteciparle.

Rileggere le 10 + 10 pagine delle due edizioni del giornalino scolastico curato nel 1965 mi ha comportato sensazioni variabili tra stupore, imbarazzo, coinvolgimento man mano che andavo avanti nella lettura.
Entelechìa. Riconoscevo me stesso negli scritti. Ero io, eppure non lo ero. Come se un me stesso inconsapevole e naïf mi stesse mostrando cosa avrei fatto “da grande”
Non vedevo l’ora di partecipare lo scritto ai miei amici di Liceo ritrovati e poi tutta la serata è stato un tam tam di messaggi whatsapp tra noi.
Dei compagni di scuola presenti nelle foto che sono girate tra noi in seguito a ciò, qualcuno non c’è più. Il figlio di Andrea lo conoscevo bene: aveva fatto Medicina, proprio a Roma e al Policlinico. Qualche giorno prima della laurea mi è venuto a cercare per dirmi che la mamma (la moglie di Andrea) avrebbe avuto tanto piacere che io fossi presente, quel giorno. E così è stato.
Poi lui ha continuato a lavorare al Policlinico (ha scelto di fare il chirurgo) ma dalla data del mio pensionamento, dal 2009, non ci eravamo più visti né sentiti. Per dirla tutta, la mattina dopo il gran scambio di messaggi con gruppo degli “Amici del Liceo” l’ho rintracciato al vecchio numero che avevo e l’ho messo a parte delle persone e delle storie. Credo che riprenderemo i contatti

Tanti articoli questa settimana, scrivevo all’inizio – esattamente 35, una media di cinque articoli al giorno; credo il numero massimo mai raggiunto.
Dai titoli e dagli autori ciascuno può scegliere di approfondire quel che più gli aggrada.

Picasso e Dalì disegnano un uovo, di David Vela

C’è chi privilegia gli articoli di argomento strettamente isolano (e isole viciniori), come il collega “epicritico” della settimana scorsa:
Costume, tradizione, folclore, di Francesco De Luca
Acqua di riuso, trasformare una debolezza in risorsa, di Tonino Impagliazzo
Le esasperazioni del turismo. Il patto del non-racconto, segnalato da Barbara Lonardo
Un bel reportage su La Galite, segnalato da Biagio Vitiello
Comunità civile e partecipazione attiva, di Giuseppe Mazzella di Rurillo
Servizi sottomarini per le Isole Pontine, di Tonino Impagliazzo
Problemi col depuratore di Giancos, l’ordinanza del sindaco, a cura della Redazione
Madonna della Salvazione, festa a Ponza, di Rosanna Conte
‘Andavamo tutti alla Caletta’ di Dante Taddia: pagine lette… e vissute, di Silverio Lamonica
Le risorse idriche nell’isola di Ponza, di Rosanna Conte
La prossima ‘Veleggiata poetica’ a Ponza, di Rosanna Conte
Poste Italiane: nuovi servizi a Ponza e Ventotene, a cura della Redazione

C’è chi gradisce le proiezioni culturali e nel campo di “Ambiente & Natura”:
– La serie ‘I guardiani della terra’, di Serenella Iovino (2). Mary Austin, proposto da Sandro Russo
Da Science, un rigoroso studio sull’alba dell’umanità, segnalato dalla Redazione
inNatura, in edicola il numero di settembre, segnalato dalla Redazione

Cè chi si interessa più di economia e politica:
Il Rinascimento americano, di Emilio Iodice
Lavoro e impresa, sul ring del mondo contemporaneo, di Francesco De Luca 
Linee di tendenza nella società e nell’economia, proposto dalla Redazione
L’8 settembre non c’è niente da festeggiare, ma da ricordare tanto, proposto da Sandro Russo
La ricorrenza dell’8 settembre ’43 viene ricordata oggi a Frascati, a cura della Redazione

Pochi sicuramente di musica e poesia:
Una canzone per la domenica (262). Ti insegnerò a volare, di Anna Lovato e Antonio Marciano
Patrizia Cavalli, il docufilm di Céline Sciamma a Venezia, segnalato da Sandro Russo

Chi utilizza il sito per “Attualità & Spettacoli e per la selezione di articoli di giornale che il sito propone:
Eventi a Formia, il 9 settembre, a cura della Redazione
Formia, tornano le giornate ecologiche, a cura della Redazione
Due notizie da Latina Oggi e ‘una che ne riportiamo’ da ieri, a cura della Redazione
Dalla stampa, su Ponza e Ventotene, oggi 3 settembre. Trasporti e altro…, a cura della Redazione
Dalla stampa di ieri. A Ponza un aiutino per l’Amministrazione, a Ventotene casa-alloggio per anziani, a cura della Redazione
https://www.ponzaracconta.it/2023/09/03/notizie-dalla-stampa-di-ieri-ponza-un-aiutino-per-lamministrazione-e-ventotene-casa-alloggio-per-a

Una attenzione particolare alle vite che finiscono, alle scarne note che cui vengono ricordate (sono gli articoli che ricevono il maggior numero di accessi):
La scomparsa di Angelina Lamonica, a cura della Redazione
È morto Silverio Mazzella ‘i Rifuggina, di Sandro Vitiello
Anche il mondo del cinema ha avuto le sue perdite: È morto Giuliano Montaldo, di Gianni Sarro

– Poi c’è Il Meteo della settimana, grande impegno giornaliero di Sandro Romano, rubrica ingentilita da foto molto belle e originali.

Come scrivevo prima, mondi diversi da scegliere per inclinazione personale, per interesse stabilizzato – vediamo che scrive questo di nuovo, che io non so! – o per curiosità recente (molti amano anche essere spiazzati): Toh, ma che bella sorpresa!
Quanto a me questa settimana (in parte anche la precedente), mi sono molto divertito – addecriate – a seguire gli articoli sul cinema di Gianni Sarro e di Guido Del Gizzo, e a scriverne a mia volta: una trilogia sull’eroe che si è poi trasformato in una tetralogia
L’eroe fantasma e il fantasma dell’eroe, di Gianni Sarro
Divertissement sull’eroe fantasma, di Guido Del Gizzo
Eroi e no, di Sandro Russo
Ancora riflessioni semiserie sul tema dell’eroe italiano e nel cinema, di Guido Del Gizzo


Ier sera poi abbiamo conosciuto il vincitore della 80^ Mostra del Cinema di Venezia: Leone d’oro a ‘Povere creature’ di Lanthimos, a Garrone miglior regia per ‘Io capitano’.
E subito dopo, per compensare quel po’ di rilassamento, le terribili notizie del terremoto in Marocco.
Come si diceva nel titolo dell’epicrisi di qualche settimana fa? Mai ‘na gioia!

Vabbè’… Buona domenica

Immagine di copertina:
Il dipinto  “L’ Aurora”,  di Salvador Dalì (1948),  rappresenta come metafora l’evento universale della Nascita, che, nell’opera pittorica, avviene attraverso la rottura dell’Uovo Cosmico. Il tema è la nascita dell’uomo spirituale, ovvero la seconda nascita, dopo quella materiale.

1 Comment

1 Comments

  1. Emanuela Siciliani

    11 Settembre 2023 at 06:54

    Beh, entelechìa proprio never covered… ma c’è sempre una prima volta…
    Begli articoli e bella suddivisione…
    Grazie

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